venerdì 23 aprile 2010

San Giorgio primo e principale patrono, qualche informazione supplementare


di Nino Scarpulla
A parte il gustoso contraddittorio tra i due santi nei commenti al precedente post, credo contribuisca un poco alla vicenda locale dei due protettori aggiungere qualche informazione supplementare.
A San Giorgio nel 1556 viene dedicata la costruenda chiesa Madre di Marineo e rimane il protettore unico sino al 1665, quando la Famiglia Pilo non porta le reliquie di S. Ciro. La presenza di S. Ciro, a Marineo, ha sempre più acquistato importanza nell'immaginario dei marinesi in funzione delle caratteristiche della storia del santo medico: fattore di vitale importanza in momenti di pestilenze e malattie molto diffuse e che mietevano vittime in maniera impressionante, basta consultare l'andamento dei morbi vari nel Seicento-Settecento e in corrispondenza l'andamento della mortalità a Marineo per rendersene conto. Comunque san Giorgio rimane sempre il primo e principale patrono di Marineo come recita la carta intestata della Parrocchia (nella foto) sino alla fine dell'Ottocento. E l'immagine del santo a cavallo che trafigge il drago era presente nella iconografia sacra marinese nelle cui chiese c'erano, con riscontro negli inventari delle opere d'arte locali del Sei-Settecento. La devozione a S. Ciro, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, alimentata dallo strutturarsi del dramma sarcro della Dimostranza e con l'avvento della versione curata dal Piraino e poi da Padre Raineri che governò la parrocchia di Marineo per mezzo secolo del Novecento, segnarono la fortuna di S. Ciro, condannando S. Giorgio all'oblio. Una sorta di “damnatio memoriae” colpì il primo e principale patrono di Marineo. I quadri sono spariti consumati dal tempo, unica icona che è sopravvissuta è una immagine mediocre in ferro battuto, che per ironia della sorte sta ai piedi dell'urna di S. Ciro. Di recente ho sollecitato la bottega di ceramiche Puccio a inserire S. Giorgio nell'iconografia delle sue realizzazioni ceramiche, consiglio che ha seguito e che ha riscosso un notevole successo. Ben venga la rivalutazione del santo la cui storia, che per quanto dimenticata, trova degli spunti di grande interesse per la spiritualità del nostro tempo.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

La lettera precedente ha scosso sia san Giorgio (grazie per la sollecita risposta) che il nostro stimato bibliotecario.
Ora come succede spesso la novità tende ad oscurare il passato spingendo tutti verso la novità.
Addirittura si parla di “damnatio memoriae” di iconoclastia e di non so cos’altro-
“Una carta intestata non fa primavera”
Molti dimenticano le lunghissime processioni in onore di San Ciro e mai una preghiera su San Giorgio. Ora non si può giudicare “50” anni di insistenza su San Ciro (Rainieri ecc.) dimenticando che la dimostranza non ha mai preso in considerazione San Giorgio.
I nostri antenati sono partiti da San Giorgio sostituendolo con San Ciro vuoi perché volevano un buon medico, vuoi perché avendone la reliquia si sentivano più protetti.
Credo che non dobbiamo fare l’errore di dimenticare le infinite grazie avute da San Ciro per correre dietro alle leggende su San Giorgio.
Mi sembra che dobbiamo accettarli entrambi perché oggi affermare che San Giorgio è “ primo e principale patrono di Marineo “ è un eufemismo gratuito.
Migliaia di fedeli in centinaia di anni hanno sempre invocato San Ciro.
Ora credo tocchi a San Giorgio farsi spazio in mezzo a noi.

rmd'anna ha detto...

Ci mancava anche questa! Una diatriba sui Santi Patroni di Marineo.
Non ho nulla contro una rivalorizzazione della figura di San Giorgio o ,per meglio dire,contro un approfondimento sulla figura di questo Santo che fu il primo a proteggere i nostri antenati.Tra l'altro mia nonna ,oriunda di Piana,era devota di questo Santo e a Lui rivolgeva quotidianamente le sue preghiere. Ma lasciamo ogni cosa al Suo posto!Chiunque conosce Marineo lo associa a San Ciro e chiunque sente pronunciare il nome "Ciro" fa subito riferimento al nostro Paese.
E allora....affidiamo tutto a questi due "GRANDI" Santi.
Penso che da tanto tempo tra LORO abbiano trovato un "compromesso" per proteggere maggiormente e sempre più ,tutti quanti noi al di là di titoli o onorificenze che, come diveva Totò ,appartengono solo a noi mortali.
E poi...chissà se le tantissime grazie da Dio riversate sui Marinesi non siano state frutto di una "doppia" intercessione dei nostri "doppi" Patroni?
San Ciro per rispondere alle tante invocazioni dei suoi devoti e San Giorgio (anche se non direttamente invocato)perchè "corresponsabile" nella protezione dei suoi figli marinesi!

Anonimo ha detto...

non è la lettera a mio parere ad aver scosso gli animi,ma l'acredine che si legge tra le righe,purtroppo.dice un proverbio di giocare con i fanti ma lasciar stare i santi, ed a questo mi appoggio.ma prima un chiarimento sulla sollecita risposta.a mio parere nulla toglie a san ciro il ricordare ed ammirare anche san giorgio.mi sembra di aver abbassato il confronto quasi ci trovassimo divisi tra due squadre di calcio:inter o roma?ma smettiamola.che da queste pagine si ritrova ad esaltare le virtù di un patrono che nei secoli ha adempiuto al suo compito di guida morale e spirituale ben venga.ma che ci si rode di "gelosia" perchè finalmente ci si è ricordati di ricordare(scusate il giuoco di parole)un altro patrono, bè questo è veramente inconcepibile.come lo è continuare a sottolineare, come se si avesse paura che san ciro possa perdere il dominio sulle grazie da chiedere,la presenza costante della figura del santo patrono nei nostri cuori.ma tu che scrivi avrai dei figli o almeno due genitori.a chi dei due dai più amore?un buon figlio ama entrambi allo stesso modo.vedila così.oppure mi fai pensare che il tuo amore sviscerato per san ciro nasconda un qualche interesse che poco ha con la religione.un interesse che potrebbe subire perdite e sconfitte se all'orizzonte spuntasse la possibilità che,non san ciro, ma voi sviscerati e accaniti sostenitori possiaate perdere onori e glorie.
giorgio

Anonimo ha detto...

«Ai tempi dei tempi si trovarono a passare per Marineo due uomini di santa vita: San Ciro e San Giusto; ed allettati dalla bellezza del sito pensarono di rimanervi per sempre, e vi rimasero d’amore e d’accordo. Se non che, un bel giorno, non volendo e non potendo più stare insieme, decisero di dividersi il territorio e di andare ciascuno per fatti suoi: San Ciro prese Marineo, San Giusto Misilmeri. Sembra però che la divisione non avvenisse pacificamente; perché, a conti fatti, San Giusto si accorse di avere un dito di meno, cadutogli per non so che brutto fattogli dal rivale nel momento della divisione. – Questa vendetta si tradusse in odii tra marinesi e misilmeresi, i quali, trattandosi di rivalità, non è motteggio né ingiuria che non si barattino, compresa quella amarissima dei marinesi al presunto nemico del loro patrono: Si Santu Giustu fussi giustu ’un cci mancassi lu jiditu (se San Giusto fosse giusto, non gli mancherebbe il dito), che i misilmeresi non possono mandar giù e ricambiano con motteggi sanguinosi» (G.Pitrè, Feste patronali in Sicilia, Il Vespro, 1978, pag. 131).

Anonimo ha detto...

Non volevo suscitare una baruffa tra sostenitori dei nostri patroni, nè mi trovo a sostenere l'uno piuttosto che l' altro, o andar dietro al nuovo rispetto al vecchio. Ho voluto fornire qualche elemento di conoscenza facendo leva su dei documenti e scritti di mia conoscenza. Non sta a me giudicare perchè alcuni parroci hanno ritenuto opportuno poco più di un secolo fa a scrivere nella carta intestata della Parrocchia la frase che ho riportato nel post. Come appassionato di marineserie mi interessano i fatti locali considerati nella lunga durata, che per me è l'unica dimensione fornisce qualche elemento di valutazione più solido.
Nè auspico assolutamente la nascita di un contraltare a san Ciro con annessa congregazione, processione, mortaretti e quanto altro, lontano come sono da tali forme di religiosità.
Nella storia della devozione locale mi interessa soprattutto capire come si costruisce e struttura la santità di un patrono e quali sono le dinamiche che sottendono al successo di un santo rispetto ad un altro. Su questo aspetto ho fornito la mia personale chiave di letture, senza per questo esprimere un giudizio di valore.
Nino Scarpulla

Anonimo ha detto...

L'ultima cosa che ci mancava a Marineo finalmente è arrivata. Sono convinto che il colpevole è proprio il corredo genetico del "marinisi", la novità fa tendenza e la novità ci deve vedere protagonisti e attori di primo piano per criticare e mettere in discussione il conosciuto. Credo che nessuno si è mai spinto a fare graduatoria di imporatanza tra i nostri santi prottetori e credo che oggi nessuno si può arrogare il diritto di poter dire "rispolveriamo il Santo protettore dimenticato " per la semplice ragione che nessuno Lo ha mai dimenticato. Tutti sappiano che la nostra Parrocchia é intitolata ai Santi Martiri Ciro e Giorgio" e durante la celebrazione eucaristica il celebrate ce lo ricora. Le Novene, le Tredicine o le Processione che ogni Confraternita ha il dovere di curare certamente non esclude la devozione verso altri Santi. Tutto quello che chiediamo ai nostri Santi lo chiediamo a Gesù per loro intercessione. Accanto la statua di San Pio in Madrice è stato posto un cartello che riprendendo le sue parole ci avverte "Prima di salure me saluta Gesù". Occorre aggiungere altro ?