martedì 24 settembre 2013
Marineo, il Consiglio comunale ha approvato il regolamento Tares
di Angela Costa
MARINEO. Venerdì 20 è stato anche approvato dal Consiglio comunale il regolamento Tares. Avrà vita breve, perché dal 1° gennaio 2014 sarà sostituito dalla nuova imposta Service Tax, che raggruppa Imu e Tares.
Durante la lettura e l’approvazione del regolamento la maggioranza ha presentato e votato alcuni emendamenti, uno solo condiviso dall’opposizione perché allarga le agevolazioni anche alle famiglie formate da 5 o più componenti e con reddito fino a 20mila euro. Abbiamo preferito non presentare alcuna modifica per accelerare i tempi di approvazione, evitare ulteriori lungaggini in Consiglio e perché abbiamo ritenuto che tutte le categorie più svantaggiate fossero già tutelate. Un solo punto abbiamo contestato: che le domande per avere diritto alle agevolazioni fossero fatte entro aprile. Scadenza anacronistica che non avrebbe, di fatto, permesso alle famiglie di fare la richiesta. Si è quindi aggiunto un ulteriore punto all’ultimo articolo che permette, appunto, a chi ne ha diritto di poter presentare domanda entro il 31 ottobre 2013. Attenzione quindi alle comunicazioni da parte del Comune se si rientra tra i beneficiari! Il regolamento stabilisce modalità, agevolazioni e riduzioni. A causa dei ritardi nella discussione si rischiava di arrivare al conguaglio di fine anno senza avere uno strumento che garantisse le fasce più svantaggiate della popolazione, con la possibilità che categorie di cittadini pagassero più del dovuto. Durante il penultimo Consiglio avevo sollecitato il presidente proprio affinché non ritardasse ulteriormente e portasse il regolamento in aula consiliare. Ma qualcuno, e non credo in buona fede, ha pure speculato sulle mie parole, facendo passare l’idea che io avessi urgenza di mettere nuove tasse. La mia urgenza, invece, era proprio il contrario: evitare che le tasse fossero pagate in misura superiore a quella dovuta; che i cittadini beneficiari di riduzioni o agevolazioni non potessero usufruire dei loro diritti e si arrivasse a fine anno a non poter fare più nulla. Essere all’opposizione non significa solamente sottolineare gli errori e le incapacità di chi ci governa e della sua maggioranza. Significa anche essere responsabili e, soprattutto, sostituirsi la dove c’è un vuoto affinché nulla si lasci al caso, evitando che i cittadini soffrano dei ritardi di una cattiva politica e ne siano le uniche vittime.