
domenica 30 novembre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
  Nella Sicilia arcaica il pane scandiva l’esistenza umana dal primo vagito all’ultimo respiro.    Ni porta pani a la casa? Massima che applicata rigorosamente interdiceva ogni miglioramento materiale, sia pubblico che privato, ma serviva a impinguare le rendite delle famiglie. Ora, se portare pane a casa significava per alcuni accumulare avidamente «roba», per moltissimi altri equivaleva a mangiare, attutire i morsi della fame, nulla di più.  (leggi)
  La più grande opera della letteratura narrativa russa del secolo XIX.   All’inizio del romanzo, Tolstoj ci fa accomodare nel salotto di Anna Pavlovna Scherer per presentarci uno alla volta i primi personaggi, con pochi ma esaurienti tratti caratteristici. (leggi)
  Di là partimmo per Marineo; la strada è faticosa per le eterne salite e discese.   Giuseppe Capuzzi, lombardo, uno dei Mille della prima ora, partito con Garibaldi e Bixio da Quarto alla volta di Marsala, narra nel suo diario (La Spedizione di Garibaldi in Sicilia. Memorie di un volontario) le vicende della spedizione, fino a poco dopo la "presa" di Palermo. Riporto le note del 25 maggio 1860, giornata trascorsa dai garibaldini a Marineo per rifocillarsi. (leggi)
 Un'importante tessera al grande e policromo mosaico della produzione saggistica marinese avente per oggetto il santo patrono.   Una prima sezione del libro narra della terrena esistenza del medico Ciro e delle vicende che condussero dopo il martirio il suo teschio da Alessandria d'Egitto fino a Marineo. Nella seconda parte si narra come, nelle maleodoranti stive dei bastimenti, San Ciro condusse per mare migliaia di marinesi fino al nuovo mondo, inseguendo sogni di benessere e riscatto sociale. Infine l'ultima diaspora da New York al New Jersey.
 (leggi)
  Ascoltando la voce di Gesù vendette i suoi buoi e si ritirò in eremitaggio. Fu il superiore dell’eremo di S.Maria della Daina a Marineo.  San Benedetto nacque a San Fratello nel 1524 e morì a Palermo il 4 Aprile 1589. Subito dopo la sua morte i francescani lo portano nelle Americhe per convertire gli schiavi africani che la tratta negriera conduceva nelle piantagioni e nelle miniere.  (leggi)
  Il proverbio è stato raccolto da Giuseppe Pitrè a fine Ottocento.   Rappresenta l’opposizione acqua vs vino, quindi natura vs cultura, volendo rappresentare una località povera di risorse naturali, ma ricca di sapere. O se preferite: ad influenza ellenica.  (leggi)
5 commenti:
Nuccio quelli sgrammaticati.. dai, poveretti!! quelli li puoi pubblicare però...
Se firmano e i loro professori non protestano, per me va bene.
il web ha una sua netiquette, un suo galateo, fatto di principi taciti, ma che funzionano anche per i meno attenti e scrupolosi;
uno di questi è che chi lascia un commento 'sgradevole' risulta a sua volta sgradevole, e dunque si cestina da solo;
in rete la censura lascia, a maggior ragione, lascia il tempo che trova;
saluti
cartabaggiana
http://estatesammartino.splinder.com
Sono perfettamente d’accordo con te: la censura lascia il tempo che trova… La rete è grande e, come il mare, riesce a digerire tutto, cose belle e cose sgradevoli, con o senza controllo. Questo è un fatto positivo e democratico.
Ma, come tu ben sai, io non amministro la rete, ma solo una minuscola spiaggia che si affaccia sul Mar Ineo. E se dico che per fare il bagno da questa spiaggia bisogna rispettare un minimo di regole (come mettersi il costume), non penso di offendere qualcuno. Da amministratore, cerco solo di mantenere lo spazio (che io gestisco e di cui sono responsabile)"decente".
So anche che il mio concetto di "decenza" o trasparenza può essere non condivisibile da tutti. E questo è uno dei motivi per cui esistono tanti lidi.
i criteri di decenza sono cosa talmente personale che non vale la pena neanche discuterne.
stessa cosa circa i criteri di gestione di un blog;
sembra, da come gestiamo i blog di entrambi, che tutto sommato io e te condividiamo la decenza disciplinata dai medesimi criteri;
il resto è questione di scelte;
per quanto mi riguarda, sarà la parola censura, sarà che tutti noi, palesemente o manifestamente, siamo comunque soggetti a critiche, però io la libertà a un individuo di dire la sua e conseguentemente riuscire a fare solenni figure di m... come è successo per molti anonimi nel blog di provocopuscolo non gliela voglio proprio negare;
sostanzialmente siamo d'accordo;
cartabaggiana
http://estatesammartino.splinder.com
Posta un commento