domenica 7 settembre 2008
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Nella Sicilia arcaica il pane scandiva l’esistenza umana dal primo vagito all’ultimo respiro. Ni porta pani a la casa? Massima che applicata rigorosamente interdiceva ogni miglioramento materiale, sia pubblico che privato, ma serviva a impinguare le rendite delle famiglie. Ora, se portare pane a casa significava per alcuni accumulare avidamente «roba», per moltissimi altri equivaleva a mangiare, attutire i morsi della fame, nulla di più. (leggi)
La più grande opera della letteratura narrativa russa del secolo XIX. All’inizio del romanzo, Tolstoj ci fa accomodare nel salotto di Anna Pavlovna Scherer per presentarci uno alla volta i primi personaggi, con pochi ma esaurienti tratti caratteristici. (leggi)
Di là partimmo per Marineo; la strada è faticosa per le eterne salite e discese. Giuseppe Capuzzi, lombardo, uno dei Mille della prima ora, partito con Garibaldi e Bixio da Quarto alla volta di Marsala, narra nel suo diario (La Spedizione di Garibaldi in Sicilia. Memorie di un volontario) le vicende della spedizione, fino a poco dopo la "presa" di Palermo. Riporto le note del 25 maggio 1860, giornata trascorsa dai garibaldini a Marineo per rifocillarsi. (leggi)
Un'importante tessera al grande e policromo mosaico della produzione saggistica marinese avente per oggetto il santo patrono. Una prima sezione del libro narra della terrena esistenza del medico Ciro e delle vicende che condussero dopo il martirio il suo teschio da Alessandria d'Egitto fino a Marineo. Nella seconda parte si narra come, nelle maleodoranti stive dei bastimenti, San Ciro condusse per mare migliaia di marinesi fino al nuovo mondo, inseguendo sogni di benessere e riscatto sociale. Infine l'ultima diaspora da New York al New Jersey.
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Ascoltando la voce di Gesù vendette i suoi buoi e si ritirò in eremitaggio. Fu il superiore dell’eremo di S.Maria della Daina a Marineo. San Benedetto nacque a San Fratello nel 1524 e morì a Palermo il 4 Aprile 1589. Subito dopo la sua morte i francescani lo portano nelle Americhe per convertire gli schiavi africani che la tratta negriera conduceva nelle piantagioni e nelle miniere. (leggi)
Il proverbio è stato raccolto da Giuseppe Pitrè a fine Ottocento. Rappresenta l’opposizione acqua vs vino, quindi natura vs cultura, volendo rappresentare una località povera di risorse naturali, ma ricca di sapere. O se preferite: ad influenza ellenica. (leggi)
1 commento:
Gli incontri dei consigli comunali sono pubblici. Possono essere filmati e resi disponibili ai cittadini non presenti. Si entra in sala, si dichiara che si vuole riprendere la seduta e si filma. Nei consigli comunali si decide il nostro futuro dall’acqua alla sanità, dalla scuola all'ambiente. I consiglieri comunali sono nostri dipendenti e come tali devono rendere conto pubblicamente delle loro azioni.
Quello che scrivo non è rivoluzionario. Se lo leggesse uno spagnolo o un americano alzerebbe il sopracciglio, penserebbe che sono cose scontate. A Los Angeles i “City Council meetings”, un equivalente dei nostri consigli comunali, sono trasmessi in diretta via cavo dalla televisione Canale 35 e su Internet. L’informazione è un servizio pubblico. Il dibattito comunale è pubblico. Le decisioni prese sono pubbliche. I sindaci e gli assessori che vietano le riprese in aula hanno un concetto privatistico della politica. Non si rendono conto che il loro stipendio è pagato da coloro che vogliono filmarli e, quindi, controllarli. I Comuni dovrebbero filmare direttamente gli incontri consiliari e renderli visibili in diretta e on line. E accettare i commenti dei cittadini in Rete.
Sindaci e assessori, cosa avete da nascondere? Gli euro che vi permettono di sbarcare il lunario o, più spesso, di vivere alla grande ve li danno i cittadini. Quando entrano in Consiglio con la telecamera dovreste accoglierli con un tappeto rosso. Sono i padroni che vengono a farvi visita. I vostri veri riferimenti. Se voi li fate cacciare dalla Polizia o dai Carabinieri (ma a che titolo potete farlo?), loro devono ritirarvi il mandato.
Invito tutti i MeetUp a filmare gli incontri dei consigli comunali e a metterli in rete su YouTube con il tag: “Fiato sul collo”. Il blog li farà vedere tutti, uno ad uno.
Per le amministrative del 2009 dobbiamo sapere quali assessori e sindaci sono dalla parte dei cittadini e della libera informazione. E quali sono invece i servi ben pagati dei partiti. Chi vieta le riprese non deve più essere votato. Loro non molleranno mai, noi neppure.
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