mercoledì 19 novembre 2008

La credenza nella licantropia: la trasformazione dell’uomo in lupo


Se affonda una nave, i giornali chiamano gli uomini tratti in salvo superstiti (cioè sopravvissuti, testimoni della catastrofe); se affonda una cultura, gli usi e i costumi che sopravvivono possono essere chiamati superstizioni (cioè sopravivenze, testimonianze del passato).
La credenza nella licantropia, cioè la trasformazione dell’uomo in lupo nelle notti di luna piena rappresenta un interessante esempio di superstizione, nel senso di traccia di un qualcosa del passato che è arrivato fino a noi. E’ nei rituali sciamanici delle culture nomadi paleolitiche che gli antropologi rintracciano le radici di quella che viene chiamata licantropia, ovvero la capacità, da parte di esseri umani, di trasformarsi, in determinate condizioni psichiche, nell’animale totemico, ovverosia rappresentativo e protettivo del clan. In origine, il lupo mannaro era lo sciamano che, andando in trance, accoglieva sia lo spirito che l’aspetto fisico dell'animale, anche attraverso particolari travestimenti. (continua)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

le credenze degli antichi...erano di legno!
ahahah
m.

Nuccio Benanti ha detto...

Sì, e quelle dei moderni... in lega di titanio!