sabato 30 maggio 2009

Pirati a Palermu


di Etta Scollo
Arrivaru li navi, tanti navi a Palermu. Li pirati sbarcaru cu li facci di nfernu. N'arrubbaru lu suli, lu suli; arristammu a lu scuru, chi scuru... 

venerdì 29 maggio 2009

Una infernale minaccia incombe sul piccolo villaggio di pescatori


di Teatro del Baglio
Il 29 e 30 maggio, alle ore 21, al Teatro del Baglio di Villafrati va in scena: “Horcynus Orca. Parte terza: Inferno”. Di Nicola Grato e Santo Lombino, da Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo (ed. Rizzoli), con Ciccio Brucoli, Salvina Chetta, Filippo Coppola, Giuseppe Di Dato, Flavia Garlisi, Luna Giralucci, Valeria Lo Bue, Angelo Mangano, Rosario Mercante, Valerio Mirone. Scene Maria Angela Ignoti, luci Andrea Ferraro, musiche originali Valerio Mirone, regia Enzo Toto.
Una infernale minaccia incombe sul piccolo villaggio di pescatori dove è ritornato ‘Ndrja Cambrìa, fortunosamente scampato alla guerra: l’Orca orcinusa, un Leviatano che viene dal mare a portare morte. Ne fanno esperienza due pescatori, padre e figlio, sbalzati dal mostro a riva e i delfini-fere, inesorabilmente divorati. Dell’”animalone” osserva meticolosamente le movenze e ne discute il volubile umore un gruppo di abitanti di Cariddi, beneficiati peraltro dall’emergere della “cicirella”, alimento quanto mai gradito in tempo di guerra, procurato dalle possenti manovre dell’Orca moribonda per una terribile ferita che le squarcia il fianco e destinata a essere “scodata” dalle fere.
Incaricato dal capo della comunità Luigi Orioles di sondare nei paesi d’intorno le condizioni per una ripresa dell’attività marinaresca, ‘Ndrja si reca fino a Messina, città distrutta dai bombardamenti, dove viene prescelto da un faccendiere dell’Autorità militare occupante quale capovoga di una regata dimostrativa. All’iniziale rifiuto della proposta seguirà, al ritorno in paese, la considerazione dei vantaggi che ‘Ndrja stesso e la comunità potrebbero trarre dall’adesione alla gara sportiva: una somma di denaro da utilizzare per la costruzione di una nuova barca per la pesca e, soprattutto, l’ “arenamento” dell’Orca, i cui resti saranno smembrati e venduti dai pellisquadre, che mai si sarebbero, in tempo di pace, dedicati ad attività così distanti dal loro povero ma dignitoso “mestieruzzo”. È questa la mutazione culturale sulla quale si arrovella ‘Ndrja, stupito dallo “straviamento” del carattere dei componenti del villaggio, a cominciare dai più stimati e riconosciuti. Da questa consapevolezza egli, ancor giovane ma appesantito dal fardello della guerra, è spinto ad assumersi compiti di responsabilità nei confronti dei compaesani. Il peso di questa investitura sarà per lui foriero di tragica sorte: proprio durante i preparativi per la regata andrà incontro, non si sa quanto inconsapevolmente, alla pallottola vagante che lo trascinerà nell’abisso della morte, infernale e definitiva deriva e conseguenza ultima della guerra.

giovedì 28 maggio 2009

Corleone, scoppia la guerra dell'acqua!


di Pino Maniaci
Servizio di Telejato a Corleone. La protesta del Comitato per l’Acqua Pubblica (Cgil, Cisl, Uil, Dialogos, Germoglio), che accusa il primo cittadino di avere svenduto un patrimonio pubblico per un piatto di lenticchie (qualche posto a parenti e clienti?).

mercoledì 27 maggio 2009

Tradizione e innovazione in cucina


di Nuccio Benanti
Due meritate medaglie ad un cuoco di Marineo, che ha saputo coniugare tradizione e innovazione. 
Carmelo Trentacosti  ha vinto una medaglia d’oro al concorso “Cuoco dell’anno 2009” presso il complesso fieristico Ristorexpo di Erba e una medaglia agli “Internazionali d’Italia” di Massa Carrara. 
Un piatto a base di carni bianche ed erbe aromatiche al primo concorso e un piatto unico al secondo hanno messo in risalto i sapori tipici della sua Sicilia e della sua Marineo. Ricorrendo, però, alle più innovative tecniche di cottura. 

martedì 26 maggio 2009

Medaglia d'argento al vino Don Carmè


di Nuccio Benanti
E' stata pubblicata la graduatoria del concorso enologico internazionale "La Selezione del Sindaco", organizzato dalla Associazione nazionale Città del Vino.
Si tratta dell'unico concorso enologico che prevede la partecipazione congiunta dell’azienda che produce il vino e del Comune in cui sono localizzate le vigne.  In questo modo gli organizzaori si propongono di valorizzare le piccole partite di vino di qualità, frutto della tradizione e di un ben individuato territorio. La partecipazione è riservata ai vini di qualità (Docg, Doc, Igt) prodotti in piccole partite. 
L’azienda Buceci di Franco Calderone ha ottenuto una medaglia d'argento per il vino rosso Don Carmè, annata 2007. La cantina dell'azienda si trova a Marineo, in contrada Roccabianca.

venerdì 22 maggio 2009

Pannella, il corpo del contropotere


di Francesco Merlo*
Bianco, diafano, smunto, tutto pelle, ossa e occhioni stralunati, Marco Pannella sta di nuovo mettendo a rischio la sua vita perché le nomine alla Rai sono state bulgare e professionalmente prive di credibilità e perché i radicali sono di nuovo ridotti alla clandestinità e all´extra italianità, fuori dai confini, fuori dalla partita, cancellati dalla politica dei camerieri e delle veline, dai cani che temono di perdere l´osso. 
Vecchio, intrappolato nel suo ruolo di digiunatore, Marco Pannella ha mille volte ragione, e tanta più ne ha oggi che il potere si gioca tutto sulla presentabilità fisica, sulla prestanza sessuale, sui capelli tinti... Pannella è di nuovo l´esatto contrario del potere italiano. Quelli usano la politica per palestrare i corpi e lui usa il corpo per nobilitare la politica. Quelli consumano la politica per drogare il fisico e Pannella consuma il fisico per salvare la politica. Apparentemente Pannella è perdente. L´Italia infatti non fa più caso ai suoi digiuni. Come se il potere, con la sua protervia, avesse dissipato il patrimonio Pannella. I nemici di sempre gioiscono perché in quel vecchio scarnificato vedono la prossimità della loro impunita vittoria: Pannella che pensava di logorare l´ottusità del potere con le oltranze e con gli eccessi è stato invece logorato dalla faccia tosta del potere.
Ma non è così. Ieri il suo corpo in tv mostrava tutta la giusta vulnerabilità di una grande vecchiaia che nel paese dei vecchi giovanilisti torna a fare scandalo. Pannella non è un "papi", ma è un rimprovero ai "papi" d´Italia. È una messa in ridicolo dei "papi" questa sua vecchiaia maestosa e regale, argentea, senza parrucche posticce e senza lifting. Pannella è vecchio perché è vivo, quegli altri sono mummificati dal narcisismo di plastica.
In realtà Pannella sta vincendo di nuovo. E infatti i potenti contro cui digiuna si informano dei suoi crampi, prendono nota degli etti, controllano la sofferenza diffusa, valutano il numero di pillole, e già gli propongono almeno un bicchiere, magari un sorso, o soltanto una goccia. Da cinquant´anni la politica italiana coccola Pannella tutte le volte che rischia di perderlo. Torna insomma la strana complicità tra Pannella e il mondo che a ogni digiuno vuole curarlo a forza, il mondo che non sopporta la sua fame e la sua sete ma in cinquant´anni non è riuscito a inventarsi qualcosa per proteggere ed esaltare Pannella, per usarlo, e dunque ascoltarlo prima che cominci a scioperare anziché salvarlo un attimo prima di morire. Proprio nel Paese dove, sulla nozione della vita, si mobilitano papi, vescovi, leader di partito, embrionologi, professori dell´aborto, scienziati, si è costretto un grande italiano a passare la vita mettendo a rischio la vita.
Ebbene, ieri a vederlo cosi ieratico abbiamo avuto il timore che Pannella stia rischiando davvero, e rischiando consapevolmente. Pannella sa bene che in Italia bisogna morire per diventare vivi. Tra i paradossi italiani c´è infatti pure questo: tutti coloro che, nel furore quotidiano della battaglia politica, vorrebbero ammazzare l´avversario, se lo ritrovano bello e vivo solo quando è morto.
E non pensate che sia solo Berlusconi a non sopportare più Pannella. I radicali credono che in Italia c´è la peste, che tutti fanno strage di legalità. La faccia decrepita di Pannella è la faccia decrepita dei sentimenti e dei valori, della lealtà e dell´amicizia, dell´onorabilità e della bella vecchiaia. Non era Pannella che si estenuava e quasi sembrava morire ieri sera in tv, ma era l'anima dell´Italia civile.
* La Repubblica 21 maggio 2009, pag.1

martedì 19 maggio 2009

Noi di Marineo gemellati con Atena Lucana nel nome di San Ciro


di Daniele Tegoletto*
Siamo da poco sono rientratati da Atena Lucana, dove nel mese di maggio si festeggia come protettore San Ciro.
Con una delegazione della Confratenita di San Ciro e il Parroco di Marineo, padre Salvatore La Sala, ho vissuto dal 15 al 18 maggio tutti i momenti forti della festa di Atena Lucana: dalla firma del gemellaggio (giorno 15) che lega le comunità di Atena e Marineo, alla fiaccolata (la sera del 16) dedicata agli emigrati, ed infine alla Processione di San Ciro del giorno 17 (nella foto). 
Durante questa festività abbiamo incontrato una delegazione di devoti di Portici che, venuti a conoscenza del nostro gemellaggio, hanno partecipato assieme a noi alla processione. E' stato emozionante per me portare per la prima volta a spalla la statua di San Ciro di quella città e vedere quella gente bisognosa avvicinarsi in ginocchio a chiedere una grazia al nostro Santo. 
La Confraternita di San Ciro nel 1994 era già stata anche a Grottaglie, dove ancora io personalmete non sono stato: spero, magari per la prossima festività, di andare. Di recente ci ha contattato il dott. Salvatore Lenti, animatore di "Medici per San Ciro", comitato nato per iniziativa di un gruppo di medici grottagliesi in rispetto dello spirito cristiano della professione medica di San Ciro. Il dott. Lenti ha chiesto la nostra collaborazione nel nome di San Ciro e della diffusione del suo culto in Italia e nel mondo. Del Comitato fanno già parte tre marinesi: il sottoscritto, nella qualità di superiore della confraternita, e gli autori del libro "San Ciro, da Alessandria d'Egitto a Marineo" Ciro Spataro e Nuccio Benanti. 
Viva San Ciro.
* Superiore della Confraternita San Ciro

lunedì 18 maggio 2009

La tragedia della mafia è più forte delle fiction


di Francesco Palazzo*
Se in una fiction ci avessero raccontato di armi nascoste in una delle ville più conosciute di Palermo - come accade nel grande parco di Villa Malfitano - certamente avremmo detto che potevano inventarne una migliore.Lo pensavo conoscendo i particolari legati agli ultimi arresti e apprendendo, nello stesso giorno, che Rita Borsellino chiede al presidente della Regione Raffaele Lombardo un intervento duro contro le fiction sulla mafia girate in Sicilia. Tali ricostruzioni denigrerebbero la Sicilia, veicolando un´immagine falsa che non esiste più. Le questioni sono due. La prima. La politica già influenza abbondantemente quanto passa dalle televisioni. La valutazione va lasciata agli spettatori, che col telecomando decidono cosa vedere. In democrazia, i giudizi di un presidente di Regione, di un capo di governo, dello stesso presidente della Repubblica, devono valere quanto quello di qualsiasi altra persona anonima. E non avere finalità prescrittive di alcun tipo. Non abbiamo bisogno di chi gestisce le nostre serate davanti al piccolo schermo, ma di gente che sappia ben governare. Qualsiasi intervento sui prodotti artistici da parte di chi ricopre un´importante carica istituzionale non potrebbe che rivestire un carattere censorio. Meglio lasciar perdere. Ci vuol poco a debordare. Ironicamente, ma non troppo visto il caso Agrodolce, potremmo ipotizzare una convocazione degli sceneggiatori per capire cosa diamine stanno scrivendo. Con una matita di quelle a doppio colore, si procederebbe a segnare gli errori gravi, da eliminare subito, e quelli meno evidenti, su cui discutere. Chi non ottenesse l´approvazione, dovrebbe mettersi il cuore in pace. Ma non tutti accetterebbero la sentenza. Immaginiamo gommoni, con scafisti d´ordinanza, che nelle notti di mare buono tenterebbero di sbarcare sulle nostre coste protagonisti e comparse, registi e costumisti, cineprese e cavalletti, coppole e lupare. Veniamo al secondo punto. Le fiction veicolerebbero un´immagine deformata della Sicilia, screditandola agli occhi di quanti non vivono nella nostra isola. È un´opinione diffusa. Alla quale si aggiunge la convinzione che negli spettatori si creerebbe una sorta di emulazione per i mafiosi. Disegnati come eroi, quindi facilmente oggetto di imitazioni da parte di giovani e sprovveduti. Che sia chi racconta pezzi di storia recente, o fatti inventati partendo da «libere ricostruzioni» a fare del male alla Sicilia, e non i fatti stessi per come si sono verificati e si susseguono, è davvero un aspetto così controverso che non capiamo come si possa porre. Le operazioni di polizia sui clan mafiosi - sceglietene una a caso tra le ultime - ci mostrano ripetutamente risvolti criminali e politici che neanche le fiction più surreali riescono a riprodurre. Per chiudere il discorso basterebbe solo dire che il mezzo televisivo è cominciato a entrare nelle nostre case nel 1954. Dal 1861, data di nascita convenzionale della mafia siciliana, era già trascorso quasi un secolo. Nel corso del quale di mafia si era parlato a iosa fuori dalla Sicilia. Come avranno fatto gli altri a conoscerla, a farsi varie opinioni su di essa, e sulla Sicilia, molte senz´altro distorte, senza fiction che pompavano falsità? In quanto al discorso dell´emulazione, forse si pensa di avere davanti telespettatori da educare e non individui che guardano e sanno capire con gli strumenti culturali che si ritrovano. Sono cresciuto a Brancaccio. Da ragazzo, durante la seconda guerra di mafia, mentre cominciavano a trasmettere le piovre televisive, accusate di disonorare la Sicilia, vedevo in diretta cos´era la mafia. I morti che lasciava sulle strade. Quelle piovre che uscivano dal piccolo schermo erano acqua fresca. Se proprio avessi voluto imitare i boss, non avrei avuto bisogno di lavorare molto con le fantasie indotte dal mezzo televisivo. Le piovre le ho dimenticate, quel terrore ancora no. Insomma, lasciamo a chi vuole la possibilità di cimentarsi liberamente con le fiction sulla mafia. Quando soggettivamente le troveremo belle, le loderemo, quando personalmente ci parranno brutte, lo segnaleremo. Ricordandoci però, sia nell´uno che nell´altro caso, che sono i fatti, quelli reali, a pesarci sul cuore e sulle coscienze. E a dire agli altri come siamo.
* La Repubblica 16 maggio 2009, pag. XV

domenica 17 maggio 2009

La Sicilia a tre punte


di Nuccio Benanti
Tre servizi sugli ultimi avvenimenti di cronaca siciliana di Teleacras, MediTv e Dialogos Corleone.
L’attività della criminalità, il lavoro delle forze dell’ordine e la speranza della società civile. Sono gli avvenimenti che hanno riempito le pagine della cronaca siciliana nelle ultime ore: l’attentato di Misilmeri, il ritrovamento delle armi della mafia a Palermo e i cittadini che manifestano contro pizzo e mafia. 
 

venerdì 15 maggio 2009

Madonna Pellegrina di Schoenstatt, il nostro quarto incontro regionale


di Marta Raineri
Domenica 3 maggio circa seicento persone, provenienti dalle Diocesi di Palermo, Mazara del Vallo e Monreale, si sono riunite a Poggio San Francesco, in provincia di Palermo, per il quarto incontro regionale della Campagna della Madonna Pellegrina di Schoenstatt in Sicilia. Ad accoglierci con amore fraterno la Parrocchia S. Giovanni Apostolo di Palermo e il Parroco Don Pino Spataro, incaricati dell’organizzazione.








Presenti all’incontro i responsabili della Campagna in Italia: Padre Ludovico Tedeschi e Suor Ivone Zenovello; Francesca Signorini, responsabile della Campagna in Toscana, la quale ha portato il simbolo che accompagnerà i vari incontri regionali in Italia: la strada con i passi delle varie Diocesi che conducono alla Madre; “nessun passo senza di te, nessun passo senza di noi.” Era inoltre presente Padre Borja Coello venuto dalla Spagna per testimoniare la sua esperienza con la Madonna Pellegrina.
Che gioia essere tutti riuniti in nome di Maria Regina e Vincitrice tre volte Ammirabile di Schoenstatt. Come sfondo, in questo meraviglioso luogo immerso nella natura, nell’atrio della Chiesa, l’immagine della Vergine che ci accompagna con il suo sguardo. Siamo una comunità pellegrinante! Ed è in questa comunità che ognuno di noi per mezzo di Maria trova Cristo. Egli è là dove due o tre si riuniscono nel suo nome (cf. Mt 18, 20) e sicuramente era VIVA la presenza di Cristo, lo dimostra anche il fatto che il sole risplendeva continuamente su di noi, quasi a confortarci, ed una voce che riecheggiava nei nostri cuori “Abbiate FEDE in me” e ancora “Non Vi lascio soli….”
La scrupolosità e l’impegno degli organizzatori ha permesso la buona riuscita del raduno, curando tutti i momenti della giornata, dalla Liturgia, all’animazione per i bambini con giochi e canti. Dopo l’accoglienza dei vari gruppi, il convegno è iniziato con le lodi, in seguito ha preso la parola Padre Ludovico Tedeschi che ha presentato la relazione su Maria e Joao Pozzobon, intercalato da alcune testimonianze in particolare la Famiglia Lo Pinto di Marineo che ha vissuto un’esperienza di fede intensa, racconta con emozione Ciro: “quante meraviglie ha operato la Madonna, quando dopo avere ottenuto i vari permessi dalle autorità carcerarie, abbiamo portato la Madonna Pellegrina nel penitenziario dell’Ucciardone di Palermo”. La Vergine ama i suoi figli e sta vicino a chi soffre nel corpo e nello spirito. Padre Ludovico, ha voluto sottolineare la chiamata di Maria, che fa ad ogni singola famiglia che accetta di accogliere la Sua presenza. E’ Lei che ci vuole condurre a Gesù con il suo amore che non ha limite, ci dà ristoro nella stanchezza, ci dà luce nei momenti di buio ed è rifugio per ogni peccatore. Non si deve resistere all’invito della nostra Mamma Maria. È il più sincero, è il più santo, è il più efficace di tutti. Forse chi sa? È da tanto tempo che Lei ci chiama…. ma, i “rumori” della quotidianità non ci fanno ascoltare la sua voce soave. Apriamo il nostro cuore e le nostre case e ascoltiamo l’invito di Maria “Venite, riposatevi nel mio cuore, guardatemi e io vi darò sollievo”. Alla fine della relazione, P. Ludovico ha nominato Calogero Tuzzolino come responsabile regionale della Campagna in Sicilia, il quale dopo avere ringraziato la moglie Catia per il suo sostegno, ha detto di considerarsi, come Joao Pozzobon, “l’asinello di Maria” “la Missionaria è Lei, noi siamo solo semplici strumenti nelle sue mani”. A conclusione della mattinata, ci siamo messi in adorazione davanti il SS. Sacramento, abbiamo vissuto un momento di paradiso in terra.
Dopo pranzo gli organizzatori hanno preparato un momento di fraternità animato da canti, mentre la gente si confessava. Prima della Santa Messa il Vicario generale di Monreale Mons. Antonino Dolce ha portato all’assemblea i saluti dell’Arcivescovo Monsignor Salvatore di Cristina. La S. Messa, animata dal coro di Marineo, è stata celebrata all’aperto, alla fine abbiamo bruciato il “Capitale di Grazia”, e dopo un’agape fraterna, si è concluso l’incontro.
Camminiamo verso Maria. Camminiamo con Maria. Lasciamoci tenere per mano da Lei, come bambini. Guardiamola come la “stella” del nostro cammino. Facciamo riecheggiare nel nostro cuore il suo “fiat”. Il “sì” di Maria nell’Annunciazione che fu necessario, perché il Verbo si facesse carne nel suo grembo per la nostra Redenzione. Il nostro “sì” è necessario, perché Cristo prenda possesso della nostra vita, e ci faccia apostoli del suo Amore e della sua Parola.

mercoledì 13 maggio 2009

La Rocca, il prossimo numero a giugno


di Redazione "La Rocca"
Mancano solo poche settimane: il prossimo numero del giornale "La Rocca" sarà in edicola nei primi di giugno. 
Quanti desiderano inviare articoli, foto, poesie o segnalarci notizie sulle iniziative svolte da istituzioni, associazioni, gruppi possono farlo entro il 20 maggio, inviando una e-mail alla segreteria della Fondazione Culturale "G. Arnone" (info@fondazionearnone.it). 
La Redazione si riserva di selezionare quanto inviato in relazione agli spazi disponibili e al contenuto. E' opportuno allegare alla notizia anche una foto. Entro la stessa data, le attività commerciali interessate per gli spazi pubblicitari possono prendere contatto con la segreteria di redazione (tel./fax 0918726931). Agli esercizi commerciali che fruiranno di tale servizio verrà consegnato un congruo numero di copie del giornale da distribuire ai clienti. Il periodico viene stampato in circa 4.000 copie e viene diffuso gratuitamente a Marineo e nei comuni del circondario. Inoltre, può essere scaricato da Internet in formato pdf. 

La strategia per un’attività di prevenzione e lotta al punteruolo


di Carlo Greco
Presso la sede dell’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura di Corleone, lo scorso 4 maggio 2009, a seguito di lettera d’invito, a firma del prof. Salvatore Raimondi, delegato del Rotary club Corleone per l’attività di “Prevenzione e lotta al Punteruolo Rosso delle Palme nel Corleonese”, si sono riuniti i rappresentati regionali degli Assessorati Agricoltura e Foreste e Territorio ed Ambiente e alcuni degli amministratori comunali dell’area di riferimento. I partecipanti hanno condiviso il progetto per un’azione preventiva contro la diffusione dilagante dell’insetto in Sicilia. 
Nella riunione si deciso quanto segue: 
1. La costituzione del “Gruppo di lavoro intercomunale Corleonese per la prevenzione e lotta al Punteruolo Rosso delle Palme”. I Comuni interessati sono: Marineo, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Piana degli Albanesi, Corleone, Camporeale, Roccamena, Campofiorito, Bisacquino, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Prizzi, Palazzo Adriano, Giuliana, Lercara Friddi, Vicari, Mezzojuso, Campofelice di Fitalia, Villafrati, Cefala Diana, Godrano, Bolognetta, Castronuovo di Sicilia, Monreale. Tale comprensorio è stato delimitato secondo principi scientifici.
2. Il gruppo di lavoro è costituito dal prof. Salvatore Raimondi, da un rappresentante dei comuni che ricadono nell’area del corleonese e da un rappresentante dell’unione dei comuni. 
3. Il gruppo di lavoro verrà coordinato dal Sindaco di Marineo dott. Francesco Ribaudo. 
4. I collaboratori del Sindaco di Marineo, dott.ri agronomi Carlo Greco e Giovanni Giardina, insieme ai prof.ri Stefano Colazza, Salvatore Rimondi ed ai tecnici della regione del settore elaboreranno un progetto che sarà presentato ad uno o più Enti finanziatori secondo le due reti descritte nella riunione di presentazione del progetto del 24 aprile 2009 presso l’Istituto Santa Chiara a Corleone. Le reti, ubicate secondo i principi di “Valutazione del territorio (Land evaluation)”, sono state così chiamate: Rete per il monitoraggio visivo nelle aree immuni dal Punteruolo Rosso; Rete per la cattura massale nelle aree costiere infestate adiacenti alla zona da proteggere.
5. Il sindaco di Marineo, mediante invito, convocherà il coordinamento del gruppo intercomunale “Corleonese” al completo. Nel frattempo tutti i tecnici presenti, e quelli operanti nei diversi comuni, effettueranno un’attività di campo concernente il controllo visivo delle palme per individuare le piante sofferenti ed elaboreranno un inventario delle palme nel loro territorio comunale.
Il progetto proposto dal Rotary di Corleone al “Corleonese” è applicabile ad altri comprensori siciliani e non. A tal fine il prof. Salvatore Raimondi propone la suddivisione del territorio isolano secondo la carta adiacente, con tredici gruppi di Comuni (nella foto). Questa azione preventiva, se realizzata in tempo, potrebbe limitare l’infestazione da Punteruolo Rosso alle zone prevalentemente costiere, conservando il patrimonio palmizio delle restanti aree, sia le palme monumentali che quelle delle ville private e pubbliche, come quelle di Corleone o Marineo.

martedì 12 maggio 2009

No alle norme che violano il principio dell'universalità dei diritti umani


di Don Luigi Ciotti*
Si respingono barconi colmi di persone disperate, e si grida alla vittoria. Senza nemmeno identificarle, senza riconoscere loro la dignità sancita dal diritto internazionale, dalle convenzioni stabilite per allontanarci dalle epoche buie del razzismo, della superiorità etnica. Respingendole al mittente, cioè a paesi messi in ginocchio dalla guerra, lacerati dalle discriminazioni politiche, decimati dalla fame e dalle malattie.

E' questo davvero ciò che vuole l'Italia, paese che ha nel suo passato lunghe e dolorose migrazioni?  La società multietnica è una realtà di tutti i paesi sviluppati, ma solo da noi il fenomeno migratorio è oggetto di semplificazioni, misure demagogiche quanto impraticabili, cinici giochi di potere. Solo da noi una vicenda umana che riguarda il destino di migliaia di persone ma anche il nostro - perché solo insieme alle persone straniere possiamo pensare di avere un futuro, una nuova ricchezza culturale e un nuovo sviluppo economico - pare scivolare in una china d'inciviltà e di disumanità.
Gli episodi di razzismo, le tensioni xenofobe, avallati da dichiarazioni irresponsabili che periodicamente alzano il tiro, erigono muri materiali e culturali, lo confermano.  Né vale il tanto sbandierato principio della sicurezza, perché, dati alla mano, è dimostrato che là dove la questione migratoria è stata affrontata con un "mix" di lungimiranza e umanità, creando le condizioni per una integrazione vera, una piena titolarità di diritti e doveri, i reati sono diminuiti. L'accoglienza e il diritto, il riconoscimento e l'attribuzione di responsabilità sono da sempre gli antidoti più efficaci contro un'illegalità e una criminalità, piccola ma anche grande, che si avvantaggia dei margini, delle zone grigie e del sommerso. 
Come realtà che operano nel sociale, nel quotidiano faccia a faccia con le persone più deboli e prive di diritti, e come coordinamento che opera nel contrasto alla criminalità organizzata e alle tante forme d'illegalità, di violenza e di corruzione, ci auguriamo che alla vigilia del voto di fiducia sul cd "pacchetto sicurezza" - in base al quale sarebbe introdotto quel reato di "clandestinità" che obbliga di fatto i pubblici ufficiali a denunciare l'immigrato non ancora regolare, quando vi si imbattano nell'esercizio delle loro funzioni - ci sia un forte e corale "no" da parte di quella parte d'Italia memore del proprio passato e desiderosa di costruire un futuro.
"No" contro una norma discriminatoria che viola il principio dell'universalità dei diritti umani, sociali e civili, e rischia di far scivolare ancor più il nostro Paese verso un passato dal quale speravamo di esserci allontanati una volta per tutte. 
* Presidente di Libera

domenica 10 maggio 2009

Anche noi di Dialogos a Cinisi per ricordare Peppino Impastato


di Giuseppe Crapisi*
In 20, quelli di Corleone Dialogos, per ricordare Peppino Impastato. Terrasini-Cinisi il tradizionale corteo che ha visto tantissimi giovani sfilare in corteo per ricordare quel tragitto che, 31 anni fa, fece Peppino Impastato per andare da Radio Aut verso la sua casa. 
Ma quel percorso fu interrotto perché qualcuno, dei mafiosi, avevano deciso che Peppino non doveva più rompere le palle. Così fu massacrato e fatto saltare in aria con il tritolo. Il corteo come sempre è aperto dai compagni di Peppino e dal fratello Giovanni, che non lo hanno mai dimenticato. Anche noi di Corleone Dialogos abbiamo voluto essere presenti e devo dire che è stata una sorpresa vedere che c’è stata grande partecipazione da parte di tutti noi, segno che un percorso è stato iniziato e c’è da parte dei ragazzi voglia di impegno e di partecipazione. Peppino rimane un esempio per noi, perché faceva informazione libera senza essere un giornalista. Possiamo dire che quest’anno si è ricordato Peppino ma è servito anche come momento di riflessione, visto che l’Italia è al 76mo posto nel mondo per l’informazione. Non possiamo dimenticare che c’è un processo a Pino Maniaci colpevole solo di fare informazione senza un tesserino. Dopo il corteo e dopo la sosta a casa memoria si è andati tutti a ballare con la musica di Fabrizio Varchetta, Zen.it posse e gli attesi Modena City Ramblers per dire che la mafia è una montagna di merda.

venerdì 8 maggio 2009

In consiglio il bilancio 2009 per avviare il risanamento dei conti comunali


di Francesco Lo Pinto
I consiglieri comunali della maggioranza, nella prolungata seduta del consiglio del 6 maggio, hanno approvato il bilancio di previsione 2009 del comune di Marineo.  Si tratta, assieme al piano triennale delle opere pubbliche, dell’atto più importante del  comune  e di competenza esclusiva del consiglio comunale. 
L’approvazione della manovra economica-finanziaria, del valore di otto milioni di euro circa, dota immediatamente il nostro Ente, tra i primi in Sicilia, dello strumento indispensabile per una corretta programmazione delle attività. 
Per far fronte al continuo assottigliamento dei trasferimenti statali e regionali, per poter continuare a mantenere  gli stessi livelli di spesa - indispensabili per la gestione ordinaria del Comune - e per avviare un serio processo di risanamento dei conti comunali,  il consiglio ha dovuto ricorrere alla  rimodulazione in aumento della Tarsu. La soluzione adottata se da un lato potrà creare qualche malcontento nella popolazione, dall’altro lato  permette all’amministrazione di avviare un’azione politica efficace di rilancio dello sviluppo del territorio. 
 Il bilancio del 2009 si pone l’obiettivo di accelerare la realizzazione delle opere pubbliche, avviare la raccolta differenziata dei rifiuti, realizzare lo sportello unico per le attività produttive intercomunale, completare ed attuare il piano traffico,  incrementare gli interventi nel settore sociale, incentivare l’apparato burocratico, contenere i costi di funzionamento della macchina amministrativa, nonché, promuovere le attività produttive locali. Da questo impegno complessivo, che vede in campo la Giunta ed il Consiglio in veri e propri tour de force, viene fuori come vero vincitore il cittadino di Marineo, il quale grazie alle nuove iniziative messe in campo ha maggiori risposte ai suoi bisogni di cittadinanza  ed è coinvolto attivamente nella realizzazione di un Comune moderno ed efficiente.   
* Consigliere di Alternativa Democratica

Totò Randazzo ha presentato a New York il suo libro “Una vita nel secolo breve”


di Ciro Guastella (New York)
Come aveva annunciato il giornale in lingua italiana “America Oggi” in un articolo dedicato all’autore, sabato 25 aprile, nei sontuosi giardini dell’Ateneo del Long Island, nel Centro per gli Studi Italiani della prestigiosa Stony Brook University, l’autore marinese Totò Randazzo ha presentato il suo libro “Una vita nel secolo breve”. 
Il benvenuto è stato dato dal prof. Mario B. Mignone (nella foto), direttore del Centro per gli Studi Italiani, il quale ha ringraziato l’autore per l’autenticità stilistica e creativa del suo progetto ed il contributo artistico che ha dato alla cultura italiana con la documentazione di fatti accaduti in un secolo di vita. 
Il prof. Gaetano Cipolla della St. John’s University, Presidente ed Editore di “Arba Sicula” ha rivolto il suo saluto ai presenti ed ha sottolineato l’importanza della nuova opera che l’autore Randazzo ha completato come strumento e veicolo educativo che ci perviene da un figlio della Sicilia, che con vera passione ha dedicato il suo talento alla minuziosa ricerca di eventi accaduti in tempi remoti e presenti. 
Il prof. Luigi Fontanella della Stony Brook University, Presidente della Poesia Italiana in America, ha introdotto il libro descrivendo alcuni passi in lingua inglese per essere compresi dal pubblico presente. Indicando che l’autore ha vissuto parte del secolo, è stato testimone di molte vicende, vi ha partecipato, ha tanto viaggiato e nel libro ha aggiunto la sua storia  personale che, senza riserve, viene messa alla luce del sole e chiaramente a fuoco;  avventure, storie di amori, errori e vicende dolorose, senza mai sottrarsi alle verità che scopre ad ogni svolta della sua esistenza e da dove impara a misurarsi con se stesso e a superare le difficoltà che immancabilmente gli si parano innanzi. 
I professori Mignone e Fontanella si sono alternati alla lettura di alcune pagine del libro che avevano tradotto in inglese. 
Molto graditi sono stati gli intermezzi musicali. Una ospite d’eccezione è stata la grande pianista Shumei Wang, la quale si è esibita in impeccabili classiche esecuzioni in particolare la “Ballade No. 1”di Chopin.
Totò Randazzo è stato infine invitato a parlare e le sue parole venivano tradotte dall’italiano dal prof. Fontanella.  Randazzo, con classe e semplicità, ha ringraziato il pubblico presente, i professori e tutti coloro che si erano resi disponibili per l’ottima riuscita della presentazione del libro, in particolare l’amico Totò Meli. Ha spiegato che scrivere il libro  potrebbe essere considerata una fatica, ma che invece è stato reso possibile attraverso l’ispirazione ricevuta da parte della moglie Livia e dai suoi cinque figli. Totò ha continuato con la recita di alcune poesie di Ignazio Buttitta. Fra queste “Mamma Tedesca” e “Lu Testamentu”. Le stesse, a loro volta già tradotte, venivano recitate in inglese dal prof. Gaetano Cipolla.
Un pomeriggio quindi, all’insegna della cultura, dell’orgoglio italiano e marinese, che si è concluso con le dediche e la firma dell’autore sui libri per i lettori che li acquistavano.                                                 

giovedì 7 maggio 2009

Spazio Danza finalista per la Sicilia a Mattina in Famiglia su Rai 2


Domenica 10 maggio, alle 9.30, l’Accademia Spazio Danza di Misilmeri parteciperà alle fasi finali della trasmissione televisiva di Rai 2 Mattina in Famiglia, in rappresentanza della Sicilia.  
«Ci sentiamo orgogliosi – dicono il regista Gaetano Martorana e le ballerine Giusy e Teresa Sole – di aver rappresentato al meglio la nostra regione per il ballo. Abbiamo fatto spettacoli di soli  due minuti e mezzo e siamo stati ripagati dei sacrifici e delle ore di lavoro svolto. Non posiamo fare altro che ringraziare i nostri sostenitori siciliani e non. Vi chiediamo di sostenerci ancora contro il Piemonte votando dal telefono fisso al 163311 oppure con un sms al 483139, digitando il numero di squadra che ci assegneranno in trasmissione». 

mercoledì 6 maggio 2009

Marineo su Facebook conta 400 iscritti!


Facebook continua a riscuotere molto successo a Marineo. Il gruppo "Marineo su Facebook!" ha raggiunto in queste ore ben 400 iscrizioni. Gli iscritti sono in prevalenza marinesi (che vivono a Marineo, a Palermo, nel nord Italia o negli Stati Uniti). Questo social network ha come principale scopo quello di consentire la discussione con i propri amici, ma anche di dare l'opportunità ai navigatori per nuove conoscenze. I gruppi sono spazi liberi di aggregazione e discussione, in cui si entra prevalentemente per le proprie idee o appartenenze: città, scuole, politica, ecc… (Clicca per entrare)

lunedì 4 maggio 2009

Marineo sous le Rocher, pauvre d'eau et abondant de vin


Médaille d'argent pour le Buceci rouge 2007 au Concours Mondial de Bruxelles 2009. Créé en 1994, le Concours Mondial de Bruxelles s’est, en quelque sorte, érigé au rang de « championnats du monde » du vin avec plus de 6000 produits du monde entier en compétition. Ensemble, ces échantillons représentent  450 millions de bouteilles commercialisées. Composé uniquement de professionnels, le jury du Concours Mondial réunit chaque année les plus grands experts internationaux du vin et de la vigne. Près de 50 nationalités y sont représentées, une diversité qui contribue au caractère unique de l’évènement. 
«J'ai appris vraiment dans ce moment - dit Franco Calderone -  d'avoir gagné la médaille d'argent au concours mondial de Bruxelles, avec le Buceci rouge 2007. Dans ce moment je ne peux pas faire commentaires, parce que c'est une émotion trop fort qu'il me devient muet, vraiment pour l'énormité de la victoire».

domenica 3 maggio 2009

La nuova vara del SS.Crocifisso


(Clicca sulla foto per ingrandire)

sabato 2 maggio 2009

Scrivi qualcosa... per ricordare la memoria di una persona splendida


Ciao Nuccio, leggo spesso il tuo sito, parli di tutto, ma dovresti ricordare le memorie di persone splendide che per varie cause sono passati a miglior vita. 
Sono con Dio e nella pace del paradiso. Totuccio Altopiano è stato una spendida persona, un padre, un marito e un amico che ricordo con solarità e con il sorriso sempre sul viso. 
Il gesto che ha regalato al mondo è esemplare... Scrivi qualcosa per non dimenticare una persona come lui.
Da una persona che lo voleva bene e lo ricorderà come un grande amico... Riposa in pace Totuccio.