di Giovanni Perrone
Serate di festa al boschetto, il polmone verde custode della Marineo scomparsa. La terza edizione del Boschettofest, promossa dai giovani dell’associazione Provocopuscolo, si è conclusa con un bilancio positivo.
Centinaia i giovani (ma anche i meno giovani), non solo marinesi, che vi hanno preso parte e significativo l’impegno degli organizzatori.
Una buona iniziativa di aggregazione giovanile e sociale, ma anche di impegno civico, che - se portata avanti - darà sempre migliori frutti.
Buono il “menu” delle due serate: musica, laboratori artigianali ed espressivi, gastronomia, ambiente sereno, vivace e propositivo.
Una festa che tende a rivalutare una spazio verde spesso trascurato (e danneggiato dagli stessi utilizzatori, nonché dalla comunità), e nel contempo a dare spazio e luce ai giovani artisti ed artigiani marinesi. Una festa di interazione e di partecipazione, non solo da consumare.
Da apprezzare, in particolare, i vari laboratori e le esposizioni di produzioni artistiche gestiti dai giovani e il notevole lavoro progettuale ed organizzativo che ha impegnato un generoso gruppo di giovani per diversi giorni sotto un sole cocente (non è facile organizzare un evento di tal genere).
Si saranno notati, di certo, diversi limiti, ma ogni iniziativa umana ha delle pecche. E, poi, è sempre facile criticare, ma è difficile lavorar sodo per organizzare. Sarà cura degli organizzatori sostare un po’ per evidenziare gli aspetti positivi e riflettere sul modo più opportuno di superare possibili ombre e carenze.
A mio parere, si potrebbe implementare la festa lanciandola sin d’ora per il prossimo anno, al fine di promuovere e valorizzare le numerose risorse giovanili (talora latenti), presenti in Marineo e dintorni, al fine di farla diventare sempre più una festa di tutti, un punto di arrivo (ma anche di ri-partenza), occasione di confronto e di visibilità per i giovani e i gruppi giovanili, stimolo alla creatività ed all’operatività.
Da parte della comunità locale dovrebbe esserci, sin d’ora, l’impegno a rendere gradevole e vivibile la zona del boschetto. Non si tratta di costruire faraoniche strutture, ma – ad esempio- adeguare uno spazio a zona anfiteatro (si eviterebbe la spesa per il palco); sistemare piazzole per i laboratori artigianali ed artistici (si potrebbe pensare a spazi non solo espositivi, ma anche di vero laboratorio ove oltre al guardare si discuta e si provi a fare, con l’aiuto dell’artigiano-artista); sistemare adeguati servizi igienici e punti luce ed acqua; attrezzare uno spazio campeggio e… rendere accogliente e funzionale l’accesso e il posteggio…
Ciò non vuol dire andare a caccia di grandi contributi economici. La logica economica talora tarpa la freschezza creativa ed operativa dei giovani ed innesca meccanismi perversi. Occorre sostenere, incoraggiare, facilitare, ma senza sovrapporsi al senso della gratuità, dell’avventura, della prova, del rischio che è tipico dell’età giovanile. Occorre evitare di strumentalizzare e burocratizzare l’iniziativa. Scopo, infatti, delle amministrazioni pubbliche, non quello di appropriarsi delle iniziative dei cittadini o delle associazioni, ma di valorizzarle, implementarle, sostenerle perché siano sempre gestite da persone “innamorate”, competenti ed intraprendenti. La nostra è, infatti, una democrazia che valorizza le autonomie.
Naturalmente, le “autonomie” debbono evitare il rischio di essere autoreferenti e non dimenticare che fanno parte di un cammino comunitario volto alla realizzazione del bene comune. Le stesse associazioni debbono saper potenziare la dimensione comunitaria e progettuale, nonché saper conservare “freschezza” ed originalità, arricchendosi anche con nuove risorse, evitando forme di protagonismo che potrebbero creare tensioni interne ed esterne deleterie alla stessa vitalità associativa.
Il boschettofest è una buona chance per Marineo. Un vivo grazie a chi l’ha ideato e a chi ci lavora sodo. Complimenti e lunga vita al “boschettofest”.
Serate di festa al boschetto, il polmone verde custode della Marineo scomparsa. La terza edizione del Boschettofest, promossa dai giovani dell’associazione Provocopuscolo, si è conclusa con un bilancio positivo.
Centinaia i giovani (ma anche i meno giovani), non solo marinesi, che vi hanno preso parte e significativo l’impegno degli organizzatori.
Una buona iniziativa di aggregazione giovanile e sociale, ma anche di impegno civico, che - se portata avanti - darà sempre migliori frutti.
Buono il “menu” delle due serate: musica, laboratori artigianali ed espressivi, gastronomia, ambiente sereno, vivace e propositivo.
Una festa che tende a rivalutare una spazio verde spesso trascurato (e danneggiato dagli stessi utilizzatori, nonché dalla comunità), e nel contempo a dare spazio e luce ai giovani artisti ed artigiani marinesi. Una festa di interazione e di partecipazione, non solo da consumare.
Da apprezzare, in particolare, i vari laboratori e le esposizioni di produzioni artistiche gestiti dai giovani e il notevole lavoro progettuale ed organizzativo che ha impegnato un generoso gruppo di giovani per diversi giorni sotto un sole cocente (non è facile organizzare un evento di tal genere).
Si saranno notati, di certo, diversi limiti, ma ogni iniziativa umana ha delle pecche. E, poi, è sempre facile criticare, ma è difficile lavorar sodo per organizzare. Sarà cura degli organizzatori sostare un po’ per evidenziare gli aspetti positivi e riflettere sul modo più opportuno di superare possibili ombre e carenze.
A mio parere, si potrebbe implementare la festa lanciandola sin d’ora per il prossimo anno, al fine di promuovere e valorizzare le numerose risorse giovanili (talora latenti), presenti in Marineo e dintorni, al fine di farla diventare sempre più una festa di tutti, un punto di arrivo (ma anche di ri-partenza), occasione di confronto e di visibilità per i giovani e i gruppi giovanili, stimolo alla creatività ed all’operatività.
Da parte della comunità locale dovrebbe esserci, sin d’ora, l’impegno a rendere gradevole e vivibile la zona del boschetto. Non si tratta di costruire faraoniche strutture, ma – ad esempio- adeguare uno spazio a zona anfiteatro (si eviterebbe la spesa per il palco); sistemare piazzole per i laboratori artigianali ed artistici (si potrebbe pensare a spazi non solo espositivi, ma anche di vero laboratorio ove oltre al guardare si discuta e si provi a fare, con l’aiuto dell’artigiano-artista); sistemare adeguati servizi igienici e punti luce ed acqua; attrezzare uno spazio campeggio e… rendere accogliente e funzionale l’accesso e il posteggio…
Ciò non vuol dire andare a caccia di grandi contributi economici. La logica economica talora tarpa la freschezza creativa ed operativa dei giovani ed innesca meccanismi perversi. Occorre sostenere, incoraggiare, facilitare, ma senza sovrapporsi al senso della gratuità, dell’avventura, della prova, del rischio che è tipico dell’età giovanile. Occorre evitare di strumentalizzare e burocratizzare l’iniziativa. Scopo, infatti, delle amministrazioni pubbliche, non quello di appropriarsi delle iniziative dei cittadini o delle associazioni, ma di valorizzarle, implementarle, sostenerle perché siano sempre gestite da persone “innamorate”, competenti ed intraprendenti. La nostra è, infatti, una democrazia che valorizza le autonomie.
Naturalmente, le “autonomie” debbono evitare il rischio di essere autoreferenti e non dimenticare che fanno parte di un cammino comunitario volto alla realizzazione del bene comune. Le stesse associazioni debbono saper potenziare la dimensione comunitaria e progettuale, nonché saper conservare “freschezza” ed originalità, arricchendosi anche con nuove risorse, evitando forme di protagonismo che potrebbero creare tensioni interne ed esterne deleterie alla stessa vitalità associativa.
Il boschettofest è una buona chance per Marineo. Un vivo grazie a chi l’ha ideato e a chi ci lavora sodo. Complimenti e lunga vita al “boschettofest”.
2 commenti:
Carissimo Ex-Direttor Perrone,
senza nulla togliere alle serate di festa al boschetto, promossa dai giovani dell’associazione Provocopuscolo, ritengo che si è conclusa discretamente. E’ stata come Lei dice una buona iniziativa di aggregazione giovanile e sociale, d’impegno civico etc.. … ma penso che i giovani d’oggi privi in maggioranza di cultura hanno bisogno anche e direi principalmente di partecipare in massa ad eventi teatrali … lì troveranno parecchia cultura e riuscirebbero a movimentare sempre più l’intelligenza umana, non crede? Ormai stiamo perdendo l’odore della cultura, l’elemento base del vivere in una civile società. Perchè mai finanziare nuovamente tale lodevole iniziativa e non garantire un futuro alla cultura teatrale che è quasi assente …
Carissimo, il teatro è un’alta espressione di cultura che va sostenuta e valorizzata, ma anche promossa dagli stessi giovani (che possono essere così imprenditori e protagonisti anche in assenza di sostegno economico esterno).
Oggi siamo abituati a vivere feste da consumare. In tal modoì la festa può diventare anche alienazione (allianamuni!).
Del boschetto fest ho apprezzato particolarmente la dimensione imprenditoariale, organizzativa e creativa dei giovani (dimensione da implementare).
Questa è anche una dimensione culturale: di fronte alla cultura dell’assistenza che rende schiava la nostra realtà ben venga una cultura del pensare, del progettare, del lavorar sodo (anche gratuitamente), dell’associarsi per fare qualcosa di buono …. In questa cultura sta bene anche l’espressione teatrale.
Perchè, ad esempio, i giovani innamorati (o che vogliano innamorarsi) di teatro non incominciano a darsi da fare per allestire alcuni spettacoli da mettere in scena all’interno del prossimo boschettofest? Ci vogliono locali? A Marineo gran parte delle famiglie hanno case sfitte. Si può sempre trovare il componente del gruppo che possiede un garage, un magazzino ove incontrarsi per fare teatro o altro.
Ecco, allora, che aumenterà la dimensione partecipativa del prossimo boschettofest, che diventerà anzitutto la festa dei giovani che hanno saputo darsi da fare.
A mio parere sarebbe un gran passo per la crescita culturale di Marineo.
Ti ringrazio per le tue osservazioni e per la tua attenzione ai problemi cunturali che sono problemi essenziali per la crescita civile di una società.
G. Perrone
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