giovedì 27 novembre 2008

Una vita nel secolo breve: in un libro le rivelazioni di Totò Randazzo


Nel volume fresco di stampa tanti segreti e non si tratta di una finction: amori, affari, viaggi di piacere e d’arte; ma anche truci vicende di banditismo e guerre di mafia che hanno insanguinato le strade di Marineo.
Sfogliando le pagine dell’ultima fatica di Totò Randazzo, non si può far a meno di riflettere su quanto siano limitate le categorie letterarie nello stigmatizzare i generi e gli stili. Nel contesto delle altre arti, ad esempio nella musica o nelle arti figurative, disponiamo di infinite specificazioni critiche per inquadrare l’opera di un qualsivoglia artista. Per la letteratura, invece, la possibilità di ricorrere a tanta varietà di generi o categorie viene ancora negata. Il preambolo tecnico è indispensabile per introdurre l’originalità stilistica e di contenuti di questa opera. Catalogarla riduttivamente come autobiografia non renderebbe merito ad un monumentale amalgama di informazioni storiche che scandiscono le stagioni della vita dell’autore e vengono a tracciare indelebilmente il suo carattere e le sue scelte. Nel contempo parlare di una cronaca di eventi mortificherebbe le vicende personali dell’autore. Una vita, a suo modo, avventurosa, direbbe, chi lo conosce bene, picaresca, segnata da tante vicende, anche dolorose, da tanti errori che non vengono affatto taciuti; anzi il lettore raccoglierà confessioni molto intime che nell’età grigia vengono riesumate con sforzo liberatorio ed affidate, nero su bianco, alla posterità. C’è spazio per ogni sorta di confidenza. (continua)

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