(ansa) Non lo so". Risponde così Silvio Berlusconi a chi gli chiede se si avvarrà del Lodo Alfano, lo scudo che protegge le quattro più alte cariche dello Stato dai processi durante il loro mandato. Di certo il premier annota che "il lodo è il minimo che una democrazia possa apprestare in difesa della propria libertà" in un Paese come il nostro. Ma poi basta leggere le sue parole per capire che il Cavaliere intende governare ed affrancarsi con ogni mezzo dalla "persecuzione" che gli ha legato per 14 anni le mani, con 2503 processi. Parlando in terza persona di sé stesso, Berlusconi osserva perciò che senza il lodo "il Presidente del Consiglio sarebbe dovuto andare in udienza, dal 30 giugno al 15 luglio, un giorno sì ed uno no e quindi non avrebbe potuto convocare consigli dei ministri né andare al G8". Ma il punto centrale, per il premier, non è stare a discettare sulla sua volontà di utilizzare o meno sullo scudo. Quello che importa è invece capire una volta e per tutte che contro di lui c'é stata per un decennio da parte dei magistrati una "persecuzione inaccettabile". Perseguitato: così si sente Berlusconi.
giovedì 24 luglio 2008
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