giovedì 30 luglio 2009

Il cammino di San Ciro. Dalle piramidi dell'Egitto ai grattacieli degli USA


di Nino Di Sclafani
Giovedì 20 agosto, alle ore 21, presso il Centro Carpe (corso dei Mille n.110), a Marineo, sarà presentato il libro “Il Cammino di San Ciro. Dalle piramidi dell'Egitto ai grattacieli degli Stati Uniti” di Nuccio Benanti e Ciro Guastella.
Il cammino di San Ciro aggiunge un'importante tessera al grande e policromo mosaico della produzione saggistica marinese avente per oggetto il santo patrono Ciro d'Alessandria. Scorrendo l'agile volumetto risalta immediatamente all'attenzione che questo lavoro determina anche un punto di svolta nella produzione sacro-letteraria locale. Dei tanti testi pubblicati nell'ultimo ventennio, infatti, Il cammino di San Ciro rappresenta la summa, un'antologia che si arricchisce di preziosi contenuti che attingono a piene mani agli studi etnoantropologici di Nuccio Benanti, conferendo autorevolezza al lavoro di sintesi svolto dai due autori.
Questa specializzazione non deve, però, intimorire il lettore poiché mai come nel nostro caso è stata posta attenzione alla fruibilità del testo. La felice scelta di intercalare all'esposizione delle varie tematiche decine di interviste, citazioni e qualificati pareri, attinenti al tema, rende godibilissima la lettura e riserva molte gradevoli sorprese. Il volume rappresenta pertanto un vero testo divulgativo destinato ad un ampio pubblico che promette (e mantiene) di soddisfare molte curiosità. La struttura del testo non può che seguire quel "cammino" già accennato nello stesso titolo del libro. Una prima sezione narra della terrena esistenza del medico Ciro e delle vicende che condussero dopo il martirio il suo teschio da Alessandria d'Egitto fino a Marineo; questa prima parte contiene un completo ed esaustivo repertorio delle tradizioni commesse al culto del Santo che vengono presentate con specifici riferimenti antropologici che il più delle volte riconducono a preesistenti riti di matrice pagana. Nella seconda parte si narra come, nelle maleodoranti stive dei bastimenti, San Ciro condusse per mare migliaia di marinesi fino al nuovo mondo, inseguendo sogni di benessere e riscatto sociale. Infine è raccontata l'ultima diaspora che ha visto il Santo seguire le comunità paesane da New York al New Jersey.
Interessante è notare come l'esposizione dell'origine antropologica delle feste faccia emergere i tratti distintivi delle componenti proprie della celebrazione in onore di San Ciro sia a Marineo che in America: esorcizzare la precarietà dell'esistenza e le fatiche quotidiane; l'eccesso come lenitivo dei lavori estenuanti e della difficile convivenza; lo spreco come azione simbolica che annulla e riscatta la diversità sociale, le privazioni e l'emarginazione. Ciò che riserva maggiori sorprese, però, è la narrazione delle modalità attraverso cui il culto è esportato oltre oceano che svela il variegato microcosmo americano tanto diverso e tanto uguale all'ambiente originario lasciato in Sicilia.
E' stupefacente come gli emigrati marinesi siano riusciti a perpetuare tradizioni, preghiere, prassi rituali ed anche ricette tipiche da cucinare con cura nei giorni di festa. Se, però, a parlarci della meticolosa preparazione dei vucciddati , dei biscotti alla giuggiulena e della pasta con le sarde per San Giuseppe è Georgette Nicolas-Sykora, nata in Francia, residente in America ma con nonni rigorosamente marinisi, ecco che si svela la connotazione universalistica della società americana: un popolo, una nazione, una cultura apparentemente omologante, una decisa volontà, però, di non recidere mai le radici con i paesi di provenienza, con quella eredità ancestrale fatta di sapori, atmosfere e religiosità suggestive che "incatenano", ancora dopo numerose generazioni, alla terra di origine. Che i marinesi d'America mantenessero tale coerenza di valori è un dato più volte emerso in numerose circostanze, nel nostro volume, però, c'è una testimonianza di Ciro Guastella che ritengo esaustiva dell'argomento: «Garfield e Lodi sono cittadine dove tutti conoscono tutti. La vita sociale dei marinesi consiste nel partecipare a battesimi, comunioni, cresime, matrimoni, anniversari e funerali, poiché tutti sono noti a tutti, questo ciclo si ripete all'infinito. […] La nostra è una comunità fitta dove l'aria competitiva domina. Fare bella figura è l'assoluta necessità. Il pettegolezzo abbonda e si nutre di voci». Più marinesi di così!!
Chiude una appendice fotografica. Alcune di queste foto sono opera di Dom Quartuccio, fotografo del New York Times, nato in America nel 1925 da genitori marinesi.
Originale è altresì la produzione del volume la cui stampa è stata finanziata da sponsor privati sia americani che marinesi: ciò denota una confortante sensibilità nei confronti della cultura che potrebbe essere preludio di una rinascita delle attività artistiche locali.

mercoledì 29 luglio 2009

Come un uomo sulla terra


di Nuccio Benanti
Ultimo appuntamento con la rassegna “Venerdì cinema – Ero straniero” curata da Marineosolidale.
Venerdì 31 luglio, alle 21, in piazza Sainte Sigolene, sarà proiettato il film-documentario “Come un uomo sulla terra” di Andrea Segre, Dagmawi Yimer, Riccardo Biadene.

lunedì 27 luglio 2009

Marineo, allarme incendi


di Giuseppe Taormina
L’allarme incendi arriva anche nel nostro paese. Un incendio in contrada Luisa si è avvicinato pericolosamente ad un villino, mettendo a rischio la vita di 4 cavalli.
Gli animali sono stati salvati grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco, allertati da una telefonata al 115. In Sicilia è allarme incendi ormai da alcune settimane. Le squadre della Forestale stanno operando con l’ausilio di elicotteri e Canadair della Protezione Civile. Le autorità invitano i cittadini alla prudenza e a segnalare tempestivamente qualsiasi principio d’incendio. Vigili del fuoco 115 o corpo forestale 1515.

venerdì 24 luglio 2009

Poesia, designati i vincitori della 35^ edizione del Premio Marineo


di Nuccio Benanti
Sono stati designati i vincitori della trentacinquesima edizione del Premio Internazionale di Poesia "Città di Marineo", rassegna poetica annuale curata dalle Fondazioni Culturali “Gioacchino Anone”.
Il 6 settembre il riconoscimento internazionale, riservato ad un vip che si è distinto per l'impegno professionale e sociale, sarà ritirato da Aldo Forbice, personalità di primo piano del giornalismo italiano, conduttore del programma radiofonico Zapping. La giuria premia in questo modo «le qualità professionali di un grande giornalista che con il suo tam tam radiofonico ha richiamato l'attenzione di tutti sull'urgenza di rendere il nostro mondo più umano e certamente più tollerante».
Nell'ambito della poesia edita in lingua italiana il primo premio è andato, ex aequo ai poeti Maria Rita Bozzetti per l'opera "Monade arroccata", iI secondo a Francesco Marani per "L'inesistenza", il terzo al poeta Crescenzo Cane per l'opera "I miei ultimi settant'anni". Segnalati i poeti Roberto Dall'Olio, Cinzia Demi, Antonella Dona, Edith Dzieduszycka, Francesca Luzzio, Emilio Tabasco.
Nella sezione edita in lingua siciliana il primo premio è andato al poeta Biagio Guerrera per l'opera "Cori niuru spacca cielu", il secondo ad Adriano Di Stefano per "Pinzeri di passaggiu", mentre il terzo premio è stato assegnato a Flora Restivo per la silloge "Po essiri". Nella stessa sezione sono stati segnalati Anna Bellina Alessandro, Franca Cavallo, Lorenzo D'Acquisto.
Per la sezione inedita in lingua siciliana il primo premio è andato al poeta Michelangelo Grasso per la lirica "Sciumara", il secondo a Salvatore Carlucci per la lirica “Puntu", il terzo è stato attribuito a Michela Rinaudo La Mattina per "La sciallina". Segnalati inoltre Salvatore Argento, Francesco Leone e Salvatore Maragliano,
Inoltre, la Giuria ha deciso di attribuire un riconoscimento speciale per l'originalità inventiva e la sperimentazione linguistica alla poetessa Bianca Menna, in arte Tomaso Binga (nella foto grande), per l'opera "Valore vaginale".

giovedì 23 luglio 2009

Coloriamo di verde in segno di solidarietà con i ragazzi di Teheran


di Nuccio Benanti
Piazza Marineo aderisce alla iniziativa promossa dal Gr1 - Zapping, bandiere verdi (o drappi o nastri verdi), senza simboli di partito, in segno di solidarietà con "i ragazzi di Teheran" che lottano per la libertà e la democrazia e contro la repressione del regime autoritario iraniano.
Sono ormai numerosi i giovani dell'Onda verde, rimasti uccisi o feriti durante le manifestazioni nelle città iraniane per protestare contro i brogli elettorali, mentre diverse migliaia - fra studenti, intellettuali e militanti dell'opposizione - sono stati arrestati e subiscono torture, intimidazioni e violenze di ogni tipo. I "ragazzi di Teheran" hanno bisogno dell'attiva solidarietà di tutto l'Occidente.

mercoledì 22 luglio 2009

Venerdì cinema con "L'ospite inatteso"


di Nuccio Benanti
Torna l'appuntamento di Marineo Solidale “Venerdì Cinema - Ero straniero”, rassegna di film sull’emigrazione.
Iniziativa che si propone come momento di riflessione sui disagi, le tensioni, i conflitti, ma anche sulle speranze, le aperture e la ricchezza che fanno da sfondo all’immigrazione, al confronto fra culture diverse. L'appuntamento di venerdì 24 luglio, alle ore 21, in piazza Sainte Sigolene, è con il film: L'ospite inatteso, regia di Thoman McCarthy.

lunedì 20 luglio 2009

Paolo Borsellino, 17 anni dopo l'attentato arrivano i veleni o la verità?


di Nuccio Benanti
Paolo Borsellino, 17 anni dopo. Il ricordo del magistrato e della sua scorta, uccisi il 19 luglio 1992, è ancora vivo o è sbiadito? Che fine ha fatto l'agenda rossa del magistrato? Chi ha ordinato la strage? La mafia o lo Stato? Molti sono gli interrogativi, molte le polemiche, molti i veleni. E la verità?
Rita Borsellino dice: "Chi non ha risposto non sono i cittadini di Palermo ma è lo Stato, che avrebbe dovuto essere presente nonostante le possibili contestazioni, raccogliendole e confrontandosi con la città che ricorda e che non vuole dimenticare. Non bastano le corone di fiori, che poi rimangono a marcire per mesi, per dare omaggio alle vittime di mafia. Serve ben altro, la ricerca della verità, che sembra farsi strada adesso con la riapertura delle inchieste".
Per la prima volta, il boss Totò Riina parla delle stragi mafiose del '92. "L'hanno ammazzato loro - manda a dire col suo legale, l'avvocato Luca Cianferoni -. Lo può dire tranquillamente a tutti, anche ai giornalisti. Io sono stanco di fare il parafulmine d'Italia".
E' di questi giorni la notizia che la procura di Caltanissetta sta indagando su un presunto coinvolgimento di apparati dello Stato nell'uccisione del giudice.

domenica 19 luglio 2009

Lunga vita al boschettofest!


di Giovanni Perrone
Serate di festa al boschetto, il polmone verde custode della Marineo scomparsa. La terza edizione del Boschettofest, promossa dai giovani dell’associazione Provocopuscolo, si è conclusa con un bilancio positivo.

Centinaia i giovani (ma anche i meno giovani), non solo marinesi, che vi hanno preso parte e significativo l’impegno degli organizzatori.
Una buona iniziativa di aggregazione giovanile e sociale, ma anche di impegno civico, che - se portata avanti - darà sempre migliori frutti.
Buono il “menu” delle due serate: musica, laboratori artigianali ed espressivi, gastronomia, ambiente sereno, vivace e propositivo.
Una festa che tende a rivalutare una spazio verde spesso trascurato (e danneggiato dagli stessi utilizzatori, nonché dalla comunità), e nel contempo a dare spazio e luce ai giovani artisti ed artigiani marinesi. Una festa di interazione e di partecipazione, non solo da consumare.
Da apprezzare, in particolare, i vari laboratori e le esposizioni di produzioni artistiche gestiti dai giovani e il notevole lavoro progettuale ed organizzativo che ha impegnato un generoso gruppo di giovani per diversi giorni sotto un sole cocente (non è facile organizzare un evento di tal genere).
Si saranno notati, di certo, diversi limiti, ma ogni iniziativa umana ha delle pecche. E, poi, è sempre facile criticare, ma è difficile lavorar sodo per organizzare. Sarà cura degli organizzatori sostare un po’ per evidenziare gli aspetti positivi e riflettere sul modo più opportuno di superare possibili ombre e carenze.
A mio parere, si potrebbe implementare la festa lanciandola sin d’ora per il prossimo anno, al fine di promuovere e valorizzare le numerose risorse giovanili (talora latenti), presenti in Marineo e dintorni, al fine di farla diventare sempre più una festa di tutti, un punto di arrivo (ma anche di ri-partenza), occasione di confronto e di visibilità per i giovani e i gruppi giovanili, stimolo alla creatività ed all’operatività.
Da parte della comunità locale dovrebbe esserci, sin d’ora, l’impegno a rendere gradevole e vivibile la zona del boschetto. Non si tratta di costruire faraoniche strutture, ma – ad esempio- adeguare uno spazio a zona anfiteatro (si eviterebbe la spesa per il palco); sistemare piazzole per i laboratori artigianali ed artistici (si potrebbe pensare a spazi non solo espositivi, ma anche di vero laboratorio ove oltre al guardare si discuta e si provi a fare, con l’aiuto dell’artigiano-artista); sistemare adeguati servizi igienici e punti luce ed acqua; attrezzare uno spazio campeggio e… rendere accogliente e funzionale l’accesso e il posteggio…
Ciò non vuol dire andare a caccia di grandi contributi economici. La logica economica talora tarpa la freschezza creativa ed operativa dei giovani ed innesca meccanismi perversi. Occorre sostenere, incoraggiare, facilitare, ma senza sovrapporsi al senso della gratuità, dell’avventura, della prova, del rischio che è tipico dell’età giovanile. Occorre evitare di strumentalizzare e burocratizzare l’iniziativa. Scopo, infatti, delle amministrazioni pubbliche, non quello di appropriarsi delle iniziative dei cittadini o delle associazioni, ma di valorizzarle, implementarle, sostenerle perché siano sempre gestite da persone “innamorate”, competenti ed intraprendenti. La nostra è, infatti, una democrazia che valorizza le autonomie.
Naturalmente, le “autonomie” debbono evitare il rischio di essere autoreferenti e non dimenticare che fanno parte di un cammino comunitario volto alla realizzazione del bene comune. Le stesse associazioni debbono saper potenziare la dimensione comunitaria e progettuale, nonché saper conservare “freschezza” ed originalità, arricchendosi anche con nuove risorse, evitando forme di protagonismo che potrebbero creare tensioni interne ed esterne deleterie alla stessa vitalità associativa.
Il boschettofest è una buona chance per Marineo. Un vivo grazie a chi l’ha ideato e a chi ci lavora sodo. Complimenti e lunga vita al “boschettofest”.

giovedì 16 luglio 2009

Sainte Sigolene, festa di gemellaggio con il commissario europeo Barrot


di Giovanni Perrone
Grande festa a Sainte Sigolène, sabato 11 luglio, per la celebrazione del 25° anniversario del gemellaggio con Marineo. Fiori, festoni e bandiere ornano la cittadina francese. La banda musicale e il gruppo folcloristico di Yssangeaux, unitamente alle autorità e ad una folla di cittadini, accoglie i marinesi.
La cerimonia ufficiale assume un notevole rilievo anche grazie alla presenza di numerose autorità, tra le quali il vice presidente della Commissione Europea, Barrot, il Segretario di Stato al lavoro, deputati nazionali, consiglieri regionali e provinciali, sindaci dei comuni viciniori, gli ex sindaci Fayard e Januel, gli ex assessori Roux, Fournel e Sauzet, il presidente, Riocreux, e i componenti il Comitato di gemellaggio, i direttori delle scuole, Barralon e Berthasson. Da parte marinese la delegazione di una cinquantina di persone è guidata dal sindaco Ribaudo e dagli assessori Scarpulla e Trentacosti. Presenti anche alcuni consiglieri comunali e il presidente della Pro Loco, Cangialosi. Molto gradita la partecipazione degli ex sindaci Lo Vasco e Spataro e dell’ex direttore delle scuole, Perrone; grazie a loro, infatti, il gemellaggio ha avuto avvio e si è sviluppato. La cerimonia è introdotta e guidata dall’assessore sigolenese, Philippe Celle.
Il sindaco sigolenese, François Fraissenet, nel dare un caloroso benvenuto a tutti i presenti, sottolinea l’importanza del gemellaggio. “Nel corso di questi anni – afferma- abbiamo compreso che abbiamo un progetto comune e che quanti verranno dopo di noi saranno consapevoli che, con il nostro impegno, abbiamo contribuito a costruire l’unità europea. L’Europa, infatti, non si realizza soltanto a Bruxelles ma anche nelle nostre campagne. Abbiamo saputo costruire un legame molto profondo tra le nostre due città, un legame che dura grazie alla volontà e alla tenacia delle amministrazioni comunali, dei comitati dei gemellaggi, delle scuole”.
Parole riprese da Franco Ribaudo, sindaco di Marineo. Egli sottolinea che l’esperienza del gemellaggio, in questo quarto di secolo, ha recato “benefici alle nostre comunità sia dal punto di vista culturale sia educativo…. Questo gemellaggio deve diventare ancora più saldo. Non facciamoci sfuggire l’occasione di continuare ad offrire alle generazioni future un esempio di profondo rispetto e collaborazione! Dimostriamo loro che in questo mondo, così pieno di storture, c’è spazio per muoversi nella direzione della vera cittadinanza europea, quella basata non solo sulle emozioni, ma anche sul senso di responsabilità proprio di chi vuole sentirsi non semplice attore ma protagonista del proprio tempo”.
Commozione per l’intervento di Jean Pierre Salque, figlio del defunto sindaco di Sainte Sigolène che con grande lungimiranza portò a Marineo, nel novembre 1983, un gruppetto di consiglieri comunali sigolenesi per esplorare la possibilità di avviare un gemellaggio con la cittadina siciliana. Fu allora che nacque una forte amicizia con l’allora sindaco Spataro che accompagnò e sostenne il gemellaggio nei primi decenni di vita.
Le commosse e significative testimonianze di Mimmo Lo Vasco e Ciro Spataro esaltano la figura di Jean Salque, ricordano il primo contatto di Lo Vasco e Salque a Brighton, nel corso del periodico incontro tra i sindaci delle città europee, ed esprimono gratitudine per quanti hanno sostenuto il gemellaggio in questi primi decenni di vita. Nel contempo auspicano che il gemellaggio, grazie al generoso impegno delle scuole, dei comitati, delle amministrazioni comunali e dei singoli cittadini possa avere lunga e prospera vita.
L’intervento clou della cerimonia è quello del Vicepresidente della Commissione Europea, Jacques Barrot, Responsabile per Giustizia, Libertà e Sicurezza. Il suo intervento prende avvio dai ricordi dei primi anni del gemellaggio: la sua lunga amicizia con Jean Salque, i primi incontri con Lo Vasco e Spataro; prosegue esaltando l’impegno delle due cittadine per costruire e far vivere un gemellaggio che considera tra i più riusciti dell’Unione Europea: “Se dovessi stilare un elenco dei migliori gemellaggi d’Europa, il vostro avrebbe il diritto di essere ai primi posti!”. Nel contempo, accennando alle vaste problematiche che l’Unione Europea vive, si impegna a prestare una particolare attenzione alla Sicilia ed augura alle due cittadine di poter continuare ad essere d’esempio per l’intera Europa per la qualità e la vivacità dei rapporti.
A conclusione della cerimonia, i due sindaci sottoscrivono il “giuramento di gemellaggio” come impegno per le due comunità di proseguire il cammino intrapreso.
Una serata di festa, con cena, musica e danze al centro sociale, conclude la giornata.
Ora Marineo si appresta ad accogliere gli amici francesi. Saranno ospitati durante la festa di San Ciro e, in quell’occasione, avrà luogo anche a Marineo la cerimonia di rinnovo del Patto.

Benedetto XVI, senza verità la carità scivola nel sentimentalismo vuoto


di padre Ludovico Tedeschi
Carissime famiglie,
pochi giorni fa è stata pubblicata la enciclica di Benedetto XVI sul tema sociale “caritas in veritatis”. Sentiamo un sano orgoglio nel constatare come la Chiesa accompagna con saggezza i cambiamenti sociali e le sfide di questi tempi postmoderni.

L’economia mondiale non può essere guidata soltanto dal profitto come unico scopo, deve integrare la gratuità come valore. Essere solidale, considerare il bene comune e la giustizia, per essere veramente efficiente, senza per questa ragione togliere il profitto. Un’economia senza etica, che dimentica che l’uomo è la sua finalità, porterà l’umanità a grandi conflitti e fallimenti. Una cultura economica che vuole annullare l’esistenza di Dio e la religione è condannata a pervertirsi. “L’umanità senza divinità, si trasforma in brutalità e bestialità”, diceva P. Kentenich dopo l’esperienza delle grandi ideologie naziste e comuniste, e dopo il materialismo pratico del dopoguerra. Ma la lettera del Santo Padre è scritta specialmente per noi cristiani e c’invita a fare una carità prudente e saggia che porta alla giustizia e al bene comune, e non si ferma ad un atteggiamento sentimentalistico individuale. Noi cristiani siamo chiamati ad essere sale e luce del mondo e Cristo vuole illuminare ogni tempo della storia dell’uomo.
Il nostro affidarci alla Madonna, la nostra Alleanza d’Amore, ci porta ad amare nella verità. Il rispetto all’ordine voluto da Dio nella natura dell’uomo e manifestato nella rivelazione, così come lo spiega il Magistero della Chiesa, è per noi un permanente orientamento, che dà radici solide al nostro amore. Quante volte oggi in nome di un “falso amore” si distruggono famiglie, giovani perdono la strada giusta e tanti uomini trovano soltanto il vuoto interiore. L’amore non può portare al male. Sarebbe un controsenso. Verità ed amore camminano insieme e si aiutano mutuamente.
In quest’anno sacerdotale non vogliamo dimenticare la nostra missione di condurre gli uomini verso Dio. L’attività economica dell’uomo e il suo lavoro non devono essere separati da Lui. Nel nostro piccolo vogliamo che la Madonna accompagni il nostro lavoro quotidiano con la sua presenza materna. Farla partecipe del nostro lavoro attraverso uno sguardo alla sua immagine mentre lavoriamo; il dialogo filiale, affettuoso e sincero, del cuore, che la fa partecipe di quanto accade in noi, dei nostri sentimenti più profondi, nelle diverse attività della giornata. Lei è una vera Madre e amica che partecipa da vicino alla nostra vita. Nella sua enciclica il Santo Padre invita alla preghiera, anche gli uomini di governo. Tutti noi abbiamo bisogno di Dio, specialmente quelli che hanno più responsabilità. Che Maria, Madre della Chiesa, vi benedice con affetto il vostro Padre Ludovico.

martedì 14 luglio 2009

Marineo, si accendono le luci sulla terza edizione del BoschettoFest


di Nuccio Benanti
Si accendono le luci sul palco della terza edizione del BoschettoFest, la manifestazione di promozione sociale, artistica, musicale, culturale ed enogastronomica dedicata ai mille volti dell’arte e della natura di Marineo e dintorni.
Ideato e promosso dall’associazione Provocopuscolo, il BoschettoFest animerà, il 17 e il 18 luglio, una zona verde di Marineo che, purtroppo, dell’incuria e dell’abbandono è un simbolo non solo locale. «Con questo appuntamento annuale – spiegano gli organizzatori – ci prefiggiamo di far emergere e valorizzare i talenti e le risorse di vario genere del nostro territorio, scegliendo come location quest'area verde di Marineo che merita anch'essa di essere curata, tutelata ed apprezzata».
In mezzo al bosco, a pochi metri dagli impianti sportivi, che la natura piano piano sta riconquistando (nel campo di calcio è possibile raccogliere dell'ottima cicoria), ci si incontrerà per apprezzare la musica, l’arte e i prodotti tipici locali, in una kermesse eclettica e conviviale, ossia Sagra-profana condita di olio sale pane, salsiccia, bruschette, sfincione, vino a volontà... e finanche i cornetti caldi con crema mattutini.
L’obiettivo egli organizzatori è, insomma, quello di dar vita ad un evento corale e partecipato che, in una commistione di fumo naturale di salsiccia e fumo artificiale prodotto dalle macchine per gli effetti speciali, porti le persone ad incontrarsi – come in un’antica agorà – per mangiare, bere e parlare in allegria di ambiente e arte.
La programmazione musicale prevede l'esibizione dei gruppi: Toti Poeta, OMnaif, Oratio, Don Settimo, Shannon, Hank!, Nicolò Carnesi, Malarma, Sekeena, Venus In Drops. La mostra delle opere di giovani artisti e artigiani verrà aperta alle ore 19 di entrambi i giorni.
Il BoschettoFest, grazie al suo valore culturale e sociale, ha ricevuto il patrocinio della Pro Loco, del Comune di Marineo, dell’Unione dei Comuni, della Provincia Regionale di Palermo.

lunedì 13 luglio 2009

La disponibilità verso Dio apre alla disponibilità verso i fratelli


di S.E. Mons. Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo
Come ad anticipare i festeggiamenti dei prossimi giorni, giunge oggi la tradizionale celebrazione al Palazzo di Città.
Essa rappresenta un’occasione nella quale si manifesta più concretamente la volontà di incontro delle varie Istituzioni che sono poste al servizio della nostra cara e amatissima Palermo: sentiamo tutti, infatti, una comune chiamata ad attenzionare i bisogni di quegli uomini e quelle donne, nostri concittini, che attendono da noi la concreta individuazione di cammini di speranza e di sviluppo, a livello personale e sociale.
Ringrazio, a tal proposito, tutte le gentili Autorità qui convenute, e in primo luogo l’On. Sig. Sindaco, che ancora una volta ci accoglie, quale ‘padrone di casa’, in questa Sede storica che auspico possa essere sempre più simbolo eloquente di un’autentica sollecitudine per la Città, luogo di una presenza attenta e vigilante sulle sue potenzialità di bene e sulle sue visibili emergenze.
Il Festino può rivelarsi davvero un’occasione propizia per ritrovare una maggiore unione nel servizio ai palermitani. E così, mentre la Santuzza ci invita a gioire insieme nella festa, che la onora come esempio fulgido di virtù umane e cristiane, ci sprona tutti a rinnovare i nostri propositi nel metterci all’opera per la nostra Palermo, per dare ai suoi cittadini, specie a quelli più deboli e bisognosi, un senso alto della vita, piena dignità, necessario rispetto, un’esistenza autentica che realizzi in ogni circostanza quella indiscutibile vocazione donata all’uomo nell’atto della creazione: essere ad immagine e somiglianza di Dio. (continua)

domenica 12 luglio 2009

La Rocca, il prossimo numero in agosto


di Redazione La Rocca
Il prossimo numero del giornale "La Rocca" sarà in edicola nei primi di agosto. Mancano pochi giorni per inviare le vostre segnalazioni.
Quanti desiderano inviare articoli, foto, poesie o segnalarci notizie sulle iniziative svolte da istituzioni, associazioni, gruppi possono farlo entro il 25 luglio, inviando una email alla segreteria della Fondazione Culturale "G. Arnone". La Redazione si riserva di selezionare quanto inviato in relazione agli spazi disponibili e al contenuto. E' opportuno allegare alla notizia anche una foto. Entro la stessa data, le attività commerciali interessate per gli spazi pubblicitari possono prendere contatto con la segreteria di redazione (tel./fax 091.8726931). Agli esercizi commerciali che fruiranno di tale servizio verrà consegnato un congruo numero di copie del giornale da distribuire ai clienti. Il periodico viene stampato in circa 4.000 copie e viene diffuso gratuitamente a Marineo e nei comuni del circondario. Inoltre, potrà essere scaricato da Internet in formato pdf.

venerdì 10 luglio 2009

Contro il razzismo, la parola di Dio: "Voi siete stati forestieri in Egitto"


di padre Alex Zanotelli
Mi vergogno di essere italiano e di essere cristiano. Non avrei mai pensato che un paese come l'Italia avrebbe potuto varare una legge così razzista e xenofoba. Noi che siamo vissuti per secoli emigrando per cercare un tozzo di pane (sono 60 milioni gli italiani che vivono all'estero!), ora infliggiamo agli immigrati, peggiorandolo, lo stesso trattamento, che noi italiani abbiamo subito un po' ovunque nel mondo.
Questa legge è stata votata sull'onda lunga di un razzismo e di una xenofobia crescenti di cui la Lega è la migliore espressione. Il cuore della legge è che il clandestino è ora un criminale. Vorrei ricordare che criminali non sono gli immigrati clandestini ma quelle strutture economico-finanziarie che obbligano le persone a emigrare.
Papa Giovanni XXIII° nella Pacem in Terris ci ricorda che emigrare è un diritto. Fra le altre cose la legge prevede la tassa sul permesso di soggiorno (gli immigrati non sono già tartassati abbastanza?), le ronde, il permesso di soggiorno a punti, norme restrittive sui ricongiungimenti familiari e matrimoni misti, il carcere fino a 4 anni per gli irregolari che non rispettano l'ordine di espulsione ed infine la proibizione per una donna clandestina che partorisce in ospedale di riconoscere il proprio figlio o di iscriverlo all'anagrafe.
Questa è una legislazione da apartheid, che viene da lontano: passando per la legge Turco-Napolitano fino alla non costituzionale Bossi-Fini. Tutto questo è il risultato di un mondo politico di destra e di sinistra che ha messo alla gogna lavavetri, ambulanti, rom e mendicanti.
Questa è una cultura razzista che ci sta portando nel baratro dell'esclusione e dell'emarginazione. «Questo rischia di svuotare dall'interno le garanzie costituzionali erette 60 anni fa - così hanno scritto nel loro appello gli antropologi italiani - contro il ritorno di un fascismo che rivelò se stesso nelle leggi razziali».
Vorrei far notare che la nostra Costituzione è stata scritta in buona parte da esuli politici, rientrati in patria dopo l'esilio a causa del fascismo. Per ben due volte la Costituzione italiana parla di diritto d'asilo, che il parlamento non ha mai trasformato in legge.
E non solo mi vergogno di essere italiano, ma mi vergogno anche di essere cristiano: questa legge è la negazione di verità fondamentali della Buona Novella di Gesù di Nazareth. Chiedo alla Chiesa italiana il coraggio di denunciare senza mezzi termini una legge che fa a pugni con i fondamenti della fede cristiana. Penso che come cristiani dobbiamo avere il coraggio della disobbedienza civile.
È l'invito che aveva fatto il cardinale R. Mahoney di Los Angeles (California), quando nel 2006 si dibatteva, negli Stati Uniti, una legge analoga che definiva il clandestino come criminale.
Nell'omelia del Mercoledì delle Ceneri nella sua cattedrale, il cardinale di Los Angeles disse che, se quella legge fosse stata approvata, avrebbe chiesto ai suoi preti e a tutto il personale diocesano la disobbedienza civile.
Penso che i vescovi italiani dovrebbero fare oggi altrettanto. Davanti a questa legge mi vergogno anche come missionario: sono stato ospite dei popoli d'Africa per oltre 20 anni, popoli che oggi noi respingiamo, indifferenti alle loro situazioni d'ingiustizia e d'impoverimento.
Noi italiani tutti dovremmo ricordare quella Parola che Dio rivolse a Israele: "Non molesterai il forestiero né l'opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d'Egitto" (Esodo 22,20).

mercoledì 8 luglio 2009

Ad ogni tempo la sua... Dimostranza


di Nuccio Benanti
La Dimostranza di Francesco Pernice fu rappresentata a Marineo nel 1894, in un momento in cui, all’indomani della repressione del moto dei Fasci dei Lavoratori, in paese era in corso un ampio dibattito su varie tematiche storiche, sociali e politiche ad opera dei numerosi uomini di cultura presenti in paese.
Tra il 1892 e il 1893, il sacerdote riformista Giuseppe Calderone aveva pubblicato le sue «Memorie storico-geografiche di Marineo e dintorni», unendo alcuni suoi scritti apparsi sull’«Archivio storico siciliano» (la rivista periodica della Società Siciliana di Storia Patria, della quale egli era membro). Ma in un campo in cui i sacerdoti dettavano legge, quell’anno l’organizzazione della sacra rappresentazione della vita di san Ciro fu invece affidata ad un laico, appunto, il maestro Pernice. Ciò avvenne in un momento in cui gli intellettuali siciliani, sempre più numerosi, abbracciavano l’ideologia socialista. E l’evento ebbe una grande eco a Palermo, tanto che il Corriere dell’Isola, tra il 21 e il 23 settembre di quell’anno, decise di pubblicarne una dettagliata cronaca a puntate a firma di un altro marinese, Francesco Sanfilippo, che esordisce con queste parole:
«Non è la solita novella piena di delirio poetico che vi descrivo, perché non mi sento nato a buona luna; ma è lo studio accurato e veritiero delle cose e dei costumi montanari, che rendono la vita quassù soggetto osservabile, affatto differente dagli usi comuni di cui è piena la città».
Di questo clima rivoluzionario e della diffidenza sull’uso retorico della parola la cronaca della Dimostranza è specchio veritiero: tanto che nell’articolo vennero rappresentate diverse tenzoni oratorie di tipo sofistico (si fa per dire) come questa:
- Difensore: «Compare Peppi, siate uomo di pancia, vi prego io pel San Giovanni, gettate a libertà l’amico».
- Giudice: «Eh compare Paolino, non posso, l’omertà finìo, perché deve scontare il dito che rubò a San Giusto».
Fu in seguito a quei mutamenti sociali di fine Ottocento che alle recite cominciarono a partecipare anche i ceti più umili. Quale risposta, un gruppo di civili, riuscì a ritagliarsi un proprio spazio attraverso l’introduzione dei cavalli nella spettacolare scena quindicesima. Ciò avvenne, evidentemente, anche per distinguersi dalla massa del popolo costretta a recitare a piedi, vale a dire a guardare il civili col naso all’insù.
Così, quando l’imperatore Diocleziano colpì (per sbaglio, facendolo imbizzarrire) il suo cavallo che si stava pacificamente gustando un po’ di prosodia il sant’uomo protestò:
- San Ciro: «Ohè! Compare Caifas! Come diavolo vi chiamate, che ci debbo lasciare la pelle qui io forse? ».
- Imperatore: «Orbo degli occhi, è stato lo sceltro che ha urtato sul muso del cavallo, è stato…».
- San Ciro: «Che scecco e scecco! Lo buttate via lo scecco e ne fate senza! ».
E sono numerosi i passi in cui si accenna alla problematica relativa alle differenze sociali. Appartenente ad una famiglia povera, il diavolo era pagato dall’angelo che recitava nella stessa scena:
«Il Diavolo guadagna sei tarì al giorno; signori socialisti, aprite gli orecchi».
E sottilmente Sanfilippo polemizza: da un lato contro i falsi edotti, abili imbonitori di masse e spregiudicati prestigiatori di una vuota capacità oratoria; e dall’altro lato, contro le reticenze della massa appiedata ad accogliere le proposte innovative delle intelligenze liberali che animavano la vita culturale marinese.
Nella cronaca del 1894 si legge, sottilmente, anche una critica alle sfere alte della politica nazionale. Riferendosi al prefetto Siriano, scrive Sanfilippo:
«Forse quel tribunale lì, in mezzo alla strada, ispirò l’on. Zanardelli il concetto di pretori ambulanti?»
La Dimostranza era stata una grande conquista per il popolo, che poteva finalmente prendersi beffa, nelle pubbliche piazze, del potere costituito, sia laico che religioso, trasformandola - difatto - in un grande baccanale:
«Uno dei poveri che riceve l’elemosina da San Ciro suole essere un Vito Scarafuni - il quale - non crede ad altro che al nettare, la professione di fede che il Pulci fa dire al lercio gigante Margutte. Beve beato Scarafuni, egli non cerca arzigogoli, non si dilunga in ringraziamenti, non crede ad altro… che al vino».
Il potere costituito, invece, si difendeva come poteva: vale a dire con le vergate e le scalciate dei loro complici cavalli.
La cronaca si chiude con un significativo aneddoto, che vide protagonista un bambino rivoluzionario, che ad un certo punto, convinto dal fratellino, decise di abbandonare la gloria:
«Ci furono risa, ci furono rimproveri anco per il biricchino guastamestieri; ma il fatto sta che la Dimostranza rimase senza la sintesi riflessa; e le ferventi donnicciuole senza il santo! E tutto per un pezzo di torrone!»

martedì 7 luglio 2009

S. Maria della Dayna a Marineo, in un libro mezzo millennio di spiritualità


di Nuccio Benanti
E’ stato pubblicato nella collana Ercta (Provincia Regionale di Palermo e Biblioteca Francescana) il volume "Santa Maria della Dayna di Marineo".
Si tratta dei testi di undici autori scritti per celebrare il sessantesimo anniversario del ritorno dei Frati Minori conventuali a Marineo. Il libro raccoglie gli interventi della tavola rotonda sul tema “S. Maria della Dayna. Mezzo millennio di spiritualità”, organizzata dalla Biblioteca Francescana in collaborazione con l’Officina di Studi Medievali, assieme ad altri testi inediti relativi a territorio, tradizioni e antichità di Marineo. «L’evento - scrive la curatrice del volume, Agostina Passantino - ha fornito l’occasione per una rilettura della storia marinese, chiariendo il doppio titolo della chiesa di S. Maria della Pietà o S. Maria della Dayna».
Questi gli interventi: Il culto della Madonna della Daina a Marineo (Nuccio Benanti); S. Maria della Pietà (Diego Ciccarelli); Marineo. La devozione alla Theotokos e l’icona della Madonna della Dayna (Pietro Di Marco); I Marchesi di Marineo nei manoscritti FN II 21 e 23 della Biblioteca francescana di Palermo (Carolina Miceli); Alle fonti dell’eremo: Francesco aratro di Dio (Alessandro Musco); Il convento: spazio fecondo di relazioni, di orientamento, di impegno e di contemplazione per i giovani (Giovanni Perrone); Un’esperienza sorta in Sicilia presto estinta: gli eremiti di S. Fratesco (1540-1587) (Filippo Rotolo); San Vito a Marineo (Antonino Scarpulla); La presenza dei francescani a Marineo: testimonianza di un sindaco (Ciro Spataro); La Croce astile dipinta detta di San Vito (Giovanni Travagliato); Sessantesimo di nuova presenza (Antonino Trentacosti).

domenica 5 luglio 2009

Marineo Solidale, da venerdì una rassegna di film sull'emigrazione


di Nuccio Benanti
Marineo Solidale presenta “Venerdìcinema - Ero straniero”, una rassegna di film sull’emigrazione. L’iniziativa si propone come momento di riflessione non solo sui disagi, le tensioni e i conflitti, ma anche sulle speranze, le aperture e la ricchezza che fanno da sfondo all’immigrazione, al confronto fra culture diverse.
Il primo appuntamento (leggi il programma) è previsto per venerdì 10 luglio, alle ore 21, in piazza Sainte Sigolene, con Nuovomondo, regia di Emanuele Crialese.
Sicilia. Inizi del Novecento. Una decisione cambierà la vita di una famiglia intera: lasciarsi il passato alle spalle e iniziare una vita nuova nel Nuovo Mondo. Salvatore vende tutto: la casa, la terra, gli animali, per portare i figli e la vecchia madre dove ci sarà più lavoro e più pane per tutti. Una sottile e allo stesso tempo fitta atmosfera di mistero avvolge l'intero viaggio. Dai riti prima della partenza, alle cure che Donna Fortunata, la madre di Salvatore, riserva agli abitanti del villaggio affetti da strane patologie, riconducibili ad arcane presenze e spiriti, che da sempre accompagnano la vita dei contadini siciliani. Esseri viventi che convivono con le anime dei morti, non sempre soddisfatte delle decisioni dei vivi: perché abbandonare la propria terra, per andare a vivere in un posto che non appartiene, non è mai appartenuto e non apparterrà mai alla propria famiglia?

venerdì 3 luglio 2009

Musica, teatro e giochi per bambini. E' iniziata la Festa del donatore


di Nuccio Benanti
Con una serata di karaoke, a cura del duo Zuccaro e Fazzini, prende il via oggi la "Festa del donatore".
Si tratta di un appuntamento organizzato dall’ Avis di Marineo per sensibilizzare, informare e diffondere il valore e la cultura della donazione. Diverse sono le manifestazioni in programma quest'anno, che si svolgeranno in piazza Garfield-Lodi: i giochi Avis per i più piccoli, musica, teatro e una degustazione di prodotti tipici locali. Concluderà la festa il comico Totò Borgese.