lunedì 31 agosto 2009

In poche righe il fiume di insegnamenti che ci hai donato in 8 anni


di Salvatore Lo Faso*
Marineo. È sempre difficile esprimere in parole, i propri sentimenti. E lo è tanto difficile in questo caso, carissimo Padre Salvino, in cui dovremmo raccogliere in poche righe il fiume di insegnamenti che ci hai donato in questi 8 anni.
E così che il cuore inizia a cercare nei suoi corridoi i grandi momenti vissuti insieme, le preghiere, le adorazioni, i capodanni alternativi, i presepi ideati insieme, le esperienze di evangelizzazione, gli incontri zonali di preghiera, gli incontri parrocchiali, le processioni. Tanti, tantissimi ricordi invadono la nostra mente e inondano il nostro cuore, ma prima che un velo di tristezza prenda il sopravvento vogliamo dirti quanto è stato bello stare insieme, remare insieme la stessa barca, respirare lo stesso profumo del mare; è stato bello lottare insieme nelle difficoltà, gioire nei momenti di festa; è stato bello fare un pezzo del nostro tragitto con te, sempre pronto a spenderti per gli altri, soprattutto per noi giovani a cui hai dato tutto e veramente di più, oltre a quello che era il tuo compito pastorale. Hai cercato di capire in fondo quali problematiche affliggono i giovani di oggi che sono diverse dai giovani di ieri, dal giovane che sei stato ed apprezziamo lo sforzo che hai compiuto per intercalarti nelle nostre intime situazioni; ci hai insegnato che nella vita per capire meglio l’altro bisogna capire la realtà in cui si vive e così hai cercato di inventarti giovane tra i giovani come uno di noi e questo sforzo nel capirci in tutto e per tutto lo porteremo sempre con noi come un modello per affrontare e risolvere i problemi, come un vero stile di vita. Porteremo con noi quel senso di comprensione che bisogna avere per lasciare il segno nella vita di chi ci sta accanto, il tutto a piccoli passi, condito di santa pazienza e pietra dopo pietra a costruire la nostra coscienza di cristiani proprio come S. Francesco ricostruì quella chiesa che gli venne affidata da Dio. Sei stato un fratello maggiore, ma soprattutto sei stato un padre generoso e comprensivo e a volte anche duro all’occorrenza. Non nascondiamo il fatto che ci mancherai tanto e quando avremo nostalgia di te verremo a cercarti nell’intimo del nostro cuore dove custodiamo gelosamente la tua persona e gli insegnamenti che ci hai impartito. Avremmo voluto usare le parole più belle e più profonde ma tutto ciò che per umana limitazione non potrà uscire dalla nostra bocca è noto a Colui che tutto sa e tutto vede e a Lui ti affidiamo nelle preghiere, nei tuoi momenti di ogni giorno; che possa il Padre Celeste proteggerti sempre, possa custodirti come il suo tesoro più prezioso e nella nuova missione che ti viene affidata a Carini, lo Spirito Santo possa essere il tuo ispiratore e la Vergine Santissima, a te tanto cara, possa intercedere presso l’Altissimo per le tue intime richieste. E come i discepoli di Emmaus quando lungo il cammino non sapendo chi fosse il “forestiero” insieme a loro, si infiammavano alle sue parole, anche noi in questo tragitto lungo 8 anni abbiamo sentito il cuore andare a fuoco, battere per Gesù che in tutti i modi hai tentato di donarci. I discepoli innamorati delle parole del forestiero arrivati al bivio invitarono Gesù a prendere posto a tavola e lo riconobbero nello spezzare il pane, così anche noi abbiamo riconosciuto Gesù, grazie a te, ogni qualvolta che hai spezzato il pane nel banchetto eucaristico. Spero porterai questa immagine dei discepoli di Emmaus nel tuo cuore per tutta la vita, come la tela che la Gifra di Marineo ha dipinto di te nel suo cuore. Vorremmo trattenerti ancora qui ma come Gèsù allora, la tua missione è altrove, altri assaporeranno ciò che noi abbiamo già avuto in abbondanza e questo dovrebbe essere sufficiente a far star bene la tua assenza che sarà presenza nella nostra vita e nel profondo della nostra anima, d’altronde se siamo Figli dello stesso Dio non siamo poi così lontani, sempre saremo vicini. Grazie di cuore.
* Gi.fra Marineo

domenica 30 agosto 2009

Marineo, anche in consiglio comunale il saluto ai due sacerdoti trasferiti


di Piazza Marineo
Padre Salvatore La Sala e padre Salvino Pulizzotto, che lasciano i loro incarichi a Marineo, saranno ospiti in consiglio comunale.
La conferenza dei capigruppo del consiglio ha, infatti, determinato all'unanimità di invitare per un saluto ed un ringraziamento il Parroco e padre Salvino alla seduta di mercoledì 2 settembre alle ore 18.

venerdì 28 agosto 2009

La comunità francescana ci invita al saluto di padre Salvino Pulizzotto


di Giuseppe Taormina
Domenica 30 agosto, per la santa messa delle 18,00 (convento santa Maria della Dajna), i frati francescani invitano la comunità marinese al saluto di padre Salvino Pulizzotto.
Dal mese di settembre andrà a svolgere il servizio pastorale presso il centro padre Massimiliano Kolbe di Carini. Da parte nostra la partecipazione è un doveroso atto di gratitudine nei confronti di padre Salvino, che in questi anni ha generosamente operato, con carità cristiana, verso quelle famiglie più bisognose, soprattutto portando conforto e solidarietà agli ammalati com’ è nello spirito dei frati francescani. Grazie padre Salvino, con l’augurio che il Signore si serva ancora di te, quale strumento di amore e carità. Marineo Weblog

domenica 23 agosto 2009

Trasferimento di padre La Sala: lettera del consiglio pastorale al Vescovo


di Nino Di Sclafani
Stamane ho consegnato al Vicario Mons. Todaro una lettera per S.E. l'Arcivesco Paolo Romeo, a nome del Consiglio Pastorale di Marineo, avente per oggetto il recente trasferimento di padre Salvatore La Sala.
Eccellenza Reverendissima,
Le scrivo nella qualità di vice-presidente del Consiglio Pastorale di Marineo e a nome delle seguenti realtà ecclesiali: Azione Cattolica, Agesci, Comunità Missionarie del Vangelo, Gioventù Francescana, Caritas Parrocchiale, Gruppo Shalom, Gruppo Catechisti, Rinnovamento dello Spirito, Gruppo Liturgico, Gruppo di preghiera San Pio, Equipe di catechesi Pre-Matrimoniale, Terziari Francescani, Gruppo Famiglie, MarineoSolidale Onlus, Confraternita di San Ciro, Confraternita del SS Sacramento, Confraternita di S. Antonino, Confraternita di Gesù Maria Giuseppe, Confraternita dell’Immacolata, Confraternita di San Michele, Confraternita del SS Crocifisso.
La nostra comunità è attonita e confusa alla notizia che il nostro Parroco Don Salvatore La Sala è stato destinato da S.E. alla guida di un’altra Parrocchia della Diocesi.
Siamo consapevoli che la responsabilità delle scelte pastorali ricada legittimamente tra le prerogative del Suo mandato Episcopale, ciò nonostante tale scelta rattrista enormemente tutta la nostra comunità ecclesiale.
E’ altresì evidente, che in alcun modo la presente riflessione tende a sottovalutare le potenzialità e capacità di Padre Leo Pasqua, che tanti di noi conoscono ed apprezzano, e che S.E. ha scelto come nuovo pastore della nostra comunità e che noi accoglieremo con immensa gioia.
Il decennale mandato svolto tra di noi da Padre Salvatore è stato foriero di una significativa crescita spirituale, religiosa e culturale dell’intera comunità Marinese. Il suo operato, caratterizzato da perseveranza, presenza, consiglio e, anche, lo ammettiamo, fermezza nelle scelte importanti, ha dato molto frutto. Il solo pensiero del venir meno di un Padre tanto solerte e, perché no, anche esigente, crea in tutti noi sentimenti di tristezza, grande è, infatti, il debito di riconoscenza di tutto il paese verso la sua missione di pastore.
L’associazionismo cattolico ha avuto in questo decennio una consolante rinascita, parimenti sono state ricostruite dopo decenni di inattività confraternite che tanta parte ebbero nella storia della nostra comunità. A dare adito alla nostra speranza è stata, però, più di ogni altra cosa, la presenza di tanti giovani che si sono impegnati ad intraprendere un cammino di catechesi e di consapevole e fruttuosa appartenenza alla Chiesa di Cristo.
Fulcro e ispiratore di questa opera di evangelizzazione è stato Don Salvatore. Non possiamo perciò tacere la nostra preoccupazione. Sentimento, tra l’altro, aggravato dalla consapevolezza delle difficoltà oggettive che egli dovrà affrontare nella nuova parrocchia a lui assegnata ove sussistono problematiche sociali e morali molto diverse dalla nostra Marineo.
In quanto alle finalità della presente riflessione, siamo ben consapevoli che le scelte di S.E. sono motivate ed ispirate da una visione di insieme di cui difficilmente ci è dato di conoscere le variabili. Né, peraltro, possiamo mettere in discussione le determinazioni adottate da S.E., verremmo meno al nostro dovere di ossequioso rispetto e tradiremmo quegli stessi valori che in questi anni Don Salvatore ci ha trasmesso con il suo esempio e la sua coerenza. Le chiediamo solo di accogliere benevolmente questo nostro pensiero fiduciosi nella speranza di essere riusciti a comunicarLe le nostre autentiche emozioni e preoccupazioni.
Invochiamo la sua Benedizione perchè ci infonda coraggio e perseveranza nel proseguire il nostro cammino di comunità cristiana fedele a Cristo ed alla Chiesa.
CONSIGLIO PASTORALE
Parrocchia SS Ciro e Giorgio Marineo
Il Vice-Presidente
Antonino Di Sclafani

sabato 22 agosto 2009

Marineo, in scena la Dimostranza 2009


di Piazza Marineo
Nell'ambito dei festeggiamenti di San Ciro, oggi a partire dalle ore 16 verrà rappresentata la Dimostranza di San Ciro.
La regia è curata da Salvatore Trentacosti. Aiuto regia sono: Rosa Alba D'Amato, Chiara Lo Faso e Silvana Lo Faso (Nel filmato, l'edizione 1997).

venerdì 21 agosto 2009

Da Marineo a New York (e ritorno)


di Santo Lombino*
Nuccio Benanti e Ciro Guastella, autori di questo volume che si legge tutto d’un fiato data la scorrevolezza e la gradevolezza dell’esposizione, hanno pubblicato una ricerca di storia locale senza cadere nel municipalismo e nell’agiografia.
Con buona pace di coloro che dicono che la storia locale non esiste, possiamo ben dire che è stata condotta a termine con criteri scientifici una ricerca di storia e non una semplice cronaca degli avvenimenti. Hanno inoltre saputo utilizzare all’interno della ricerca anche osservazioni che derivano da uno sguardo sociologico ed antropologico, capace di andare alla radice dei fenomeni esaminati, per esempio facendoci quasi toccare con mano lo stretto nesso tra le ricorrenze religiose legate al culto di San Ciro, medico eremita martire di Alessandria d’ Egitto vissuto nel III secolo d.C., diventato nel 1665 patrono di Marineo (Palermo), e il ciclo stagionale che governa i lavori agricoli. “Ciascuna festa doveva dunque essere celebrata — ha scritto l’antropologo Nino Buttitta – in un tempo preciso, nei momenti in cui in dipendenza dai mutamenti stagionali si passava da un’attività all’altra. L’aratura, la semina, la potatura, la raccolta dei diversi prodotti della terra venivano così a iscriversi in una dimensione religiosa, e i riti a questa connessi assolvevano precipuamente alla funzione di sacralizzare il tempo e lo spazio”.
Il cammino di San Ciro corrisponde anche al cammino di tantissimi che sono andati a vivere a otto-diecimila km. di distanza, durante la grande migrazione transoceanica dalla fine dell’Ottocento agli anni ‘60 del Novecento. La comunità di Marineo (come altre della provincia di Palermo) ha battuto in breccia altri comuni e territori della Sicilia: già nel 1880 c’erano già consistenti gruppi di marinesi nella Little Italy di New York e già nel 1901 una colletta tra emigrati aveva condotto alla realizzazione di una statua in bronzo di S. Ciro nella piazza antistante la Chiesa madre. Il “salasso” di popolazione avvenne però tra il 1901 ed il 1013: in quel periodo la cittadina passò da diecimila abitanti a quasi settemila, e le statistiche ufficiali del Ministero Industria Agricoltura e Commercio sommano più di seimila partenze tra il 1892 e il 1915.
Sul fenomeno della “grande migrazione” italiana si sono diffusi molti stereotipi, alcuni assai duri a morire. Fino a pochi decenni or sono, sembrava dalle pubblicazioni sull’argomento che le società tradizionali fossero caratterizzate dall’immobilità della popolazione, mentre le società contemporanee avessero visto l’improvvisa esplosione del vulcano migratorio. Si trascurava il fatto, come ha sostenuto lo storico Ramella, che pratiche di mobilità locali sono esistite anche nelle società apparentemente caratterizzate da stanzialità permanente. Oltretutto, i territori italiani da cui cominciarono gli spostamenti significativi di popolazione a metà del sec.XIX non sono le regioni meridionali, come molti pensano, ma regioni come il Piemonte, la Liguria, il Veneto, che già dal 1861 diedero vita ad un esodo notevole verso altre parti d’Europa e fornirono masse di passeggeri alle navi in partenza per l’America del Nord e del Sud. Il meridione arrivò tardi, negli ultimi decenni del secolo XIX, mentre all’interno di esso la Sicilia resistette per decenni e partecipò massicciamente alla diaspora con cifre significative solo dal 1901 in poi.
Anche in considerazione di queste caratteristiche spaziali e temporali, molti storici non sono più convinti della validità assoluta dell’equazione latifondo e miseria = emigrazione. Le partenze, da quanto emerge studiando con attenzione i dati dei registri delle navi e degli archivi, non riguardano solo le zone povere dell’interno della Sicilia con agricoltura intensiva o miniere di zolfo, ma anche le zone costiere delle colture agrumicole, degli scambi commerciali e dell’attività della pesca. Accanto e forse prima della spinta espulsiva derivante da cattive annate agricole, da guerre doganali, dalla crisi dello zolfo, dalla repressione dei “Fasci dei lavoratori” da parte del governo Crispi nel 1893-94, va considerata, secondo un modello più recente, anche la forza di attrazione delle città industriali del “nuovo mondo”, che offrivano ai più intraprendenti una prospettiva concreta di ascesa nella scala sociale della terra di partenza dopo qualche anno di sacrifici e rinunce. Ecco perché il 70% dei partenti erano maschi senza famiglia al seguito, ecco il perché della elevata cifra dei rimpatri: si trattò quindi, almeno per una prima fase e per una grande fascia di partenti, di una migrazione temporanea all’interno di precise strategie familiari, messa in atto calcolando le possibilità derivanti dalle rimesse con cui nella terra di origine si poteva acquistare terreno e costruire un’abitazione decente. Tanto è vero che non partivano solo i lavoratori agricoli, ma anche artigiani, commercianti, pescatori, professionisti in cerca di fortuna: i più poveri, probabilmente, non avrebbero potuto neppure investire nel biglietto di viaggio e nelle spese iniziali del soggiorno oltreoceano.
Molti partirono clandestinamente, molti si ammalarono durante il viaggio, per tanti di loro una fredda accoglienza nella terra di arrivo, e spesso la xenofobia ed il pregiudizio razziale, come ha ben descritto Gian Antonio Stella nel libro “L’orda”. Gli italiani, preceduti da una “campagna di stampa” negativa cui avevano partecipato nel mondo anglosassone anche scrittori come Mark Twain e Charkles Dickens, erano considerati a metà tra i neri e i bianchi, a volte “crumiri” a volte “sovversivi”, chiamati dago, cioè persone facili all’uso del coltello, o wop, cioè senza documenti, con vocabolo che ricorda per assonanza il “guappo” napoletano.
Per affrontare i disagi derivanti dalla differenza di lingua, dal carattere più industriale che agricolo della produzione, dalla diversità di costumi e comportamenti, gli emigrati costituirono delle associazioni di mutuo soccorso che ebbero un’interessante evoluzione nel corso dell’Ottocento e all’inizio del Novecento. All’inizio infatti si trattò, a New York come in altre città statunitensi, di organismi promossi dagli esuli risorgimentali con scopi di propaganda politica e di assistenza ai bisognosi. Poi si ebbe il tentativo di dar vita ad associazioni di mutuo soccorso a carattere “chiuso”, su basi regionali o interregionali, promossi in genere da notabili settentrionali. Dopo l’unità d’Italia si cerca di unificare, in genere sotto l’egida del consolato italiano, le precedenti associazioni, che resistono ad ogni tentativo di fusione: spesso i social club si trasformano in organismi finanziari, piccoli istituti di prestito che tentano anche attività speculative.
Nel ventennio finale del secolo XIX arrivano i meridionali, definiti “urban villagers” o “village-minded”.Forniti di “mentalità di soggiorno” in quanto continuano a vivere nella metropoli americana come se vivessero nel loro paese di partenza, essi conoscono all’inizio due tipi di interazione sociale: la famiglia e il campanile. Si arriva alla formazione di migliaia di sodalizi su base comunale “chiusa”, quindi fortemente campanilistica, che in linea di principio forniscono aiuti ai soci in stato di necessità e danno un sussidio per il biglietto di ritorno ai malati costretti a tornare in Italia. In pratica i club sostituiscono il paese di origine in quanto danno la possibilità di incontrare amici e conoscenti, discutere problemi comuni (lavoro, casa, viaggio), servono a “indirizzare la nostalgia”, consentono ai maggiorenti di essere insigniti di onorificenze altisonanti. Spesso gli organismi di emigrati serviranno ai “notabili”, che contribuiscono finanziariamente al loro sviluppo, come trampolini di lancio per scalate sul piano sociale, economico e a volte politico, spesso avranno un ruolo nel “padrone system”, cioè nel lucrativo sistema di collocamento della manodopera proveniente dall’Italia sul mercato del lavoro nordamericano. I giudizi degli osservatori sul ruolo svolto da questi organismi sono contrastanti: secondo alcuni hanno contribuito a rallentare l’integrazione degli italiani nella società americana, frammentando ancor di più gli emigrati, secondo altri invece i club hanno funzionato come “camere di compensazione” per attutire e rendere agevole l’impatto col nuovo mondo, funzionando quindi da strumenti di integrazione.
Una svolta si ebbe comunque a partire dal 1907, quando il medico di origini siciliane Vincent Sellaro fondò l’ordine dei Sons of Italy in America (OSIA), destinato a raggruppare moltissimi italiani, raggiungendo nel 1918 ben 125mila soci: l’ideologia dei Sons of italy era un misto di progressismo americano e nazionalismo italiano. Lo scoppio della prima guerra mondiale e partecipazione prima italiana e poi statunitense (1917) contribuì ad avvicinare gli italiani agli altri gruppi etnici statunitensi. Negli anni 20 e 30 gli italiani comprendono l’utilità di unirsi in organismi unitari nazionali per valorizzare il loro status dentro la società americana, anche se gli anni 30 vedono una progressiva americanizzazione degli stili di vita dei nostri emigrati: conseguentemente entra in crisi l’associazionismo etnico, che riprenderà quota solo nel secondo dopoguerra con la National Italian American Foundation (NIAF) che conduce battaglie per la difesa del “buon nome” italiano.
Il culto dei santi e l’organizzazione di feste e processioni da parte dei Club servono a esprimere e conservare, sostiene in un saggio Sergio Bugiardini, la lealtà campanilistica. La fede dei meridionali non si esprime però nelle modalità gradite alla Chiesa cattolica statunitense, dove prevalgono i fedeli irlandesi. Così, non mancano le frizioni e le società di emigrati, anche se intitolate a santi patroni, giungono a volte a distaccarsi dalla Chiesa cattolica. Sarà la Chiesa cattolica italiana, presente in territorio americano con i padri scalabriniani, a cercare la mediazione tra i sodalizi di origine italiana e la Chiesa cattolica ufficiale.
I marinesi presenti nello stato di New York danno vita, come gli oriundi di Mezzojuso o di Bolognetta, a una associazione di mutuo soccorso intitolata al loro santo protettore, ufficialmente “incorporata” nel 1905 per iniziativa di un notaio-banchiere. l libro traccia con ricchezza di particolari le origini e le attività della Società San Ciro, che inizialmente era presente a New York e a Garfield nel New Jersey, città dove stendardi e statue sono stati trasferiti pochi anni or sono, dopo la chiusura per mancanza di soci del Club nuovaiorchese. Sarà questo un social club di lunga durata, mentre altri gruppi si scioglieranno con l’americanizzazione e l’assimilazione dei nuclei iniziali.
* Intervento del porf. Santo Lombino in occasione della presentazione del volume: Nuccio Benanti, Ciro Guastella, Il cammino di San Ciro. Dalle piramidi dell’ Egitto ai grattacieli di New York. PMbook.
Marineo, 20 agosto 2009

giovedì 20 agosto 2009

Marineo, una manifestazione spontanea di fede: i viaggi a San Ciro


di Nuccio Benanti
Una delle caratteristiche più rilevanti della festa di san Ciro è rappresentata da una manifestazione spontanea di fede che sfugge all’occhio dell’osservatore più distratto: i viaggi a santu Ciru.
Si tratta di un pellegrinaggio spontaneo che numerosi fedeli, a piccoli gruppi, formati in genere da parenti, vicini di casa e conoscenti, fanno qualche sera prima della processione. Il viaggio, intrapreso prevalentemente da donne, alcune delle quali a piedi scalzi, consiste nel percorrere il tragitto della processione, dopo il tramento, con la coroncina tra le mani, pregando. Questo pellegrinaggio può essere fatto almeno per due motivi. Il primo è in segno penitenziale, per ringraziare per l’avvenuto miracolo, sia per chiedere una grazia particolare al santo. In tal senso ha carattere di ex-voto. La seconda ragione riguarda, invece, la presenza alla processione di san Ciro: quando una donna non può prendervi parte il giorno stabilito, offre al santo il viaggio in sostituzione.
Negli ultimi anni, oltre alla presenza discreta, quasi invisibile, delle donne che fanno i viaggi spontanei, si è assistito anche alla organizzazione, da parte di gruppi parrocchiali e confraternite, di pellegrinaggi organizzati, ai quali partecipano numerosi gli assidui frequentatori della chiesa parrocchiale, anche uomini. Durante il percorso, che inizia davanti alla chiesa Madre e che si snoda lungo il percorso tradizionale della processione (corso dei Mille, piazza Castello, via Garibaldi, piazza sant’Anna, via Umberto I, via Patti, via san Michele, corso dei Mille) si recita il rosario di san Ciro.
Al termine del viaggiu, le donne sostano alcuni minuti davanti al portone o dentro la Matrice, per concludere le preghiere e per chiedere l’intercessione del santo per i bisogni delle loro famiglie. Questo pellegrinaggio è un atto volontario con il quale il fedele si reca in religiosità di spirito fino ad una meta: il luogo santo. Alla fine del percorso il pellegrino chiede che venga esaudito un desiderio personale, ma anche un approfondimento della propria vita personale. Ciò è possibile grazie alla purificazione dell’animo attuata lungo una cammino comune esteriore ed interiore, fatto in preghiera e in penitenza.

martedì 18 agosto 2009

Presentazione del libro su San Ciro


di Piazza Marineo
Giovedì 20 agosto, alle ore 21, presso il Centro Carpe di Corso dei Mille n.110 - Marineo, sarà presentato il libro “Il Cammino di San Ciro. Dalle piramidi dell´Egitto ai grattacieli degli Stati Uniti” di Nuccio Benanti e Ciro Guastella.
Il volume sarà distribuito dagli autori (gratuitamente) nel corso della serata.
Il libro racconta, nella prima parte, della terrena esistenza del medico Ciro e delle vicende che condussero, dopo il martirio, il suo teschio da Alessandria d´Egitto fino a Marineo. Nella seconda parte si narra come, nelle maleodoranti stive dei bastimenti, San Ciro condusse per mare migliaia di marinesi fino al nuovo mondo, inseguendo sogni di benessere e riscatto sociale. Infine è raccontata l´ultima diaspora che ha visto il Santo seguire le comunità paesane da New York al New Jersey.

lunedì 17 agosto 2009

Arrivano i francesi!


di Giovanni Perrone
L’ho colto sul fatto! Stava proprio gettando nell’improvvisata e deprecabile discarica a metà strada tra Marineo e Godrano, al bivio per la Base scout della Massariotta, del materiale.
Non so come si chiama, né ho osato chiederglielo. “Perché? – gli ho domandato timidamente - aggiungere altra schifezza?” “Arrivano i francesi! Non posso tenere a casa cose vecchie ed inutili. Mia moglie sta facendo grandi pulizie per accogliere gli ospiti”, la sua pronta risposta. “Anzi, lei, direttu’, chi li canusci, nun ci può diri di purtarini sordi. Stu gimillaggiu si non porta turismo e dinari a chi servi?”. “Ma tu nun travagghi?”, domando.”Sugnu a lu voscu e cu la disoccupazioni e autri travagghi nun mi pozzu lamintari. Ma, li me figghi chi hannu a fari?”, mi risponde. Ed aggiunge: “Po’ sacciu ‘ca vennu puru l’americani e chiddi di santu Ciru… Li francisi su ricchi. Chiddi chi eru a santa Siculeni dicinu ‘ca lu paisi pari un salottu: tuttu pulizia e ciuri!”
Di contro, i numerosi gruppi scout provenienti da varie parti d’Italia, che transitano dalla Massariotta, continuano a chiedermi il perché di tanta sporcizia in giro e delle discariche a cielo aperto. Tornando dal recente viaggio in Turchia alcuni nostri concittadini hanno dovuto constatare che “cosi di turchi!” bisogna dirlo nella nostra Sicilia e non in Turchia, ove si sta velocemente sviluppando il turismo grazie alla capacità di investire il denaro pubblico. “C’erano ovunque pulizia e fiori!”.
Siamo tanto abituati al “pacco dell’America”, al sussidio di disoccupazione da abbinare al lavoro nero, alle varie forme di assistenza, alla maniacale pulizia in casa e alla sporcizia sparsa per le strade da non accorgerci che sviluppo, turismo, soldi non possono venirci dagli altri, ma da noi stessi. Per vari motivi (anche clientelari) si preferisce distribuire assistenza, impegnare i giovani in lavori che non insegnano a lavorare (castrandoli intellettualmente nel periodo in cui dovrebbero essere aiutati a sviluppare capacità imprenditoriali), sovraccaricare le amministrazioni pubbliche di persone che non sanno cosa fare, utilizzare le risorse europee per creare assistenza e non lavoro. Facciamo proclami antimafia senza accorgerci che la mentalità mafiosa si annida anche nelle varie forme di pizzo che talora siamo costretti a pagare per avere qualche aiuto; abbiamo difficoltà a valorizzare le numerose risorse umane e materiali presenti nel territorio. Tanti nostri giovani si trascinano sino alle prime luci dell’alba tra un bicchiere ed uno spinello per potere poi alzarsi a mezzogiorno; mezzo Marineo sta cadendo a pezzi e le case costano carissime; stiamo sempre in giro con le nostre auto e le posteggiamo selvaggiamente; produciamo (in proporzione) il doppio di spazzatura della ricca Brescia… E poi parliamo di turismo e lavoro, aspettando che siano gli altri a risolvere i problemi che creiamo noi stessi.
La grande sfida per noi è passare dalla logica assistenziale a quella del vero lavoro e dell’imprenditoria, alle tasse pagate da tutti e all’impegno di ciascuno per rendere più bello il nostro paese. E’ una sfida di cui tutti siamo responsabili!
Sicuramente accoglieremo i francesi, gli americani e gli amici di Atena Lucana con la nostra tradizionale e calda ospitalità che ci onora; amministrazione e congregazione stanno facendo del loro meglio pur con limitate risorse. Senza un impegno comune che ci porta a cambiare mentalità anche i festeggiamenti saranno una forma di assistenza da consumare. Che, come tante sagre, farà consumare tante risorse ma lascerà tanti nostalgici ricordi e nulla più.
Non illudiamoci, i gemellaggi non possono portare soldi ed assistenza. Possono aiutare a riflettere e a creare nuove mentalità e durature amicizie. Perciò hanno grande validità. Cambiare mentalità, però, non è facile. Richiede un coraggioso impegno di ciascuno e di tutti. Dobbiamo chiedere a San Ciro che ci aiuti a divenire dei buoni cittadini per poter essere dei buoni cristiani.
Grazie, perciò, agli amici sigolenesi per questi venticinque anni trascorsi insieme. Tra l’altro ci aiutano a capire che un paese può divenire sempre più bello e più accogliente (in tal senso ho constatato di persona, anno dopo anno, la capacità dei sigolenesi). Esprimiamo gratitudine a quanti l’hanno voluto e l’hanno saputo portare avanti.
A tutti gli ospiti, oltre a dare il nostro affetto, offriamo un paese più pulito, più ordinato, più bello.
A proposito, una buona pulizia e verniciatura alla statua di Sainte Sigoléne e una accurata pulizia della pavimentazione della piazza antistante la madrice non guasterebbero.

Marineo, inaugurata la mostra fotografica sulla Dimostranza


di Nuccio Benanti
Ieri sera, presso la palestra dell’edificio scolastico di Marineo, è stata inaugurata la mostra fotografica sulla Dimostranza di San Ciro.
Le immagini ripercorrono le tappe salienti della manifestazione, dai primi anni del Novecento fino all’ultima edizione del 2005. La mostra, curata dalla Pro Loco, è stata abbinata ad una esposizione di quadri di Pittura su vetro: una chiave di lettura originale per economicizzare la fruibilità degli spazi pubblici e valorizzare al meglio il territorio e le tradizioni di Marineo.

sabato 15 agosto 2009

Marineo, anziana rapinata. Arrestati due giovanissimi malviventi


di Piazza Marineo
Una pensionata di 67 anni è rimasta ferita durante una rapina a Marineo (Palermo).
La donna è stata avvicinata alle spalle da due malviventi mentre stava rientrando a casa dopo essere andata a ritirare la pensione all’ufficio postale. I due rapinatori dopo averla minacciata con un cacciavite, l’hanno spinta a terra strappandole selvaggiamente dal collo una catenina d’oro con due ciondoli. Poi si sono dati alla fuga a bordo di uno scooter. La scena, però, è stata notata da alcuni passanti, che hanno chiamato i Carabinieri al numero di pronto intervento 112. Le pattuglie di Marineo e Misilmeri sono riuscite a intercettare i malviventi in una piazza nei pressi dell’ufficio postale e a bloccarli dopo un breve inseguimento. Per Salvatore De Lisi, 19 anni (nella foto), e Y.G, che proprio oggi avrebbe dovuto festeggiare il suo diciottesimo compleanno si sono spalancate le porte del carcere. La signora ha riportato la distorsione del piede sinistro con sospetta frattura, abrasioni al collo, contusioni ed escoriazioni agli arti, giudicate guaribili in dieci giorni.

mercoledì 12 agosto 2009

Programma festa di San Ciro 2009


di Piazza Marineo
Questo è il programma ufficiale dei solenni festeggiamenti in onore del santo patrono di Marineo organizzati dalla Confraternita di San Ciro. Quest'anno sono previsti cinque giorni di manifestazioni, da giovedì 20 a lunedì 24 agosto 2009.
Giovedì 20 agosto 2009
"La giornata dell'emigrato"
• ore 17.30 Inaugurazione della via dei Marinesi nel Mondo - ex via Palermo - con intrattenimento del Corpo Bandistico "G. Arnone"
• ore 21.00 Presentazione del libro
Il Cammino di San Ciro. Dalle piramidi dell'Egitto ai grattacieli degli Stati Uniti, di Nuccio Benanti e Ciro Guastella. Centro Carpe - Corso dei Mille
• ore 22.15 Inaugurazione
Mostra di pittura di Salvatore Princiotta.
• ore 22.30
"La Spartenza" Compagnia Teatrale del Baglio di Villafrati, dal libro di Tommaso Bordonaro Regia di Enzo Toto - Piazza Castello
• ore 22.30 Prima edizione Torneo Ping Pong "San Ciro". Finale presso Piazza Sainte Sigolene. In collaborazione con l'associazione "S. Maria della Dayna"
• ore 23.30 Spettacolo musicale blues Nello Dieci due trio presso il pub "Dai Pupi" - Piazza Castello
Venerdì 21 Agosto
• ore 17.30 Santa Messa di apertura della festa - Cappella San Ciro
• ore 18.30 Ingresso gruppo di "tammurinara"
• ore 19.00 Ingresso del complesso Bandistico "M. F. Gippetto"
• ore 19.00 La Festa delle Corti nel Marchesato di Marineo. Prima edizione. Calvario-Corso dei Mille-Piazza Castello. A cura dell'associazione Gia.
• ore 19.30 Cerimonia del 25°anniversario del gemellaggio Marineo - Sainte Sigolene Piazza Castello
• ore 21.00 Mostra d'arte a cura di Mario Di Sclafani - via V. Veneto
• ore 22.00 Spettacolo musicale del gruppo I Famelika in collaborazione con il pub "Dai Pupi" - Piazza Castello
• ore 22.00 Serata di Karaoke a cura di G. Zuccaro e G. Fazzini - Piazza Inglima
Sabato 22 Agosto
• ore 07.00 Alborata
• ore 08.30 Santa Messa - Chiesa Madre
• ore 09.00 Ingresso del Corpo Bandistico "G. Arnone"
• ore 09.00 Raduno auto d'epoca - Memorial Michele Puccio con il "Fans Club auto e moto d'epoca" - Corso Vittorio Emanuele
• ore 10.00
Firma dell'atto di conferma del gemellaggio in nome di S. Ciro patrono delle comunità di Marineo ed Atena Lucana - Chiesa Madre
• ore 11.30 Santa Messa celebrata da Padre Michele Totaro parroco di Atena Lucana. Animata dal gruppo dalla Fraternità di lode - Chiesa Madre
• ore 15.30
La Dimostranza di San Ciro. Piazza Castello - Piazza S. Antonino - Largo Palumbo - Corso dei Mille - Piazza Sainte Sigolene
• ore 20.30 Seconda edizione Texas Holdem. Finale presso pub "Dai Pupi" - Piazza Castello.
• ore 22.00 Santa Messa Animata dal gruppo "Gifra" Chiesa Madre
• ore 22.30 Grande serata di liscio romagnolo con la voce di Vincent Corleone e la sua band - Piazza Garfield-Lodi
• ore 22.30 Spettacolo - Piazza Inglima
Domenica 23 Agosto
• ore 07.00 Alborata
• ore 08,30 Santa Messa - Chiesa Madre
• ore 09,00 Ingresso del Complesso Bandistico "M. F. Gippetto"
• ore 10,00
La Cunnutta. Tradizionale processione di devoti che recano doni votivi a San Ciro - Percorso processione.
• ore 12,00 Santa Messa Solenne con Panegirico celebrata dal Vicario Monsignor Antonio Todaro. Animata dal "Gruppo Liturgico"
• ore 15.30 Esibizione per le vie del paese del Corpo Bandistico
• ore 15.30 4° trofeo San Ciro "Cursa di Caruzzuna" a cura dell' Ass. Oratorio San Ciro e Giorgio - Strada nuova.
• ore 16.30 Esibizione per le vie del paese della Fanfara dell'Associazione Nazionale dei Bersaglieri di Palermo.
• ore 18.30 Solenne Liturgia Eucaristica celebrata da Padre Michele Totaro parrocco di Atena Lucana. Animata dal "Coro Polifonico" - Piazza Sainte Sigolene
• ore 21.00
Processione della sacra reliquia di San Ciro.
• ore 23.00 Concerto della Fanfara dei Bersaglieri di Palermo - Piazza Inglima
Lunedì 24 agosto
• ore 07.00 Alborata
• ore 08.30 Santa Messa - Chiesa Madre
• ore 11.30 Solenne Concelebrazione Eucaristica dei Sarcedoti Marinesi. Chiesa Madre. Animata dal "Gruppo Emmanuel" - Chiesa Madre
• ore 15.00 Manifestazione di Motocross a cura dell' Ass. Oratorio San Ciro e Giorgio - Strada nuova.
• ore 15.30 Intrattenimento musicala nelle principali piazze a cura del Corpo Bandistico. "G. Arnone"
• ore 16.00 Primo Trofeo Podistico. In collaborazione con l'Ass. Extreme Racing Team
• ore 18.00 Animazione per le vie del paese di Artisti di strada
• ore 19.00 Santa messa - Chiesa Madre
• ore 20.00 Esibizione dei gruppi Sism Underground e New Orizon - Piazza Inglima
• ore 21.00 Premiazione dei tornei e delle manifestazioni sportive - Piazza della Repubblica
• ore 24.00 Giochi Pirotecnici a cura della pluripremiata ditta "Pirotecnica 2000" di Bino Calamita di Misilmeri
Domenica 30 Agosto ore 15.30 Manifestazione di mountain bike partenza/arrivo corso dei Mille - 2° campionato provinciale C.S.I. 1° Tour dell'amicizia - 5° trofeo MTB San Ciro acura dell'Ass.Extreme Racing Team
Durante la festività presso la Palestra dell'edificio Scolastico San Ciro:
Mostra di Pittura Siciliane su vetro e Mostra di memorie fotografiche sulla Dimostranza a cura della Pro-Loco di Marineo

Io faccio sport, slogan della giornata conclusiva del corso di atletica


di Giusy Inguì
Il corso di atletica per bambini si è concluso nel migliore dei modi: cioè con una bella manifestazione sportiva, che si è svolta domenica 9 agosto, in piazza Garfield-Lodi, a Marineo.
Una giornata all’insegna di giochi atletici come percorsi slalom, salti di vario genere, corse veloci, staffette, giochi con la palla, giochi con le bici. Infine si è eseguito anche un gioco che prevedeva la partecipazione dei genitori. L’evento si è concluso con la consegna di diplomi di merito e i cappellini con la scritta “Io faccio sport” per i piccoli atleti, che si sono allenati per quasi un mese, ogni martedì e giovedì presso il cortile scolastico. Per me, docente di tale corso, è stata un’ulteriore esperienza positiva, che mi ha fatto gustare ancora una volta la grandezza dei bambini. Mi auguro che da settembre si inizi un nuovo anno ricco di sport, che formi i bambini a livello psico-motorio. Colgo l’occasione per ringraziare tutte le persone che mi hanno collaborato: l’oratorio SS. Ciro e Giorgio, l’Amministrazione comunale, la Direttrice della scuola elementare, i genitori dei bambini e tutti i bambini. Grazie e alla prossima.

martedì 11 agosto 2009

La processione di San Ciro a Garfield


di Piazza Marineo
La processione di San Ciro nella comunità marinese di Garfield (New Jersey) in un video di Ciro Cutrona. Agosto 2009.

La spartenza: in piazza Castello la storia di un emigrato negli Stati Uniti


di Piazza Marineo
Giovedì 20 agosto, alle ore 22, a Marineo, in piazza Castello, la compagnia del Teatro del Baglio di Villafrati rappresenterà "La spartenza", regia di Enzo Toto. Testi di Nicola Grato, Enzo Toto e Santo Lombino. Durata 75 minuti.
"La spartenza" è il racconto in forma autobiografica della vita di Tommaso Bordonaro , nella prima metà del 900 contadino a Bolognetta e poi (dal 1947) emigrato negli Stati Uniti d'America. Lo scritto ha vinto il premio Pieve 1990 per il miglior diario inedito, ed è stato successivamente pubblicato da Einaudi. Per lo spettacolo, prodotto dal Teatro del Baglio di Villafrati per la regia di Enzo Toto, sono utilizzati, oltre a "La spartenza", anche altri materiali inediti raccolti e conservati da Santo Lombino (lo studioso che ha contribuito in modo determinante alla divulgazione dell opera di Bordonaro e che collabora alla drammaturgia): i diari dell'infanzia, i filmini in formato super 8 girati da Tommaso Bordonaro in Italia e in America, una video intervista realizzata dallo stesso Lombino a Garfield nel 1995. Lo studio dei diversi materiali ci ha rivelato un insospettata unità di stile che va oltre il mezzo utilizzato e che ci ha convinto a tentare di farne la cifra formale della rappresentazione. È un modo apparentemente oggettivo di descrivere la realtà, in cui non fa differenza che il racconto proceda a voce, per iscritto o per immagini; che tratti di accadimenti della vita privata o della documentazione di scene di vita popolare. Tra catalogazioni e ripetizioni, che collassano in improvvise quanto rapide chiusure (e che sarebbe affrettato archiviare come il risultato casuale dei tentativi di un illetterato), emerge un intenzione consapevole e del tutto originale, uno sguardo d'autore dal quale ci siamo lasciati guidare nella composizione del lavoro teatrale.

domenica 9 agosto 2009

«Un annuncio che ha fortemente scosso tutta la comunità parrocchiale»


di Nino Di Sclafani
Nella Messa vespertina di ieri sera il nostro parroco, don Salvatore La Sala, ha dato un annuncio che ha fortemente scosso tutta la comunità: è imminente il suo trasferimento alla parrocchia di Ficarazzi.
Al suo posto si insedierà a Marineo un nuovo parroco, don Leo Pasqua (nella foto). Certamente siamo attoniti e increduli per la notizia. Personalmente mi sento molto triste e appare incomprensibile la decisione presa dalla diocesi. Non escludo che la comunità marinese possa intraprendere "con garbo, nell'ubbidienza, ma con determinazione" qualunque riflessione che porti a meglio comprendere tale decisione. Attendo i vostri commenti. Rimane ferma la stima nei confronti di don Leo Pasqua ed è evidente che il nostro atteggiamento esclude qualunque pregiudizio sul nuovo pastore scelto per la nostra comunità, ma si alimenta del profondo affetto che ci lega a don Salvatore, che ha saputo in questi anni rendere visibile e tangibile il ruolo di padre e guida nella nostra comunità. Attendo i vostri commenti.

sabato 8 agosto 2009

Marineo e la civiltà contadina nei quadri di Salvatore Princiotta


di Nuccio Benanti
In occasione della festa di San Ciro, Salvatore Princiotta torna ad esporre i suoi quadri a Marineo, presso il Centro Carpe. L'inaugurazione è prevista per giovedì 20 agosto.
Scene di vita quotidiana, lavoro nei campi, momenti di vita comunitaria: sono questi i soggetti della più recente produzione del pittore naif legato alla sua terra e alle tradizioni marinesi da un profondo rapporto di amore. Princiotta ritrae un mondo che è soprattutto quello della sua "infanzia". Le tele raccontano la vita di persone veramente esistite in un passato non tanto lontano e contribuiscono, in un modo originale, alla conservazione della memoria storica del nostro paese.
A partire dagli anni Cinquanta il mondo rurale siciliano fu investito da un’ondata di mutamenti causati dall’introduzione delle macchine, dalla scomparsa del latifondo e dalla conseguente crisi delle attività economiche tradizionali, molte delle quali al servizio dell’agricoltura. Questo momento di passaggio epocale, in cui convivono gomito a gomito pratiche arcaiche e moderne, muli e trattori, strascini e cingoli, biada e nafta, è ben rappresentato dal quadro romantico e veristico (nella foto) che ha per titolo: “La trebbia”.

martedì 4 agosto 2009

Provincia in Festa 2009


di Piazza Marineo
Al via venerdì 7 agosto, con una serata di musica e degustazioni a Villa Filippina, a Palermo, la XII edizione di “Provincia in Festa”. Quest’anno si celebra il 148° anniversario della nascita dell'Ente. Ogni Comune della Provincia di Palermo ospiterà un evento inserito nel programma.
“Il nostro - sottolinea il Presidente Giovanni Avanti - è un territorio a prevalente vocazione turistica, ragione per cui la Provincia ha ritenuto opportuno potenziare l’offerta dei Comuni a cittadini e turisti, specie in un momento di crisi economica per la quale non tutte le comunità locali sono in condizione di impiegare risorse. Con la Festa della Provincia, da un lato si compie una straordinaria operazione di marketing territoriale promuovendo le potenzialità dei Comuni, ma dall’altro – cosa altrettanto importante - si consente alle maestranze artistiche e artigianali e agli operatori culturali di ammortizzare la crisi e sviluppare anche quest’anno un dignitoso percorso professionale”.
Diverse le altre novità di questo cartellone: la Carovana dei Diritti e della Legalità, un tour attraverso i Comuni con spettacoli, cene e degustazioni di prodotti delle terre confiscate alla mafia, e, sempre in nome del rispetto delle regole, il corso di guida sicura nei luoghi della Targa Florio; le mostre, da quella che racconta gli anni Settanta attraverso una strabiliante collezione di oggetti vintage a quella dedicata a Joe Petrosino; il cinema, con una rassegna a Villa Filippina il cui filo conduttore è il territorio della provincia di Palermo trasformato in diversi set; la musica che propone tre percorsi differenti con il jazz a Palazzo Jung, la classica a Palazzo Sant’Elia e l’elettronica in piazza Spinuzza; un viaggio nella gastronomia tipica del Palermitano con “Sapori di Provincia”, il 30 agosto a piazza Castelnuovo.
Si riconfermano alcuni appuntamenti apprezzati dal pubblico nelle passate edizioni. Fra questi il Corteo Storico, in programma l'8 agosto: la cultura popolare e le tradizioni dei Comuni sfilieranno nel centro del capoluogo, lungo l’asse di via Libertà, dal Giardino Inglese a piazza Politeama. Sbandieratori, dame e cavalieri, giocolieri, acrobati, musicisti si alterneranno in tredici rappresentazioni delle più antiche leggende del territorio. Nell’organizzazione del corteo un’attenzione particolare è stata rivolta ai turisti che soggiornano fuori città: i pullman messi a disposizione dalla Provincia li porteranno direttamente nel centro di Palermo, permettendo loro di assistere così, in un solo pomeriggio, ad alcune delle rappresentazioni storiche più curiose e affascinanti. La “Notte della Provincia in Festa” chiuderà il 5 settembre la kermesse: ancora una volta il centro di Palermo, da piazza Croci a piazza Bologni, si trasformerà in un grande palcoscenico con musica e spettacoli per tutti i gusti e per tutte le età e un’appendice gastronomica con “Palermo la Dolcissima” e l’“Arancina Fest”.
Tornano anche le visite ai castelli e alle riserve. “Le vie dei castelli” è la nuova formula attraverso cui la visita agli antichi manieri coniuga spettacolo e cultura, in un suggestivo abbinamento: ecco dunque che, ad esempio, il castello di Castelbuono fa da scenario al Jazz Festival, dove si esibiranno - fra gli altri - Francesco Cafiso e Katia Ricciarelli; il castello Beccadelli di Marineo ospita il Premio Internazionale di poesia Città di Marineo, assegnato quest’anno ad Aldo Forbice.
Le riserve sono protagoniste in più giornate, il 22 e il 23 agosto con le visite alle riserve di Serre di Ciminna e Bagni di Cefalà Diana; il 28, 29 e 30 agosto con le escursioni nella riserva terrestre di Ustica.
Immancabili gli appuntamenti istituzionali con la consegna delle benemerenze civiche, come tradizione il 2 settembre, e la commemorazione del primo presidente democraticamente eletto, Michele Reina, al quale sono dedicati una medaglia in bronzo, una pubblicazione e uno speciale annullo postale. Il 3 settembre invece una sala di Palazzo Jung sarà intitolata al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, nel 27° anniversario dell’uccisione. Nel giorno di Santa Rosalia - 4 settembre - poi omaggio alla città con la rappresentazione del "Triunfu di Santa Rosalia”, una produzione di Lollo Franco (direttore artistico di “Provincia in Festa”) e Angelo Butera.