sabato 4 settembre 2010

Premio Marineo: «E’ nella scaletta che si nasconde “il potere”»


di Onofrio Sanicola
MARINEO. C’è nervosismo in segreteria. Mi sento un intruso e temo che mi scaccino via. «La scaletta!» grida la Segretaria.
«Non ce l’abbiamo ancora» risponde il Consigliere di amministrazione. L’argomento è la scaletta. Il Consigliere decide di prepararne una sulla falsariga dello scorso anno. Poi desiste. «Non possiamo bloccarci perché non veniamo aggiornati , informati…» Si accorgono di me e di colpo finisce il nervosismo: grandi falsi sorrisi di circostanza. Qui, là, giù, su… Un mare di parole in positivo che non dicono nulla. Sono un estraneo, un nemico. Saluto vado e cerco un altro posto dove raccogliere qualche testimonianza. Quindi questa scaletta la compila il deus ex machina! Non l’ideatore del premio, non l’attuale gestore del premio. E’ nella scaletta che si nasconde “il potere”. (continua)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Arrivo in ritardo al Premio perchè... u pezzu forti è all'urtimu, i poesii tantu mi li pozzu leggiri dintra cu musica di sottofondo da me scelta accussì m'arresta u sapuri d'a me Sicilia bedda mmucca e nn'o cori... sapuri ca chianciu quannu mi nni vaiu luntanu...
arrivo in ritardo, dicevo, puru picchì sugnu dunniusa e ritardataria; a verità quanni si dici, si dici tutta.
Arrivo durante l'intervista di Jannuzzo (e penso :chi sugnu tempestiva!)e rimango incantata da un umorismo molto fine, pulitu, senza volgarità e non mi dilungo vasinnò pozzu copiari para para la motivazione del Premio!!!
A casa, col mio bel libretto delle poesie, ne leggo una meravigliosa "Cuntu d'amuri" ed è come se fosse una voce antica che me la leggesse, mi ricorda la musicalità dei racconti di mia nonna quando iniziava cu Re befè e pensu "Botta di sali a la me tardanza". Mi è dispiaciuto molto non averla ascoltata dalla voce della lettrice che non so come sia messa con la dizione.
Di lettrici che non sanno cosa sia la dizione ne conosco, io in primis. Ne ho scoperto il valore durante i miei strampalati dettati ortografici quando i bambini di cevano "Maestra hai dettato Loro (con o chiusa) o L'oro (con la o aperta)?". Io rimanevo a bocca aperta e mi stupivo della loro capacità di cogliere la differenza (noi che apriamo tutte le vocali come le nostre braccia quando accogliamo la gente poco riusciamo a percepirne la differenza). Allora mi sono ripromessa di seguire un corso di dizione (come quando dove e perchè non mi è dat sapere)innanzitutto pi ddi nnuccenti, poi per passione e amore della lingua italiana. Sanì, lei ragiuni avi ma... mi consenta di fare una tiratina d'aricchi. Chi legge dovrebbe ben conoscere le regole della dizione come chi scrive quelle di grammatica, ortografia e battitura e ler, ogni tantu, a penna russa mi la fa pigghiari. Le lettrici sono ignare cu la E, e un vuole l'accento se si trova davanti ad un sostantivo o aggettivo femminile che inizia per vocale. I punti esclamativi poi, devono essere 3 se si vuole fare gli spiritosi, non due, o al limite usa il convenzionale unico punto esclamativo... e altri ce ne se sono, ma anche noi li sopportiamo come sopportiamo le lettrici ignare!!!
Ossequi!!!
Francesca Di Marco

Anonimo ha detto...

Questa meravigliosa figlia della natura sa quanto le voglio bene. E' una di quelle che potrebbero insultarmi per ore ed io mi addormenterei felice.....
Vedi credo che quando noi non avevamo il frigo ci arrangiavamo (per migliaia di anni) con altri accorgimenti.
Persino tu invitata a scrivere da Nuccio da me e da tanti altri alla fine ti sei fermata.
Ho invitato-pregato tanti che lo sanno fare bene e non hanno il tempo. Niente.
l'espormi cosi fortemente ha stimolato solo qualche intervento. Non è solo un problema di coraggio (anonimo si-no) .
Io alla mia età ho vissuto tantissime esperienze e ora qualcuna la posso anche raccontare.
Quando mi riesce (vedi Praga e commento di tua cugina) mi ci ritrovo perchè faccio il mio lavoro:racconto. Molte altre no .
Tento sempre di raccontare (ma poi osservo aggiungo, pizzico).
Solo una volta uno ha colto nel segno. Quando scrissi la lettera di San Ciro e mi rispose San Giorgio. Ma il resto è penoso....
Basta leggere i commenti sull'altro blog. Nessuno che manda un articolo racconto fatto bene e meglio. Io li scrivo guasi sempre di getto, di notte, all'alba e distinguere fra la lingua scritta e quella parlata ci vuole piu tempo. Spero che tutto questo apra spazi ad altri più bravi.
Che bello essere sgridati in questo modo ! (va bene uno solo di esclamativo ?)
Io quando e se ci riesco racconto delle storie . Guasi sempre vere con aggiunte. I miei colleghi pupari seppur bravi non sono docenti universitari o meravigliose maestre. Tutti i pupari oserei dire. Quindi prendi la storia e spera che sia gradevole
usa la matita rossa e blu perchè in quello che scrivo ne serve tanto, ma non gettarmi nella indifferenziata perchè se perdessi la tua stima ne sarei mortificato.
Ieri , per fortuna, mi aggredi una nostra amica che "vive" di dizione.
Gli avevo mandato un sacco di messaggi trasversali per migliorare.Niente. Ieri solo Lei poteva essere e finalmente mi ha aggredito. Ora sono sicuro che presto non importeremo più "voci" da fuori.
Non partire senza venirmi a salutare.
s.o.

Anonimo ha detto...

Senza salutare? Giammai!!! Oggi con Lucilla abbiamo parlato di lei e della sua arte di 'nturciuniari cunta...
Il mio rimprovero era con il dovuto rispetto e pi babbiari a tono, ma so che non c'è bisogno di sottolinearlo, solo per i lettori.
A presto
Francesca DM

Anonimo ha detto...

Errata corrige...un vuole l'apostrofo non l'accento...Sanicola è coma a Malvasia, mi fa strammiari!!!
Francesca DM