Ad ottobre la Camera esaminerà la riforma della legge elettorale per le Europee e Berlusconi ribadisce il suo no alle preferenze e conferma lo sbarramento al 5%.
I parlamentari di Udc e Pd insorgono e chiedono di non togliere le preferenze, mentre ci sarebbero margini di trattativa sullo sbarramento al 3% o al 4%. Contrario alla proposta di legge è, ovviamente, il Prc. «Siamo fuori dal Parlamento italiano - dice il segretario Paolo Ferrero - per scelta degli elettori che hanno punito la ex sinistra Arcobaleno, ma fuori dal parlamento europeo ci vuole mandare, per imposizione di legge, il governo Berlusconi con la sua proposta di legge per le elezioni europee che prevede lo sbarramento al 5% e l'abolizione delle preferenze». Ferrero parla di «colpo di stato» e di «legge liberticida, antidemocratica, che punta solo ad espellere i comunisti e altre forze democratiche fuori dal Parlamento europeo, un luogo dove invece è giusto che siano rappresentati tutti i partiti sulla base del loro consenso».
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