giovedì 19 settembre 2013

Documenti. Storia della Parrocchia di Marineo: padre Giuseppe Calderone


di Nuccio Benanti
MARINEO. Scorrendo la Storia della Parrocchia di Marineo, ripercorrendo i primi 457 anni di attività comunitaria, ci si rende conto di quanto vario e sconfinato sia il patrimonio di vicende umane e culturali che l'hanno caratterizzata.
“Ogni cosa che avanza del passato è capace di fornire nuovi mezzi per ricalcarne le tracce smarrite. Quando mi è stato utile, oltre alle memorie scritte ho fatto ricorso alle tradizioni popolari, alle vecchie leggende, tramandate di generazione in generazione, succhiate col latte della madre e conservate per lunghi secoli tra le masse e le famiglie”. Sono le parole di padre Giuseppe Calderone, sacerdote e storico locale con la passione per la politica, il cui nome è rimasto legato all’archeologia romantica dei pionieri. Nato a Marineo nel 1818, all'età di quindici anni venne indirizzato dai genitori, Carmelo Calderone e Maria Rosa Di Lorenzo, agli studi per intraprendere la tranquilla vita ecclesiastica: visse, invece, una esistenza ricca di passioni e molto movimentata. Patriota e rivoluzionario, partecipò in prima persona alle sollevazioni popolari che infiammarono l’Italia e l’Europa: fu, infatti, tra i protagonisti siciliani del secolo dei movimenti insurrezionali, antiborbonici e post-unitari. La rivoluzione siciliana del 1848 gli diede, inoltre, l’opportunità di incontrare personalità della levatura di Francesco Crispi e Michele Amari. Nel corso di una delle sue imprese a Palermo rimase ferito ad un orecchio: riceverà, per questo suo comportamento, una dura ammonizione da parte dei superiori. Nel 1859 venne nominato cappellano e cercò di conciliare i suoi compiti religiosi con l'impegno sociale e politico. Fu tra i fondatori di un comitato d’opposizione ai Borboni e nel 1860, con l’incarico di segretario del consiglio comunale, votò il sostegno alle truppe di Giuseppe Garibaldi, che sostarono a Marineo. Dopo l’Unità d’Italia, quando la stagione delle rivoluzioni giunse al tramonto, padre Calderone si dedicò a tempo pieno allo studio dell’archeologia, altra sua passione, per contribuire a scrivere la storia di quella Nazione che aveva aiutato a nascere. Il suo nome rimarrà, infatti, legato alla ricerca sul campo dei tempi eroici: lunghi viaggi a piedi o a cavallo e raccolta delle testimonianze dirette dei contadini. Tra il 1892 e il 1893 pubblicherà le «Memorie storico-geografiche di Marineo e dintorni», unendo ad alcuni suoi scritti apparsi sull’«Archivio storico siciliano» (rivista della Società siciliana di storia patria) e altri di nuova stesura. “Redigendo questo lavoro – scrisse – ho stimato rendere un servigio onorato alla mia terra nativa”. Morì il 27 giugno 1898.