domenica 28 dicembre 2014

Marineo, presso la Chiesa di Sant’Anna serata di "Canti e cunti di Natali"


di Piazza Marineo
Lunedì 29 dicembre alle ore 21, presso la Chiesa di Sant’Anna, l’omonima Confraternità offrirà a chi volesse partecipare, un intrattenimento natalizio dal titolo “Canti e cunti di Natali”.
Attraversando il tempo che va dall’attesa del Natale fino ad arrivare all’Epifania, “di Natali a li tri Re”, voci narranti, musicisti, poeti, anziani, bambini marinesi, riproporranno canti, cunti, nenie, poesie del Natale, di "li Vicchiareddi" e "di li Tri Re". Le atmosfere di un tempo passato e quelle odierne, cercando quanto ancora le unisce e le rende originalmente “marinisi”.

lunedì 22 dicembre 2014

Feste di Natale, a Marineo ritorna il Presepe vivente sotto la Rocca


di Piazza Marineo
Anche quest'anno sotto la Rocca di Marineo, tra il suono dell'incudine, il profumo delle delizie preparate nelle case contadine, i balli della taverna e della casa Burgisi, gli artigiani che lavorano i loro prodotti, i contadini che lavorano la terra e quello che "pisa" il frumento, ritorna il Presepe Vivente, organizzato dalla GMG (Gesù, Maria e Giuseppe) Marineo Onlus, con il patrocinio del comune di Marineo.
Si tratta della ottava edizione della manifestazione che, negli anni passati, ha ottenuto notevole risonanza "spingendo" nel paese dell'entroterra palermitano numerosi turisti che hanno potuto apprezzare la cura e la devozione con cui i numerosi "addetti ai lavori" si sono prodigati per la realizzazione. Il "Presepe Vivente sotto la Rocca" è una vera e propria rievocazione della civiltà contadina che consente al visitatore di immergersi nel passato, venendo avvolto dal fascino dei profumi, rumori e suoni presenti nei vari scenari curati in ogni particolare. L'evento, sviluppato in più di 23 scene animate da oltre 150 figuranti, unisce la componente religiosa con quella culturale, propria delle tradizioni marinesi, per impossessarsi della propria identità e per conservare e trasmettere il patrimonio dei saperi tradizionali alle nuove generazioni e ai visitatori. Date di apertura: 25 - 26 e 28 dicembre 2014, 4 e 6 gennaio 2015, dalle ore 17 alle 21.30. E' prevista, durante lo svolgimento della manifestazione, la degustazione di prodotti tipici: pane caldo con olio, focacce, formaggi, salumi, olive, tuma, ricotta e vino. Nelle varie giornate di apertura si possono inoltre visitare i presepi statici allestiti dalle varie confraternite e associazioni e il castello Beccadelli.

venerdì 19 dicembre 2014

Bambini della Scuola Primaria: pi Natali comu pi la Dimustranza…


di Franco Vitali
Sono appena rincasato , reduce dalla manifestazione natalizia che ha visto protagonisti i bambini della Scuola Primaria di Marineo, ed è vivissima in me l’emozione, la soddisfazione ed un piacevole senso di appagamento.
Non la consueta “recita” natalizia, senza nulla togliere alle migliaia di recite scolastiche a festeggiamento del Natale: frutto sempre di un grande impegno degli insegnanti e della genuinità dei bambini marinesi di ogni tempo. Una festa nel paese quest’anno; un intero paese in festa, un paisi misu a rumuri per una nuova formula felicemente scelta, preparata e messa in atto da insegnanti, bambini e famiglie marinesi! I bambini divisi in gruppi rappresentanti ciascuno le cinque classi della scuola primaria, iniziavano in sequenza la loro “recita” presso l’antichissima chiesa del Crocifisso e da lì, mano mano che ciascun gruppo esauriva la propria performance, si spostava alla Chiesa di Sant’Anna, poi alla chiesa di Sant’Antonino, poi ancora a quella di San Michele, per concludere alla Matrice: una formula del tutto simile a quella adottata per la Dimustranza di Santu Ciru. Grande fermemto per le strade marinesi oggi pomeriggio: bambini festanti ed “elettrizzati”; genitori, nonni, zii ed amici di famiglia mobilitati ed ansiosi di vedere all’opera i loro bambini; insegnanti indaffarate a tenere a bada gli alunni ed a fare le ultime raccomandazioni per una ottima riuscita dei mini spettacoli, delle filastrocche e dei canti. La gente dai marciapiedi osservava ammirata: tutto il paese era in festa, partecipava con gli occhi e col cuore all’evento. L’intera comunità si sentiva inconsciamente partecipe e si respirava quell’aria, ormai rara, di un paese che si raccoglie unito intorno ad un fenomeno sociale aggregante, identificante, appagante. L’idea vincente: portare lo spettacolo natalizio in tutti i quartieri marinesi; coinvolgere tanta gente che aveva difficoltà a spostarsi da casa; avvicinare il mondo della scuola alla realtà sociale marinese; trasferire ai bambini un nuovo “senso” del proprio paese e renderli protagonisti. Grazie per tutto questo: ai bambini che tanto entusiasmo hanno dimostrato; alle insegnanti che tanto si sono prodigate per preparare gli alunni; alle famiglie che hanno fatto da cornice festosa all’evento; ai tanti marinesi che hanno accolto con simpatia la manifestazione. Mi sono sentito “più marinese” oggi pomeriggio: ho percepito che la nostrta comunità, se opportunamente stimolata, riesce a sentirsi unità provandone piacere e “ritrovandosi” ed ha ancora vivo il senso della propria identità. Questo mi sentivo di esprimere, insieme ad un ennesimo “grazie” alla scuola, ai bambini ed alle famiglie marinesi… ed insieme ad un Buon Natale ed un Felice Anno nuovo.

mercoledì 17 dicembre 2014

Parrocchia di Marineo, domenica 28 dicembre sarà Festa della famiglia


di Gruppo famiglia 
Domenica 28 dicembre il “Gruppo famiglia-luce di Nazaret”, della Parrocchia di Marineo, organizza la Festa della famiglia a cui sono invitate le coppie della comunità marinese che hanno raggiunto il traguardo di 25, 50 e 60 anni di matrimonio.
Le coppie della nostra Parrocchia, che questo anno compiono 25 anni di matrimonio sono 55, quelle che compiono 50 anni di matrimonio sono 22, e quelle che compiono 60 anni di matrimonio sono 4, per un totale di 71 coppie (l’anno scorso erano 88 coppie), oltre 1a coppia (fuori programma) che compie 72 anni di matrimonio. Per tutti noi marinesi, sia per quelli che hanno già una famiglia, ma soprattutto per quelli che devono ancora formarla, queste coppie rappresentano un grande modello e una grande testimonianza di amore e di indissolubilità del sacro vincolo del matrimonio. Questa è sicuramente un occasione in cui siamo tutti invitati a ringraziare Dio per le meraviglie compiute e a riscoprire i 2 sentimenti sottolineati da Papa Francesco e cioè la Speranza e la Tenerezza. La Speranza che dobbiamo sempre alimentare e mai perdere e la Tenerezza che dobbiamo sempre mettere in atto e che ci deve sempre indurre al perdono. La Festa della famiglia inizierà alle ore 18,30 con il rito di accoglienza presso la chiesa del Collegio di Maria e poi con la S. Messa in Parrocchia, dove tutte le coppie festeggiate rinnoveranno la promessa di matrimonio, a cui seguirà un momento conviviale presso il Salone delle Collegine al passetto. Si ringrazia per la collaborazione la Madre Superiora Suor Ninfa e le sorelle collegine, e il Parroco Padre Leo, che guida e sostiene la riuscita e l’organizzazione della festa.

martedì 16 dicembre 2014

Teatro del Baglio di Villafrati, in scena "Le sorprese del divorzio"


di Piazza Marineo
Domenica 21 dicembre alle ore 18.00, nell'ambito della “Rassegna di teatro popolare” del Teatro del Baglio di Villafrati, sarà rappresentata "Le sorprese del divorzio" di Bisson e Mars, commedia brillante in due atti a cura dell’Associazione CE.PRO.S di Corleone con la regia di Mimmo Paternostro. 
 

lunedì 15 dicembre 2014

Simposio dei poeti marinesi: successo di pubblico e di critica per la V edizione


di Chiara Lo Faso
Successo di pubblico e di critica per la V edizione del "Simposio dei poeti marinesi" edizione 2014.
La Rocca, simbolo della città di Marineo, musa ispiratrice di artisti e non, è ormai consolidata come immagine evocativa della tradizione popolare marinese. Punto di riferimento paesaggistico, canta nei cuori di chi l’ascolta! In questo giorno di festa essa diventa madre, dea della vita e dei poeti, che con forza mantengono la loro identità e le danno omaggio attraverso la poesia. Quella di sabato sera è stata una festa della cultura, perché essa è grembo dell’essenza umana. Canta al cielo poeta, canta alla Rocca e nella poesia troverai ristoro, inebriati e balla perché la poesia è magia! Il Simposio è nato cinque anni fa dall’idea di Nuccio Benanti ed è nutrito ancora oggi dall’impegno di chi sa che la poesia può essere una nota aggregativa, di crescita morale e culturale. La proposta è stata infatti accolta con interesse dal sindaco di Marineo, Pietro Barbaccia, e si è svolta grazie al coinvolgimento e all’organizzazione dell’assessore alla Cultura, Ciro Spataro, della pittrice Elide Triolo, dei musicisti Max Potano e Massimiliano Lo Pinto, con la presenza simbolica della pittrice Paola Pilo Bacci, e le recite di Fabrizio Lo Proto e dei componenti del Battello Ebro. Il tutto coordinato dalla sottoscritta.

domenica 14 dicembre 2014

Natale, Marineo accoglie la Luce della Pace di Betlemme


di Gruppo MASCI Marineo 1°
Quest'anno a Marineo, grazie all'impegno del Masci locale (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), arriverà la fiamma "viva" della luce di Betlemme, simbolo della pace, proveniente dalla grotta dove è nato Gesù. 
Infatti nella Chiesa della Natività a Betlemme vi è una lampada ad olio che arde perennemente da moltissimi secoli, alimentata dall' olio donato a turno da tutte le Nazioni cristiane della Terra. Dal 1986 poco prima di Natale un bambino, venuto appositamente dall' Austria, accende una luce dalla lampada nella Grotta di Betlemme che è poi portata a Linz con un aereo del la linea Austriaca. Da Linz con la collaborazione delle Ferrovie Austriache, la Luce è distribuita in tutto il territorio federale. Dal 1986 gli Scout viennesi hanno deciso di collaborare alla distribuzione della Luce della Pace, mettendo così in pratica uno dei punti chiave dello scoutismo, l'amore per il prossimo espresso nella "Buona Azione" quotidiana. Di anno in anno è cresciuta la partecipazione e l'entusiasmo per la consegna della "Luce della Pace" tramite i Gruppi Scout. Sempre più numerosi sono gli scout che vi prendono parte. Quasi ogni anno la Luce della Pace di Betlemme è stata portata in un "nuovo" Paese europeo. In Italia la Luce arriva nel 1994 quando viene costituito un comitato spontaneo nell’Alto Adige, e nel Natale dello stesso anno partecipa fattivamente alla manifestazione per la Luce della Pace, accendendola a Vienna e portandola in Italia con un furgone fino a Trieste. Dal 1996 la Luce inizia ad illuminare tutto il territorio nazionale italiano utilizzando il mezzo ferroviario per una staffetta di stazione in stazione. E quest’anno la Luce sarà presente anche nel nostro paese, infatti, giorno 22 dicembre 2014 alle ore 21,00 nella chiesa Madre, tutti coloro che vorranno potranno accendere dalla lampada della Luce di Betlemme un proprio lumino o la propria lanterna, per portare con se la luce della pace. Altra data importante come preparazione a questo evento è il 13 dicembre, quando, nel locale delle suore al passetto, alle ore 21,00 si terrà una veglia particolare in stile scout dal titolo “Mettiamo in luce il buio”. Il valore di questa fiammella è ovviamente molto significativo: portare la pace ovunque, dentro se stessi e poi in ogni luogo, in ogni ambiente: in famiglia, nell’ambiente lavorativo, nel vicinato, tra gli amici, nella vita di tutti i giorni. Partendo dal nostro prossimo. Talvolta ci preoccupiamo del nostro prossimo più lontano, e non ci accorgiamo che anche tra noi ci sono delle situazioni che accettiamo forse con fatica. Vi invitiamo pertanto ad accogliere numerosi la fiammella e farvi a vostra volta portatori di “Luce” diffondendola a quanta più gente possibile.

venerdì 12 dicembre 2014

Presentazione al Castello Beccadelli: Siculopedia, manuale di sicilianità


di Chiara Lo Faso
Domenica 14 dicembre alle ore 17:30 nei locali del Castello Beccadelli di Marineo si presenterà il libro: "Siculopedia.Tutto quello che avreste voluto sapere sul siculo e non avete mai osato chiedere, altrimenti avreste scippato lignati".
Il libro edito da Dario Flaccovio Editore è nato dall’idea di tre autori: Salvatore Grassadonia, Rossana e Cettina Baldanza che rendono omaggio al dialetto siciliano e ci riescono grazie la ricerca attenta e meticolosa di termini e modi di dire siciliani, trattati in perfetto stile ironico e umoristico. Siculopedia è un piccolo manuale ironico, indispensabile nella libreria di un buon lettore, che osserva e studia il siculo nel suo ambiente naturale: la Trinacria. Nasce da un’evoluzione del “babbìo” che impera su face book tanto da elevarsi a vero progetto diventando paginafacebook Siculopedia, chiaro tributo a Wikipedia, riuscendo in poco tempo a raggiungere più di 65.000 followers. Successivamente il sito creato per chi non possiede il profilo facebook raggiunge la media di 1000 visitatori al giorno. Siculupedia segue l’onda tecnologica e grazie alla professionalità di Salvatore Grassadonia diventa SiculopediaApp aggiudicandosi il 2° posto in Italia nella categoria “Intrattenimento” di Appstore e il 13° per Google Play. Segue a cura di Dario Flaccovio Editore la pubblicazione Siculopedia anche in versione ebook. Siculopedia è un viaggio dentro la lingua siciliana in compagnia di Totuccio, mascotte di Siculopedia, che rappresenta un palo di fico d’india, spinoso fuori ma duci duci dentro, come la nostra sicilianità. Unico vero protagonista del booktrailer nato grazie alla collaborazione con l’attore comico Roberto Pizzo e con il gruppo “Cristiano Pasca e i Ricoverati” di cui fa parte lo stesso attore, che ne hanno curato la scenografia, la regia e il doppiaggio avvalendosi delle musiche dell’Orchestra Popolare Rosa Parks, da ammirare su Youtube sul canale di Cristiano Pasca e i Ricoverati. Interverranno alla presentazione gli autori di Siculopedia, Rossana Baldanza, Salvatore Grassadonia, Cettina Baldanza, l’attore comico Roberto Pizzo, il Sindaco di Marineo Dott. Pietro Barbaccia, l’Assessore alla Cultura Prof. Ciro Spataro e la sottoscritta organizzatrice dell’evento a Marineo. Siculopedia: un piccolo manuale a portata di mano per i curiosi e gli affamati di sicilianità.

giovedì 11 dicembre 2014

Al Castello Beccadelli la V edizione del Simposio dei poeti marinesi


di Piazza Marineo
Il 13 dicembre, alle 20.30, presso il castello Beccadelli di Marineo si svolgerà la V edizione del Simposio dei poeti marinesi.
La serata sarà condotta da Chiara Lo Faso, con la partecipazione del Battello Ebbro, dell'attore Fabrizio Lo Proto, dei maestri Massimiliano Lo Pinto e Massimo Vitrano (in arte Max Potamo) e della pittrice Elide Triolo. Questi i nomi dei poeti partecipanti: Gaetano Altopiano, Patrizia Assiria, Tommaso Daidone, Rosa Alba D’Amato, Salvatore Di Marco, Antonino Di Sclafani, Nino Di Sclafani, Eligio Faldini, Melina Faldini, Laura La Sala, Antonina Li Castri, Erika Li Castri, Chiara Lo Faso, Massimiliano Lo Pinto, Gabriele Mastropaolo, Giuseppe Montalbano, Margherita Novi, Delia Pecoraro, Francesca Peri, Roberta Perrone, P. Giacomo Ribaudo, Ciro Spataro, Ezio Spataro, Elide Triolo, Franco Vitali, Massimo Vitrano, Carmelo Vono, Antonietta Zuccaro, Santi Zuccaro, Totò Randazzo.

sabato 6 dicembre 2014

Istituto comprensivo Marineo Bolognetta al V meeting in Polonia


di Margherita Ferrantelli
Dal 23 al 30 novembre 2014 l'Istituto Comprensivo Marineo Bolognetta, rappresentato da 4 alunni della scuola secondaria di primo grado di Marineo, dalla Dirigente Scolastica prof.ssa Antonina Lampone e dalla prof.ssa di lingue Margherita Ferrantelli, referente e coordinatrice del progetto COMENIUS 2013-2015, ha preso parte al V meeting in Polonia, presso la scuola di Grabica, al quale hanno partecipato gli altri 5 paesi partner gemellati che nell’aprile scorso sono stati da noi.
I quattro alunni Rigoglioso Natalia, Randazzo Gioele Pasquale, Salerno Emilia e Bivona Giorgia hanno illustrato una presentazione multimediale sui principali festival e festività dell’Italia con particolare riferimento alla Sicilia tra cui il Festival degli Aquiloni e il Cuscus Festival di San Vito Lo Capo, il Festival di Sanremo, il Festival del Cinema di Venezia, il Carnevale di Venezia, il Premio Internazionale di Poesia di Marineo, la Granfondo di Marineo e le principali sagre dei vari paesi d'Italia. Il momento è stato molto significativo in quanto ci si è confrontati con i principali festival e festività degli altri paesi, Croazia, Polonia, Turchia, Ungheria e Lituania. Nei precedenti meeting sono stati presentati le principali festività civili e religiose dei vari paesi. Numerose sono state le iniziative dell'accoglienza riservataci, dalle danze tipiche polacche e canti tradizionali alla preparazione di numerosi piatti tipici. Tanti ed intensi sono stati i momenti di aggregazione e di integrazione nella realtà polacca degli alunni provenienti dai sei paesi attraverso laboratori didattici e visite guidate presso la capitale Varsavia, Cracovia, Łódź, Piotrków Trybunalski, Tomaszów Mazowiecki e Czestocowa dove in quest’ultimo è situato il Santuario della Madonna Nera di Jasna Gora tanto cara ai polacchi e al Santo Papa Giovanni Paolo II a cui aveva affidato la sua missione con le celebri parole "totus tuus". Sono state realizzate visite guidate presso la scuola del film, il museo di Cinematografia, il Museo dei cartoni animati, La Riserva Naturale delle Sorgenti Blu, le Grotte di Nagorzycki, un’antica miniera di sabbia silicea dalla quale si fabbricava il vetro e la fabbrica Szkto - Dekor di palle di vetro soffiato esportate in tutto il mondo e principalmente in America. Inoltre durante il saluto alla Dirigente Scolastica Bozena Palus della scuola di Grabica e al sindaco Krzysztof Kulinski tra i doni offerti sono stati presentati alcuni dei prodotti alimentari tipici del nostro territorio, l'olio extravergine d'oliva, arance, marmellata di arance, Limoncello e tra i prodotti artigianali un prezioso quadro in mosaico rappresentante la nostra Chiesa Arabo-Normanna di San Giovanni degli Eremiti a Palermo. L'esperienza si è rivelata estremamente significativa e formativa resa tale non soltanto dalle diverse manifestazioni culturali a cui tutti i sei paesi hanno partecipato o dalle visite guidate in lingua inglese che ha permesso a tutti di interagire nella medesima lingua veicolare e di potenziarla ma soprattutto dagli intensi e sinceri legami affettivi creatisi tra tutti i partecipanti.

venerdì 28 novembre 2014

Poesia di Antonietta Zuccaro: "Cicogne cavoli e... cassonetti"


di Antonietta Zuccaro
La nonna a mamma un dì raccontava, che la cicogna, i bimbi portava.
Crebbi poi io precocemente, e dissi a mamma incautamente: - mammina cara Chicca mi ha detto, della sua mamma che stava a letto, si riposava dalla tenzone, pel’bimbo suo,
che uscì dal pancione -. Scandalizzata, mamma corse ai ripari: - Chicca vaneggia, ma non capisci, che sotto il cavolo un bimbo nasce?- Ed io che storia racconto a mia figlia! Che le cicogne non volano più? O forse i cavoli, perché inquinati, non ci producono più neonati? Realtà cruda ci sbigottisce, quando la cronaca, il cuore ferisce. Quindi da oggi cambiamo storiella, al bimbo che chiede, come è nata sua sorella: Prova a cercare, che il Ciel ci aiuti
nei cassonetti ahimè dei rifiuti.

giovedì 27 novembre 2014

Marineo, presso R7 e MD giornata della colletta del banco alimentare


di Piazza Marineo
Sabato 29 novembre sarà la Giornata della colletta del banco alimentare.
I volontari della Caritas parrocchiale e di MarineoSolidale onlus saranno presenti nei supermercati R7 e MD Discount per raccogliere gli alimenti da destinare alle famiglie in difficoltà assistite a Marineo. Sono oltre cento le famiglie che da alcuni anni ricevono un sostegno concreto grazie alla convenzione stipulata dalla Caritas Parrocchiale e MarineoSolidale onlus con il Banco Alimentare. In tempi di crisi, come quelli che stiamo vivendo, molti nostri fratelli stentano ad assicurare alle proprie famiglie anche la disponibilità dei generi di primaria necessità. Grazie alle due distribuzioni mensili ed al lavoro dei volontari viene garantito a questi nostri fratelli una scorta di alimenti che li aiuta nella gestione dei bisogni delle rispettive famiglie. Vi aspettiamo numerosi per contribuire alla raccolta e, se vorrete, per dare una mano alle attività.

mercoledì 26 novembre 2014

Liturgia bizantina di San Ciro: incontro nella Chiesa Madre di Marineo


di Leoluca Giovanni Assiria*
La nostra comunità cristiana di Marineo si prepara a celebrare il 350° anniversario dell’arrivo delle reliquie di San Ciro a Marineo – 20 agosto 1665 - . 
Per tale occasione la nostra Confraternita ha organizzato una serie di iniziative finalizzate a fare memoria di un uomo che, per il rapporto intessuto in tutti questi anni con i fedeli marinesi, si ripropone ancora a noi oggi, facendoci eredi del suo messaggio di taumaturgo e di martire che con la sua testimonianza di vita ci ha saputo guidare sulla via dei veri valori cristiani. Il primo appuntamento avrà luogo il prossimo venerdì 28 novembre alle ore 17.00 nella Chiesa Madre, con l’intervento del Gesuita Padre Carmelo Giuffrida che ci illustrerà “il rito bizantino di San Ciro”. La presenza di San Ciro nel rito bizantino è da attribuire alla larga diffusione che ebbe il culto del santo alessandrino in oriente. Basti pensare che a Palermo l’immagine di San Ciro è raffigurata a mosaico nelle pareti della Cappella Palatina, della Chiesa della Martorana e del Duomo di Monreale. Padre Carmelo Giuffrida, che è stato per tanti anni in Grecia ci darà sicuramente un contributo notevole per meglio conoscere ed approfondire la storia del nostro santo protettore.
* Superiore Confraternita San Ciro

martedì 25 novembre 2014

Operazione fico d’India, il racconto lungo di un cuntista siculo-emiliano


di Santo Lombino
Sono tante le similitudini e le metafore che vengono in mente a chi legge questo racconto lungo, e i lettori si divertiranno (di questo non ho dubbi) ad aprire una per una le matrioske di cui esso è con raffinata sapienza composto.
Se è vero che Sharazade ha impiegato “mille e una notte” a completare la sua narrazione, non sappiamo quanto hanno impiegato i tre protagonisti-narratori di “Operazione fico d’India” a condurre in porto la loro. Un fatto è sicuro: come il Gran Visir dovette ascoltare la principessa per tutto il periodo del racconto, così è costretto a fare malvolentieri il giornalista Bran Levante, cui i tre addossano una colpa in fondo strettamente professionale: aver voluto far carriera divulgando anzitempo una notizia ricevuta con la preghiera di non farlo prima del tempo... Si narra pure che i giovani scampati alla peste fiorentina del Trecento trascorsero il tempo, oltre che nella stupenda cornice delle dieci giornate in cui si trattarono gli argomenti da Boccaccio scelti, in quella delle meravigliose colline fiesolane: i tre narratori di cui tratta Canzoneri, nonché i loro amici della “Congrega dei limoni”, vivono in quella che fu un tempo la stupenda cornice delle ville bagheresi: “Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria...” Quanto all’autore, ogni prova di Giovanni Canzoneri ingloba la precedente, ne supera incertezze e ingenuità, porta a compimento le premesse contenute nelle tappe anteriori. Grazie a questo movimento “a spirale” in salita, il nostro cuntista siculo-emiliano arriva a quest’opera con la maturità che unisce immaginazione creativa e sapiente cesello linguistico, risultato di una felice contaminazione ossia meticciato tra tradizione e modernità, radici nel mare di Aspra e nel monte Catalfano e modelli camilleriani, fantasmatici luoghi dell’infanzia e cronaca quotidiana più o meno allegra, lingua materpaterna e digitale nipotesco... Non sfuggirà al lettore l’umorismo scatenato in ogni situazione, mediato da fulminanti battute, cinematografici colpi di scena, risposte che “ghiacciano” l’avversario, come avviene nei conversari della Sicilia profonda, dove ogni gesto è sfida e ogni frase round di quell’immaginario incontro di boxe che è il dialogo per le strade, nei bar e... nelle caserme. Qui Canzoneri non incentra il suo modulo narrativo sul narratore e sulla fervida capacità di descrizione di fatti e misfatti, ma mette in scena similveristicamente uomini e ominicchi senza emettere giudizi sulle loro azioni, dato che per gli stessi attori del racconto, come cantava Enzo Jannacci, “l’importante è esagerare”. Il malinconico racconto finale è quanto mai legato all’attualità della crisi e ai rapporti tra chi ne è sovrastato e chi deve in qualche modo contenerne la rabbia, come il maresciallo Aragonini. Il caso vuole che quest’anno ricorra il duecentesimo anniversario della fondazione dell’Arma dei carabinieri... A noi piace pensare che Giovanni non l’abbia fatto apposta, ma le coincidenze – come tutte le coincidenze, tranne forse quelle ferroviarie – non sono mai casuali.

lunedì 24 novembre 2014

Se chiude il polo museale di Marineo, quale futuro per il castello Beccadelli?


di Nino Di Sclafani
Come fulmine a ciel sereno, apprendo, preoccupato, la notizia dell’imminente chiusura del Castello Beccadelli di Marineo con il Museo Archeologico della Valle dell’Eleuterio e la Sezione Etno-Antropologica aperta di recente.
A quanto pare l'Ass. Reg.le Beni culturali e la Soprintendenza stanno per dirottare il personale attualmente impegnato nella struttura su altri siti museali cittadini. Il polo museale di Marineo rappresenta oggi l'unico richiamo culturale stabile offerto alla fruizione di gruppi di turisti che, soprattutto nei fine settimana, inseriscono la tappa marinese nell'ambito di percorsi enogastronomici e naturalistici. Sarebbe una gravissima perdita per la comunità e per le già risicate prospettive di crescita della sua vocazione turistica, il venir meno di questo presidio di offerta culturale. Non conosco quali determinazioni abbia a tutt'oggi posto in essere l'Amministrazione Comunale per scongiurare che la chiusura diventi operativa, mi sento, però, di suggerire costruttivamente delle idee che da tempo porto avanti e che potrebbero ribaltare l'attuale momento di tensione e trasformarlo un'opportunità. Tra pochi mesi saranno ultimati i lavori di restauro dell'ala dell'orologio del castello Beccadelli e molti nuovi locali ed ampi ambienti saranno agibili. Considerato il disimpegno degli organi regionali che non sembra abbiano a cuore il nostro maniero il Comune di Marineo potrebbe cogliere la palla al balzo e richiedere la gestione "in toto" o in parte del monumento, garantendone vigilanza e cura. Potrebbe nascere un vero polo della cultura destinato ad ospitare, oltre al museo archeologico e a quello etno-antropologico, la biblioteca comunale e gli uffici preposti alle attività turistiche e culturali. Potrebbero trovare spazio la Pro-Loco e le associazioni che facciano propria la missione della divulgazione del nostro vasto patrimonio storico, ambientale, artistico ed etnologico, e, sono certo, molti volontari offrirebbero il loro tempo per promuovere il prodotto "Marineo" . Ciò richiede però un atto di coraggio da parte dell'attuale amministrazione che, son certo, avrà l'appoggio di tutta la collettività, me compreso, per portare avanti questa rivendicazione. Il presidio della struttura potrebbe essere garantito da tutti gli addetti che in atto sono impegnati in varie sedi comunali che si concentrerebbero efficientemente in unico luogo consentendo la fruizione, anche su domanda specifica, delle collezioni in esso custodite. Cari marinesi penso che sia giunto il momento di riprenderci il nostro castello e di tornare a farlo rivivere!!!

domenica 23 novembre 2014

Operazione fico d’India: presentazione del libro a Bolognetta


di Piazza Marineo
Si presenta martedì 25 novembre 2014 alle ore 17 a Bolognetta, presso La Biblioteca comunale “Tommaso Bordonaro” in via Vittorio Emanuele, 81, il volume “Operazione fico d’India” di Giovanni Canzoneri, prefazione di Santo Lombino, editore La Zisa di Palemo, 2014. 
Interverranno Grazia Maria Guttilla e Santo Lombino. Sarà presente l’autore. Il racconto è ambientato a Bagheria e a Reggio Emilia, e vede protagonisti un giornalista, due marescialli ed un capitano dei carabinieri. L’autore, nato a Bagheria ma abitante in Emilia, è alla sua terza prova letteraria, avendo pubblicato “Cunti Zafarani” (2010) e “Vi cuntu e v’arriccuntu” (2013). Ha inoltre ricevuto numerosi premi per le sue opere poetiche. L’iniziativa costituisce il secondo incontro della rassegna “Autunno/inverno, sfilano libri” organizzato dalla Biblioteca civica “Tommaso Bordonaro” e dal Comune di Bolognetta, che prevede la presentazione di testi di prosa e poesia usciti negli ultimi mesi.

mercoledì 19 novembre 2014

Il gusto del bere: 7 incontri per apprezzare al meglio il vino


di Piazza Marineo
La Fondazione "G. Arnone"  dedica uno spazio importante alla promozione della cultura del vino. 
Un seminario con sette appuntamenti per conoscere e apprezzare al meglio il gusto del bere. Gli incontri saranno tenuti da validi esperti comunicatori. Ogni lezione sarà caratterizzata dalla presenza di una cantina, di cui si conosceranno e degusteranno le diverse tipologie di vini provenienti dal territorio locale. Il tutto sarà abbinato a una scelta gastronomica di prodotti tipici locali. Per informazioni rivolgersi alla segreteria della Fondazione 091/8726931- 3332978695.

martedì 18 novembre 2014

Una ricetta adatta all'autunno: Lumache gratinate in forno


di Pippo Oddo
Conosciuto dai latini come cochlea, il crastuni nel Ragusano si chiama barbaniu, in Francia escargot, in Gran Bretagna snail, in Germainia Schnecke, in Turchia salyangoz, in Spagna caracol. 
In un vocabolario spagnolo si può leggere: Definizioni di caracol sostantivo. Molusco provisto de un caparazón y un pie carnoso mediante el que se arrastra; hay especies terrestres y especies acuáticas. Caparazón de este animal. Interiezione: Expresión que denota enfado, molestia, extrañeza o admiración. "¡caracoles! ya estás otra vez con la música a todo volumen ." Per parte mia, sapendo che i crastuna e i babbaluci di qualsiasi tipo sono la rovina degli orti, dove fanno strage di insalate e verdure, propongo di raccoglierne quanto più possibile di mangiarle gratinate a forno con questa ricetta proveniente da Domodossola, dove crastuna ce ne sono per tutti i gusti:
Lumache gratinate in forno
Ingredienti per 4 persone:
kg 1 Lumache (Bovaris), 100 g di pane grattugiato, 4 pomodori secchi, 1 mazzetto di prezzemolo, 4 cucchiai olio extravergine d'oliva, sale q.b.
Preparazione:
Lavate più volte le lumache in abbondante acqua e aceto, lasciandole ogni volta un po' in ammollo in modo che possano spurgare. Mettete le lumache in una pentola di acqua fredda in cui aggiungete qualche spicchio d'aglio e qualche goccia di aceto e il sale. Coprite la pentola e lasciate riposare una decina di minuti in modo che le lumache vengono fuori. Poi accendete il fuoco e tenete la fiamma molto bassa, schiumando ogni tanto l'acqua. Appena l'acqua intiepidisce alzate la fiamma e fate bollire per 10 minuti. Scolate, risciacquate e mettetele ad asciugare su un canovaccio. Intanto nel mixer sminuzzate i pomodori secchi, tritate il prezzemolo e amalgamate il tutto con mezzo bicchiere di olio e il pane grattugiato. Con questo composto farcite ogni lumacone, disponeteli in una teglia, irrorateli con un filo d'olio e infornate a 200° per 10 minuti.

lunedì 17 novembre 2014

Marineo, chiesa Sant'Anna: settimana di preparazione alla festa di Cristo Re


di Piazza Marineo
MARINEO. Lunedì 17 novembre inizia la settimana di preparazione alla solennità del SS. Redentore.
“Cristo è il nostro Salvatore, Cristo è il nostro Supremo benefattore, Cristo è il nostro Liberatore”. (Paolo VI) Questo il tema conduttore delle giornate di preghiera organizzate dalla confraternita del SS. Redentore presso la chiesa di Sant’Anna. L'ottavario si concluderà domenica prossima con la festa di Cristo Re. Ecco il programma. Lunedì 17, alle ore 17 rosario e coroncina; alle ore 18 celebrazione eucaristica; Inaugurazione del campanile restaurato. Martedì 18, alle ore 17 rosario e coroncina; alle ore 18 celebrazione eucaristica. Mercoledì 19, alle ore 17 rosario e coroncina; alle ore 18 celebrazione eucaristica. Giovedì 20 Giornata eucaristica: alle ore 9.30 Esposizione; alle ore 17 rosario e coroncina; alle ore 18 celebrazione eucaristica. Venerdì 21, alle ore 17 rosario e coroncina; alle ore 18 celebrazione eucaristica; ore 20.30 Incontro formativo: "Il dono della Fede. Come vivono i cristiani dell'Est" a cura di Ruzena Ruzickova. Sabato 22, alle ore 16.45 in Chiesa Madre: Saluto a padre Ludovico Tedeschi e concelebrazione eucaristia. Domenica 23 Solennità di Cristo Re: alle ore 17.30 rosario e coroncina; alle ore 18 solenne celebrazione eucaristica.

venerdì 14 novembre 2014

Marineo, i nati nell’anno 1964 festeggiano insieme 50 anni


di Piazza Marineo
1964: un anno importante da ricordare per i marinesi che, nel corso di questo 2014, festeggiano assieme il 50° compleanno!
Domenica 16 novembre, alle ore 17.30, presso la sala conferenze del castello di Marineo è previsto un incontro preparatorio per raccogliere le adesioni. Mentre la festa collettiva è stata programmata per martedì 30 dicembre: per i partecipanti l'appuntamento è alle ore 19 in chiesa Madre a Marineo, per celebrare la santa messa; a seguire la serata proseguirà in allegria presso il ristorante Antica Stazione di Ficuzza. Per informazioni: Piero Pulizzotto 3351343702; Pino Cangialosi 3337433451; Franco D'Amato 3397903542; Carmelo Staropoli 3207928608; Nuccio Spinella 3392478758; Ciro Lo Proto 3383437808.

lunedì 10 novembre 2014

Uliveti e olio d'oliva: origini e usi dall'antichità ai nostri giorni


di Pippo Oddo
«Qui c'è un albero non piantato dalla mano dell'uomo, germe nato da sé medesimo, e verdeggia abbondantemente in questa terra: l'olivo dalle foglie glauche [...] che mai rapace vecchio o capo devastatore estirperebbe con le proprie mani poiché ad esso guardano gli dei del mondo dagli occhi chiari».
Così Sofocle in Edipo a Colono. Ma non era soltanto lui, nell'antica Grecia, a ritenere sacro l'ulivo. All'origine di questa credenza c'è una leggenda. L'onnipotente Zeus amava mettere in competizione i suoi parenti più stretti. Un giorno promise il dominio della terra a chi, tra gli dei dell'Olimpo, gli avesse presentato il dono più utile all'umanità. Si fece allora avanti suo fratello Posidone che, affondando il tridente nella roccia, fece sgorgare l'acqua del mare consentendo così agli Ateniesi di navigare a distanza e dominare il mondo. Ma Zeus, che pure aveva un debole per gli Ateniesi, non se la sentì di assegnare la vittoria al fratello: volle mettere alla prova sua figlia Atena, prima di pronunciarsi. Questa cominciò a percuotere la terra ordinandole di produrre un albero nuovo e meraviglioso. Detto fatto: nacque l'olivo. Ebbro di gioia, Zeus dichiarò chiusa la gara e consegnò la palma alla figlia, sentenziando che mai dono divino sarebbe stato più utile all'umanità. Leggenda per leggenda, perché non ricordare anche quella di Aristeo? Si tramanda che fu questo semidio nomade, figlio di Apollo e di Cirene, a diffondere la cultura dell'olivo in tutto il bacino del Mediterraneo. Peccato che gli Ebrei non ci credano. Vuole infatti una vecchia leggenda ebraica che quando morì Abramo gli trovarono tra le labbra tre semi, dai quali poi nacquero il cedro, il cipresso e l'olivo. L'albero «dalle foglie glauche» sarebbe quindi nato nella Terra Santa, per i figli d'Israele. Lo stesso popolo eletto è definito da Geremia «ulivo verde, maestoso». E non è privo di significato il fatto che ad annunciare a Noè la fine del diluvio universale sia stata una colomba «con una fronda novella di olivo nel becco». Di grandissima considerazione ha sempre goduto anche presso i Cristiani la pianta dalla chioma sempreverde, se è vero che la croce di Cristo fu costruita con legno d'olivo e di cedro. Altrettanto sacra e considerata dall'Islam. Il Corano la considera infatti albero centrale, simbolo dell'uomo universale, del Profeta. Insomma, l'olivo è sempre riuscito a conciliare l'inconciliabile: profeti e sacerdoti pagani, Cristo e Maometto, Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo. Miti e leggende sono fioriti ovunque a profusione sull'olio e sull'olivo. E così i riti che, al di là della facciata, accomunano popoli assai diversi per lingua e religione, storia e concezione della vita: popoli che all'albero benedetto attribuiscono una grandissima ricchezza simbolica, facendone di volta in volta emblema di pace, fecondità, giustizia, sapienza, forza, purificazione... Se nell’Iliade Achille fa ungere di olio il cadavere di Ettore, prima di restituirlo a Priamo, nel sacramento dell'estrema unzione il sacerdote somministra olio santo a chi sta per congedarsi dal mondo. Commentando i riti funebri cristiani, lo pseudo Dionigi ricorda che «dopo il saluto, il sacerdote spande olio sul defunto». Aggiunge che «nel sacramento di rigenerazione prima del battesimo, quando l'iniziato si è totalmente spogliato delle vecchie vesti, la prima partecipazione alle cose sacre consiste nell'unzione di olio benedetto. E al termine della vita è ancora l'olio santo che si sparge sul defunto. Per l'unzione del battesimo si chiama l'iniziato all'agone dei combattimenti sacri; l'olio versato sul defunto significa che egli ha compiuto la sua carriera e messo fine alle sue lotte gloriose». È opinione diffusa che l'unzione con l'olio d'oliva faccia risaltare muscoli: ne facevano largo uso gli atleti ellenici e continuano a farne, ovunque nel mondo, quelli dei nostri giorni. Nell'Africa del Nord, ma anche in altre regioni mediterranee, da sempre i contadini usano oliare il vomere prima di affondarlo nel suolo, forse in onore all'Invisibile e alla stessa Madre Terra, i cui frutti nutrono il genere umano e ne assicurano la sopravvivenza. All'olio e all'olivo si attribuiscono poteri straordinari persino in Estremo Oriente. I Cinesi, per esempio, credono che il legno d'olivo neutralizzi l'effetto letale di taluni veleni. Nel Mediterraneo l'olio ha addirittura assolto per millenni alla funzione di corsia privilegiata per il Paradiso. Basti pensare a quanto se n'è consumato per illuminare templi, chiese, sinagoghe e moschee. Un versetto coranico recita: «Il Dio! Egli è luce in cielo e in terra, e la sua luce è come quella di una nicchia: la lampada si trova serrata in cristallo come astro di splendore, rimane accesa grazie all'olio, pianta benedetta, questa pianta è l'ulivo. L'olio farebbe risplendere la luce anche se ne non la toccasse il fuoco, mai». La lucerna ad olio è forse l'unico manufatto di uso domestico che si costruisce ininterrottamente dalla preistoria ai nostri giorni: viene ancora usata come lampada votiva. È, insomma, l'emblema dell'homo sapiens perché ha consentito ai nostri antichi progenitori di vincere il terrore delle tenebre. Anche per questo l'olio è ritenuto sacro, ma soprattutto perché l'inizio della sua coltivazione coincide con la nascita dei villaggi contadini e la conversione alla vita sedentaria delle prime comunità nomadi. Sulla regione d'origine dell'olivo ci sono varie opinioni. Una vuole che esso, originario dall'Asia Minore, sia stato introdotto in Grecia e da qui in Italia e nel Mediterraneo. Un'altra individua l'area di provenienza nella regione compresa tra i monti a sud Caucaso, le pendici dell'altipiano iranico e le coste della Siria e della Palestina. È risaputo però che l'ulivo si è sempre innestato sull'oleastro, che vegeta spontaneamente in quasi tutto il bacino del Mediterraneo. In Sicilia, per esempio, esistono ancora piccole aree residue di foresta naturale e tanti toponimi che ne attestano inconfutabilmente la presenza fin dal primo mattino del mondo: Ogliastro, Ogliastrello, ecc. A ogni buon conto, i primi scrittori di cose siciliane confermano che, almeno in epoca classica, nell'Isola l'olivo era largamente coltivato ed aveva una grande rilevanza economica e paesistica. A detta di Tucidide e di Diodoro Siculo, nelle colline a ridosso di Siracusa e di Agrigento, con le sue foglie argentate, l'albero benedetto conferiva alla campagna un'immagine di raro benessere; l'olio si esportava. Sotto i Romani l'olivicoltura è stata forse ridimensionata (per destinare le aree di risulta alla produzione del grano necessario a nutrire i cittadini dell'Urbe), ma non è certo scomparsa, a giudicare dalla grande quantità di anfore olearie rinvenute in fondo al mare a poche miglia dalle costa siciliana. I Romani d'altronde apprezzavano l'ulivo, tant'è vero che lo diffusero in tutto il Nord Africa, fino al confine del deserto, e istituirono la cosiddetta Arca olearia, una sorta di moderna Borsa dove si trattavano grosse partite d'olio d'oliva. L'olivicoltura fu poi rilanciata dai Bizantini e dagli Arabi; sopravvisse ai dominatori nordici, che pure facevano largo uso di grassi d'origine animale. Nel Cinquecento assurse alla dignità di coltura specializzata, come risposta alla crisi degli allevamenti di suini determinata dagli scriteriati disboscamenti che fecero quasi scomparire la produzione di ghiande. Un'area di significativa espansione fu, nel Cinquecento, il Marchesato di Geraci, stando almeno a quanto si può leggere nel libro-inchiesta I contadini di Sicilia di Sidney Sonnino: il marchese «allo scopo di arricchire le città e le terre per attirarvi maggiore popolazione, dava a chiunque il permesso di innestare gli oleastri, che qui crescono dappertutto spontanei, e di far proprie le piante di ulivo». Proprie, per modo di dire. In forza del diritto dei nozzoli, i contadini erano costretti a molire le drupe esclusivamente nei trappeti del marchese; «le olive – spiega Orazio Cancila – già macerate sotto il torchio non dovevano che ricevere tre colpi di pressa per cacciare parte dell'olio». Il resto, che non era poco, restava assieme alla sansa al padrone. Abolito nel 1785 dal viceré Caracciolo, il diritto dei nozzoli fu ripristinato l'anno dopo dal suo successore, principe di Caramanico. E, quando furono soppresse le angherie feudali, si istituirono I gritti di lu trappitu (di cui erano beneficiari i frantoiani), che pesavano sugli agricoltori più degli stessi diritti dei signori feudali. Aveva ragione Salvatore Salomone Marino: 'Ntra trappitu, trappiteddu e trappitara, ogghiu mancu ni portu 'na quartara. Era il lamento del contadino olivicoltore che dopo un anno di lavoro portava a casa poco olio. Senza considerare che non poteva sottrarsi al dovere di pagare, già dentro i locali del frantoio, il contributo in natura per la festa del Patrono. Ciononostante, il coltivatore siciliano non si è mai stancato di piantare e coltivare olivi. Li cura amorevolmente, quasi fossero persone. Nelle aziende capitalistiche il monte giornate impiegato nella raccolta delle olive era generalmente distribuito per l’80% alle donne e ai fanciulli e per il 20% agli uomini; e, se dobbiamo prestar fede alle parole di Giuseppe Pitrè, la manodopera femminile era remunerata con salari di fame: «A due ore dal cominciamento della fatica, le più agiate della ciurma mangiano un grano di pane, qualche volta accompagnato con un pochino di cipolla e qualche oliva passa. Le altre, che si rimangono a dente asciutto, fingono di non vederle; e se da quelle invitate siano a partecipare del loro, abbassano la testa e rispondono aspramente: obbligata!». Nell’ex contea di Modica, i raccoglitori di olive d’ambo i sessi dormivano in promiscuità in un magazzino della masseria: «tutti si stendono su d’uno strame coprendosi ciascuno dei propri abiti e le donne delle loro vesti, sovente umide». Dopo una lunga giornata di lavoro, «ricevono ciascuno in una ampia scodella una minestra di fave, metà della quale vien conservata pel domani, due ore prima dell’alba». Ma, per quanto trattate male, le raccoglitrici di olive non si stancavano mai di ringraziare il padrone che le aveva assunte, né di pregare l’Altissimo per propiziare nuove annate di carica; tanta era la paura di perdere quella misera fonte di reddito! Dall'olivo non si ricava solo l'olio. Parte dei suoi frutti, appositamente curati, integrano l'alimentazione umana. Un tempo erano addirittura quasi il solo companatico della povera gente. La sansa alimentava forni, bracieri e focolari; la morchia si barattava col sapone. I polloni del portainnesto servivano per costruire ceste, panieri e altri oggetti di uso agricolo e domestico; dai tronchi si ricavavano mobili indistruttibili e stupende sculture; dai rami giocattoli e arnesi di lavoro. L'olio d'oliva era fra l'altro ritenuto il toccasana di molti mali: ogghiu cumuni sana ogni duluri, recita un vecchio detto popolare. Talune malattie si curavano però con oli speciali come l'ogghiu di piricò, ossia olio d'oliva aromatizzato da «fiori e foglie d'iperico raccolti nella notte di San Giovanni». Non c'era male che potesse resistere di fronte all'olio d'oliva, se arricchito da talune essenze naturali come la ruta, quando bisognava curare l'isteria, o il succo di limone, nel caso di molte altre malattie, compreso il colera. E non si dimentichi che la medicina omeopatica tuttora fa largo uso del prezioso liquido estratto dalla drupa olearia. Le vie dell'olio, come quelle del Signore, sono insomma infinite. Dall'alimentazione alla cosmesi, all'industria farmaceutica... ovunque sembra che stiano per dischiudersi spazi davvero interessanti per la valorizzazione dell'olio d'oliva. Né si può ragionevolmente temere che il provvidenziale grasso vegetale perda parte della sua importanza man mano che si consolidano le logiche del villaggio globale. Anzi, tutto lascia ritenere che l'olio d'oliva debba ricevere nuovi importanti apprezzamenti proprio dai mercati lontani dall'area di produzione. A farmi radicare in questa convinzione è soprattutto il successo che ogni giorno di più registra la dieta mediterranea, che com’è noto ha tra i suoi capisaldi l’olio d’oliva, ormai da molti anni apprezzato anche da tanti uomini e donne dei paesi nordici, già consumatori di grassi insaturi e oli di semi vari.

sabato 8 novembre 2014

Allerta meteo, ciclone "tropicale" sta attraversando il Canale di Sicilia


di Piazza Marineo
Un ciclone di tipo simil-tropicale si è formato sullo Stretto di Sicilia e si sta spostando sul Mediterraneo lungo una traiettoria est-nord-est, quindi verso le coste sud-orientali della Sicilia, investendo le isole minori.
La traiettoria del fenomeno non è esattamente prevedibile, ma il suo movimento indica la possibilità che la parte settentrionale del ciclone impatti nelle prossime ore con le coste siciliane, interessando in particolare la fascia costiera meridionale. La Protezione civile spiega che “questo tipo di ciclone è caratterizzato da venti violenti con intensità di tempesta o uragano che generano condizioni di mare in tempesta e producono, sulla costa, mareggiate di particolare gravità. A ciò si può aggiungere un brusco innalzamento del livello del mare”. A seguito dell’impatto con la terraferma, il ciclone tende a perdere forza. Sulla base di questa previsione, comunque caratterizzate da una forte incertezza della traiettoria e dei tempi di evoluzione, il Dipartimento della Protezione Civile e la Regione Siciliana – che stanno seguendo l’evoluzione del fenomeno – hanno attivato l’intero sistema di protezione civile “per l’adozione di tutte le misure preventive necessarie a ridurre il rischio, in particolare quelle volte a interdire la viabilità costiera esposta, interrompere le attività all’aperto, garantire la sicurezza del traffico in porti e aeroporti e delle attività negli impianti industriali e delle reti di servizio. Inoltre, il sistema di protezione civile sta rafforzando le misure per l’eventuale risposta all’emergenza e, contemporaneamente, informando la popolazione”. “Solo con successivi aggiornamenti potranno essere fornite indicazioni sull’evoluzione del fenomeno, localizzazione e intensità”, conclude la Protezione civile.

venerdì 7 novembre 2014

Maltempo, allerta rosso in Sicilia! Venerdì scuole chiuse a Marineo


di Piazza Marineo
Il sindaco di Marineo Pietro Barbaccia ha firmato un’ordinanza che stabilisce, per la giornata di venerdì 7 novembre, la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi la scuola materna e l’asilo nido comunale.
Il Dipartimento regionale siciliano della Protezione Civile ha, infatti, diffuso un allerta meteo con allarme Rosso dalla mezzanotte di ieri e per la giornata di oggi per il rischio idrogeologico in diversi comuni della Sicilia tra cui Marineo. Si prevedono precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Sicilia occidentale ed orientale, con quantitativi cumulati elevati o molto elevati. Si prevedono inoltre forti raffiche di vento, in intensificazione fino alla burrasca forte. Le criticità attese per il rischio idrogeologico e idraulico possono comportare manifestazioni localizzate o diffuse di tipo sia geomorfologico (frane, colate detritiche, ecc) che idraulico nei bacini minori (esondazioni, ecc) specialmente in caso di condizioni strutturali inadeguate dei corsi d'acqua e delle reti fognarie e in caso di beni ubicati in contesti a rischio. Secondo quanto riportato dal bollettino del Dipartimento regionale, "in occasione di significativi rovesci di pioggia, che solitamente caratterizzano i fenomeni temporaleschi (segnalati con * nel livelli di allerta Rosso), e di condizioni meteorologiche avverse, gli effetti al suolo possono risultare più gravosi del previsto". Il Comune di Marineo ha allertato le strutture della Protezione Civile ed invita la popolazione a tenere comportamenti precauzionali.
Avviso alla popolazione
Ordinanza di protezione civile

giovedì 6 novembre 2014

Bolognetta, pesentazione dell'e-book Infinito-Il risveglio del Vuoto


di Piazza Marineo
Si presenta domenica 9 novembre 2014 alle ore 17 a Bolognetta l’e-book di Giuseppe Lisciandrello dal titolo “Infinito-Il risveglio del Vuoto”, Lettere Animate editore. 
Il romanzo appartenente al genere fantascientifico sarà presentato, presso il Centro intergenerazionale, da Giovanni Favara e Sergio Guttilla, mentre l’attrice Francesca Picciurro leggerà alcuni brani. I lavori saranno coordinati da Santo Lombino. L’iniziativa costituisce il primo incontro del progetto “Autunno/inverno, sfilano libri” organizzato dalla Biblioteca civica “Tommaso Bordonaro” e dal Comune di Bolognetta, che prevede la presentazione di testi di prosa e poesia usciti negli ultimi mesi.

lunedì 3 novembre 2014

Iniziata la raccolta delle adesioni per il V Simposio dei poeti Marinesi


di Piazza Marineo
E’ in corso la raccolta delle adesioni al V Simposio dei poeti Marinesi, in programma il 13 dicembre.
I poeti che intendono partecipare all'edizione 2014 devono inviare, tramite posta elettronica, un proprio componimento all’ufficio Cultura del Comune di Marineo (indirizzi e-mail: info@comune. marineo.pa.it; sevizisocio-culturali@comune. marineo.pa.it) o in alternativa consegnarlo in forma cartacea, entro il 20 novembre, in modo da consentire la realizzazione in tempi utili della pubblicazione “La Musa nella Rocca”. La manifestazione si svolgerà il 13 dicembre, alle 20.30, presso il Castello Beccadelli.