mercoledì 4 settembre 2013
Guerra in Siria e il richiamo di Papa Francesco: Violenza genera violenza!
di Nino Di Sclafani
MARINEO. “I grandi crimini nascono spesso dalle grandi idee, e quanto maggiore è il crimine, tanto più fortemente si crede nell'idea. Malgrado quanto si ritiene in genere, la storia non registra delitti commessi in nome del relativismo o della tolleranza, mentre è costellata di crimini perpetrati in nome della fede incrollabile e dell'unica verità esistente.
Sono poche le grandi idee ardentemente professate che siano riuscite a mantenersi innocenti quando i loro fautori procedevano a trasformare le parole in fatti. Tra queste ve ne sono alcune a cui è impossibile giurare fedeltà senza mostrare le zanne e affilare le mannaie, e in questo senso uno dei primi posti nella storia spetta di diritto all'idea della pulizia” (Z. Bauman, Il disagio della postmodernità, Bruno Mondadori, 2007). La riflessione del sociologo polacco, acuto e saggio interprete del mondo contemporaneo, ci aiuta a trovare una chiave di lettura dell’attuale emergenza geo-politica siriana. Diamo per scontato che il tiranno Assad sta usando da mesi tutti gli strumenti in suo possesso per sedare una rivolta, assai complessa e articolata, posta in essere da fazioni estremiste provenienti dalle infinite galassie delle minoranze religiose di un Islam frammentato e diviso. La “grande idea di pulizia”, portata avanti dagli Stati Uniti, è quella di intervenire in giro per il globo a “sanare i torti” e “punire i cattivi”, ecco come la rappresenta lo stesso presidente Barack Obama nel Discorso del 31 agosto 2013: "Dieci giorni fa il mondo ha assistito con orrore al massacro di uomini, donne e bambini in Siria nel corso del più grave attacco con armi chimiche del XXI secolo. Gli Stati Uniti hanno presentato solide prove secondo le quali il governo siriano è responsabile di questo attacco. La nostra intelligence mostra che il regime di Assad si è preparato all'uso delle armi chimiche, ha lanciato missili nei sobborghi di Damasco, densamente popolati (…) Tutto ciò conferma quello che il mondo può vedere coi suoi occhi: ospedali pieni di vittime e le terribili immagini dei morti. Sono state sterminate ben più di mille persone. Parecchie centinaia di bambini sono stati uccisi col gas dal loro stesso governo. È un attentato alla dignità umana." Il preambolo legittima un intervento volto a eliminare l’ennesimo dittatore e far trionfare la libertà e la democrazia. La storia si ripete, ecco un elenco delle principali azioni armate americane nel mondo dalla fine della II guerra mondiale: Cina 1945, Corea 1950, Guatemala 1954, Indonesia 1958, Cuba 1959-61, Guatemala 1960, Vietnam 1960-75, Congo 1964, Laos 1964-73, Perù 1965, Cambogia 1969-70, Guatemala 1967-69, Grenada 1983, Libano 1983-84, Libia 1986, El Salvador anni’80, Nicaragua anni ’80, Iran 1987, Panama 1989, Iraq 1991-2002, Kuwait 1991, Somalia 1993, Bosnia 1994, Sudan 1998, Afghanistan 1998, Jugoslavia 1999, Afghanistan 2001, Iraq 2003, Siria 2013-???. Quando si tratta di punire i cattivi l’uso di armi non convenzionali, oggi sanzionato al tiranno siriano, vengono considerate legittime se in mano ai “buoni”. In molti scenari di guerra sono stati usati: bombe a grappolo, solfuro di zinco-cadmio, napalm, erbicida diossinico Agent Orange, gas nervino Sarin, Iprite, Cianuro di Idrogeno. Un esempio per tutti, la guerra in Vietnam (1960-1975): 4 milioni di vittime civili, gran parte donne, vecchi e bambini, dissolti nel nulla con bombardamenti a tappeto, bruciati fino alle ossa con l'uso di armi chimiche come il Napalm e l’Orange che ancora oggi, dopo mezzo secolo, causano malformazioni nei feti e malattie invalidanti nei bambini. “La violenza genera altra violenza, la guerra chiama guerra, mai più guerra!” Così si è espresso nei giorni scorsi Papa Francesco. Il suo atteggiamento era, per la prima volta dall’elezione, assai deciso e severo. Fonti del Vaticano hanno rincarato la dose paventando l’innescarsi di un conflitto mondiale. Per i credenti penso sia utile partecipare alla giornata di preghiera e digiuno promossa per sabato 7 settembre a cui hanno aderito anche esponenti di altre confessioni religiose. Potremo anche noi riunirci a Marineo sabato prossimo alle 21 nel Convento S. Maria della Dayna e partecipare con la preghiera; ciò, però, non ci esime da essere noi stessi costruttori di quella pace che invochiamo. La preghiera è veramente efficace se cambia le nostre prospettive, se ci impegna in prima persona a dirimere le piccole e grandi tensioni che ci affliggono contrapponendoci ai fratelli. Mario Toso, del dicastero vaticano Giustizia e Pace prova una via praticabile affermando: "L'alternativa non può essere che quella della ragionevolezza, delle iniziative basate sul dialogo e sul negoziato. Insomma occorre cambiare strada. Occorre imboccare senza indugio la via dell'incontro e del dialogo, che sono possibili sulla base del rispetto reciproco, dell'amore". Affermazioni che, agli occhi di chi suole rispondere con la regola del taglione, possono sembrare ingenue, utopiche, ma che sono la chiave di quella “differenza cristiana” di cui dobbiamo farci promotori e testimoni.