domenica 23 maggio 2010

Riflessioni sul Sindacolocomotiva, tra opere pubbliche e santi alla Regione


di Nino Di Sclafani
MARINEO. Ho letto con molta attenzione i post precedenti e i commenti in essi presenti, quasi sempre opera (sigh!) di anonimi lettori.

Premessa: tempo fa proprio dalle pagine di questo blog avevo definito affettuosamente il sindaco Ribaudo “sferragliante locomotiva” proprio per le sue peculiarità di macinare tutto e tutti attorno a sé e continuare per la sua strada. Se in quella circostanza la metafora aveva il senso di lanciare un invito alla riflessione oggi emerge anche l’aspetto positivo di questo status: prima o poi ogni locomotiva giunge ad una stazione, una tappa del lungo percorso, che di fatto premia la fatica di tanti chilometri percorsi su accidentate contrade. Essendo, tra l’altro, chiamato in causa come consigliere, da Nuccio, e come elettore di Giovanni Greco, da un anonimo ed informato blogger, ho deciso di dire la mia. Togliamoci subito il pensiero in merito all’elezione di Giovanni Greco. Quando, in campagna elettorale, egli mi confidò di avere buone possibilità di raggiungere l’obiettivo di approdare al parlamento siciliano gli assicurai il mio sostegno e mantenni questo impegno pur militando in partito politico “avverso” al PdL. Lo stesso accadde per Piero Barbaccia. Ritenevo, e continuo a ritenere, che la presenza di marinesi ai vertici delle istituzioni rappresenti un valore aggiunto in ogni caso. Subito dopo la vittoria elettorale di Ribaudo, però, sopraggiunse la delusione. (continua)

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Nino!! finalmente molti di noi erano convinti che dopo il tuo ultimo “pezzo” sulla “Locomotiva-Ribaudo” non ti facevi più sentire, ricordo qualcosa su San Giorgio ma di altro nulla.
Oggi finalmente una tua lunga riflessione, ci addottrini sull’iter burocratico dalla nascita delle idee al loro finanziamento. La cittadinanza te ne sarà grata. Ma non possiamo, immagino, i molti che avevano notato la tua assenza, ignorare o confrontare l’atteggiamento mentale che ci hai trasmesso prima e quello che ci trasmetti oggi, i tuoi interventi in Consiglio prima e gli ultimi, mi chiedo se devo assistere ad una tua completa metamorfosi politica. Ieri libero pensatore e oggi cosa?
Perché ora non provi a informare la cittadinanza che un conto è avere 8,5 milioni di progetti finanziati e un conto è il reale e imminente dissesto finanziario a cui questo Sindaco sta conducendo il nostro Comune. Come i famosi, in paese tutti ne parlano, 876.000 euro trasferiti dalla Regione e immediatamente prelevate con un decreto ingiuntivo dal COINRES. Immagino che un giorno o l’atro dovrete dire dove sono andate a finire le scelte “coraggiose” di cui, in campagna elettorale, il sindaco Ribaudo si riempiva la bocca.

Vincenzo ha detto...

Bravo Nino, sempre puntale, sincero, chiaro e comprensibile, come ogni amministratore pubblico dovrebbe essere.

Anonimo ha detto...

dall'Anonimo delle 16 vorrei capire chi intende quando dice che tutto il paese ne parla. perchè io veramente sento ben altro.non è che lui passa tutto il suo tempo ad ascoltare persone sbagliate???

Anonimo ha detto...

E' sconfortante leggere ciò che ha scritto Nino. Una persona che rappresenta un partito, o meglio ancora, un intellettuale cattolico e dirigente politico, dopo averci riempito la testa,che la (polis)la buona politica, è l'unica via possibile per la risoluzione dei problemi della società, oggi ci fà sapere che però si può anche votare per un paesano anche se di partito avverso, con idee e costumi diversi dalle proprie. E poi, che paesano !!!

Caro nino, questo è puro qualunquismo, che nega e mortifica di fatto la funzione della stessa politica.
Ciò che non serve in questo momento, alla nostra società è proprio questa forma di secolarizzazione della politica , dove tutti i politici appaiono uguali, nelle scelte, nelle idee, nei valori, e l'unica discriminante o differenza per cui vale la pena votarli sia il fatto che si tratti di "paesani".

Bisogna invece avere il coraggio di affermare le proprie idee i propri valori se ci si crede veramente. E questo sempre, in ogni luogo, in ogni momento: a casa, a lavoro, in piazza, e soprattutto nelle urne, dove il tuo voto può decidere non solo le tue sorti ma anche quelli degli altri.

I qualunquisti, gli indifferenti, gli ignavi non piacevano a Gesù.
Ho capito che forse amiamo un gesù diverso.

rifletti nino!

Marco Valerio Marziale Marinese ha detto...

In tempi di globalizzazione, votare un candidato (da candidatus, colui che a Roma indossava una toga candida e pulita per chiedere i voti) solo perché è un paesano mi sembra un modo anacronistico di rapportarsi non solo con la politica, ma addirittura il mondo che ci circonda. Continuando di questo passo tra qualche anno ci ritroveremo a vivere in un'Italia non solo Federale, ma addirittura Comunale!

Nino Di Sclafani ha detto...

Appare opportuno riprendere il filo del discorso. Ho specificato che il voto espresso in favore del candidato Greco era finalizzato ad una speranza: fare rete per il bene di tutto il paese. Come sottolineavo, la possibilità che questo sogno si avverasse è fallita e le responsabilità di questo fallimento non sono solo di Greco.
In quanto alla preferenza data a chi ha idee diverse, voglio precisare che la molteplicità di opinioni e modi di vedere la realtà è la massima espressione di ciò che chiamiamo democrazia.
Devo decisamente richiamare chi crede di poter giudicare poi la persona mettendo in mezzo proprio Gesù Cristo che invitò a non giudicare se non si vuole essere giudicati. In base a quali sentenze ciò avvenga mi è oscuro. Forse che l'altra parte politica abbia dato sempre l'esempio di onestà e alti valori morali ed etici?
La realtà è che non esistono partiti buoni e partiti cattivi. Esistono invece cattivi politici e buoni politici, uomini che impostano il proprio impegno a servizio di se stessi e uomini che mettono il loro tempo e le loro doti a servizio della comunità. Il reiterato fallimento elettorale della nostra sinistra affonda le radici proprio nella frequente discrasia tra i valori professati e quelli messi in pratica. Il miglior servizio che si possa dare alla verità è quello si smetterla di puntare il dito sempre sugli altri ed incominciare a rifondare il nostro modo di fare politica, varare una discontinuità con le prassi consolidate, un rinnovato interesse per la cittadinanza attiva, che escluda la ricerca del beneficio per se e per gli amici e volga lo sguardo e le attenzioni alle crescenti sacche di povertà che in questo momento di crisi stanno delineando oscuri scenari per il futuro. La colpa di tutto questo non può essere solo del Cavaliere ma anche di chi pur militando in governi di sinistra ha consentito la fine dell'industria e della manifattura italiana, ha continuato a mantenere le rendite di posizione alle caste, ai cartelli e alle corporazioni, rendendo un'elite di furbi cittadini al di sopra delle leggi e precipitando nella più nera miseria un ceto medio che rappresentava la vera ricchezza del nostro paese.

Anonimo ha detto...

caro consigliere di sclafani.parli bene tu di politica di casta e di corporazioni.e fin qui sono daccordo nell'affermare che non basta essere iscritto ad un partito per essere onesto o disonesto.per lavorare per il proprio paese o per il proprio interesse.ma ciò che forse l'anonimo delle 22,16,al quale penso tu voglia rispondere,o quelli di prima non intendevano criticare il tuo voto ad un partito differente dal tuo, ma il tuo voto dato a persone che pensano,parlano e agiscono proprio non tenendo conto di quella tua grande idea di politica.accusi poi la politica di allontanarsi da quella che tu definisci cittadinanza attiva.nel caso specifico del nostro paese, dove sta secondo te, la cittadinanza attiva???durante il periodo elettorale esponenti della cosidetta cittadinanza attiva di marineo hanno riempito blog e pizze,reali e virtuali, sull'importanza della propria presenza.ma ora dove stanno??anche il loro massimo esponente che ha occupato un posto di tutto riguardo, che ha avuto la possibilità di riportare la politica vicina ai reali bisogni della gente, ora dove sta???alla fine si è dimostrato che una politica fatta di parole ed ideologie utopiche non porta a casa, per dirla in termini poco intellettuali,alcun vantaggio.alla fine si sta dimostrando che proprio quella classe politica che spesso si attacca è quella che risponde con i fatti e non con parole aride e vuote.forse tu per primo ti sarai reso conto che tra la teoria e la pratica c'è grande differenza e se non c'è impegno e abnegazione, se non c'è conoscenza e buona volontà, se non c'è chi lavora e porta a casa i suoi frutti, insomma se non c'è una locomotiva a tirare, il treno non arriverà mai alla stazione.
giovanni

Anonimo ha detto...

Nino, continui a perseverare nell'errore. Il voto che tu hai espresso nelle ultime elezioni regionali a favore del tuo paesano è in piena contraddizione con quello che a belle parole vuoi professare.

Una volta tanto quelli di sinistra dovreste avere il coraggio di ammettere l'errore in maniera chiara. Sarebbe pedagogicamente più corretto, anzichè arzizicolare attorno al problema vero.

Forse anche per questo non siete più credibili.

Nuccio Benanti ha detto...

Secondo me, se un elettore di sinistra vota per un candidato di destra, sbaglia a votare!
(In questi casi si può chiedere una scheda nuova).

Però è pure vero che se il voto è personale e libero, ognuno può farne ciò che meglio crede!
(I risultati sono sotto gli occhi di tutti)

Seguendo questa animata (ma civile) discussione, ho finalmente capito perchè Berlusconi ha soppresso il voto di preferenza per Camera e Senato. Speriamo che anche la Regione Sicilia recepisca al più presto questa legge, così ci togliamo pure il pensiero dei paesani candidati.

Anonimo ha detto...

Nel mondo in cui viviamo non sono più gli ideali più o meno veri professati dagli uomini, bensì l'immagine che di se da agli altri l'uomo stesso pertanto credo che in sede di votazione oggi come oggi si è attratti dalla fiducia riconosciuta verso la persona al di la del colore politico professato dallo stesso. Io sto con Nino!

Anonimo ha detto...

ma scusa, la persona votata nel caso specifico si chiama greco. Alla faccia dell'immagine e della fiducia.

Anonimo ha detto...

sono daccordo con l'anonimo di prima, ma proprio per questo non capisco il voto a persone che non hanno mai,dico mai, attratto per fiducia o per l'immagine,il più delle volte negativa, che l'uomo stesso da di se.avrei capito,così come credo sia giusto, il voto dato ad un candidato di diverso colore politico, ma che ha sempre dato di se un'immagine pulita e abbia mostrato interesse per il proprio paese.ma certi voti sono proprio difficili da interpretare ed accettare, quando soprattutto provengono da persone che hanno sempre esaltato certi valori.forse ha ragione nuccio affermando che ognuno dovrebbe essere libero di votare come meglio crede,nella libertà che ci da la democrazia.ma siamo sicuri che certi voti sia frutto di libera scelta???