
lunedì 19 maggio 2008
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Nella Sicilia arcaica il pane scandiva l’esistenza umana dal primo vagito all’ultimo respiro. Ni porta pani a la casa? Massima che applicata rigorosamente interdiceva ogni miglioramento materiale, sia pubblico che privato, ma serviva a impinguare le rendite delle famiglie. Ora, se portare pane a casa significava per alcuni accumulare avidamente «roba», per moltissimi altri equivaleva a mangiare, attutire i morsi della fame, nulla di più. (leggi)
La più grande opera della letteratura narrativa russa del secolo XIX. All’inizio del romanzo, Tolstoj ci fa accomodare nel salotto di Anna Pavlovna Scherer per presentarci uno alla volta i primi personaggi, con pochi ma esaurienti tratti caratteristici. (leggi)
Di là partimmo per Marineo; la strada è faticosa per le eterne salite e discese. Giuseppe Capuzzi, lombardo, uno dei Mille della prima ora, partito con Garibaldi e Bixio da Quarto alla volta di Marsala, narra nel suo diario (La Spedizione di Garibaldi in Sicilia. Memorie di un volontario) le vicende della spedizione, fino a poco dopo la "presa" di Palermo. Riporto le note del 25 maggio 1860, giornata trascorsa dai garibaldini a Marineo per rifocillarsi. (leggi)
Un'importante tessera al grande e policromo mosaico della produzione saggistica marinese avente per oggetto il santo patrono. Una prima sezione del libro narra della terrena esistenza del medico Ciro e delle vicende che condussero dopo il martirio il suo teschio da Alessandria d'Egitto fino a Marineo. Nella seconda parte si narra come, nelle maleodoranti stive dei bastimenti, San Ciro condusse per mare migliaia di marinesi fino al nuovo mondo, inseguendo sogni di benessere e riscatto sociale. Infine l'ultima diaspora da New York al New Jersey.
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Ascoltando la voce di Gesù vendette i suoi buoi e si ritirò in eremitaggio. Fu il superiore dell’eremo di S.Maria della Daina a Marineo. San Benedetto nacque a San Fratello nel 1524 e morì a Palermo il 4 Aprile 1589. Subito dopo la sua morte i francescani lo portano nelle Americhe per convertire gli schiavi africani che la tratta negriera conduceva nelle piantagioni e nelle miniere. (leggi)
Il proverbio è stato raccolto da Giuseppe Pitrè a fine Ottocento. Rappresenta l’opposizione acqua vs vino, quindi natura vs cultura, volendo rappresentare una località povera di risorse naturali, ma ricca di sapere. O se preferite: ad influenza ellenica. (leggi)
8 commenti:
Per piazzamarineo:
Ma puoi pubblicare la versione integrale della lettera intimidatoria???
Dall'analisi della scrittura sembra un soggetto
da seconda elementare
CHE SCHIFO!
IL TESTO DEL MESSAGGIO:
DOMENICA […]2008
DOPO L’ATTENTATO […] ALLA SEGRETERIA DI […] NON AVETE CAPITO CHE SIGNIFICA IL RISPETTO! SE SOLO UNA LISTA PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE COMUNALI E PROVINCIALI VERRA’ PRESENTATA I PRIMI A FARSI MALE SARANNO: GIOVANNI GRECO, MARISA PALERMO, FRANCO RIBAUDO E TUTTI COLO CHE SONO NELLE LISTE.
intanto i minacciati cono stati convocati in caserma.
sicuramente non avranno nulla da dichiarare! scommettete?
una cosa si evince dalla lettura del testo: si menzionano due probabili candidati sindaco e il nome di un'onorevole regionale,ombra senza dubbio del nipote, ma improbabile candidato.E' stato un'errore di Nuccio o il nome era veramente quello? perchè se cpsì fosse, gli eventi cambierebbero,e i "messaggi" pure.
nuccio perchè hai paura per l'assenza dei politici da questo blog? non è detto che lo seguano, o non sono scomparsi dopo vari inerventi.Non ci sono mai stati, o quantomeno non hanno mai scritto.Io avrei paura se non li avessi visti in piazza. Ma Ribaudo e Spataro sono stati tutta la mttina, con i fedelissimi, in piazza, al comune, in caserma, sono stati in giro.Altri non li ho visti, ma saranno stati impegnati sul luogo dell'attentato. La loro assenza dalla piazza reale mi avrebbe fatto più paura.
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