venerdì 14 marzo 2014
Da Bolognetta a Modena: giovani, solidali e ribelli del terzo millennio
di Piazza Marineo
Nell'ordine 'protesta', 'rivoluzione', 'opposizione' e a seguire 'resistenza', 'rifiuto', 'insurrezione', 'sacrificio', 'sommossa' e 'solidarietà' sono le parole che i ragazzi hanno indicato come maggiormente associabili all'idea di ribellione.
Quanto invece al personaggio del ribelle ideale i nomi più ricorrenti sono Martin Luther King, Che Guevara, Nelson Mandela e Paolo Borsellino. "La ribellione per i giovani - ha spiegato il presidente del Centro culturale 'Francesco Luigi Ferrari', Gianpietro Cavazza - è per lo più un moto personale". Non a caso, "rispetto al passato, se pensiamo per esempio alle rivoluzioni del '68, sono venuti meno ideali e punti di riferimento, ma per i più giovani c'è ancora voglia di un cambiamento personale talmente forte - ha aggiunto Cavazza - che può coinvolgere anche gli altri e creare movimento". "E' solo la paura che ci blocca, noi abbiamo capito che il futuro era nelle nostre mani e dovevamo fare di tutto per non farcelo rubare" hanno detto al convegno Sergio Guttilla e Angelo Benigno del gruppo 'La rivoluzione delle Matite' nato a Bolognetta, in occasione delle elezioni del 2012, contro il voto clientelare o di parentela. Un impegno attivo che è costato loro anche minacce, superate con il sostegno di un gruppo di giovani impegnati in questa 'rivoluzione' a difesa del voto secondo coscienza.