di S.E. Mons. Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo
Come ad anticipare i festeggiamenti dei prossimi giorni, giunge oggi la tradizionale celebrazione al Palazzo di Città.
Come ad anticipare i festeggiamenti dei prossimi giorni, giunge oggi la tradizionale celebrazione al Palazzo di Città.
Essa rappresenta un’occasione nella quale si manifesta più concretamente la volontà di incontro delle varie Istituzioni che sono poste al servizio della nostra cara e amatissima Palermo: sentiamo tutti, infatti, una comune chiamata ad attenzionare i bisogni di quegli uomini e quelle donne, nostri concittini, che attendono da noi la concreta individuazione di cammini di speranza e di sviluppo, a livello personale e sociale.
Ringrazio, a tal proposito, tutte le gentili Autorità qui convenute, e in primo luogo l’On. Sig. Sindaco, che ancora una volta ci accoglie, quale ‘padrone di casa’, in questa Sede storica che auspico possa essere sempre più simbolo eloquente di un’autentica sollecitudine per la Città, luogo di una presenza attenta e vigilante sulle sue potenzialità di bene e sulle sue visibili emergenze.
Il Festino può rivelarsi davvero un’occasione propizia per ritrovare una maggiore unione nel servizio ai palermitani. E così, mentre la Santuzza ci invita a gioire insieme nella festa, che la onora come esempio fulgido di virtù umane e cristiane, ci sprona tutti a rinnovare i nostri propositi nel metterci all’opera per la nostra Palermo, per dare ai suoi cittadini, specie a quelli più deboli e bisognosi, un senso alto della vita, piena dignità, necessario rispetto, un’esistenza autentica che realizzi in ogni circostanza quella indiscutibile vocazione donata all’uomo nell’atto della creazione: essere ad immagine e somiglianza di Dio. (continua)
Ringrazio, a tal proposito, tutte le gentili Autorità qui convenute, e in primo luogo l’On. Sig. Sindaco, che ancora una volta ci accoglie, quale ‘padrone di casa’, in questa Sede storica che auspico possa essere sempre più simbolo eloquente di un’autentica sollecitudine per la Città, luogo di una presenza attenta e vigilante sulle sue potenzialità di bene e sulle sue visibili emergenze.
Il Festino può rivelarsi davvero un’occasione propizia per ritrovare una maggiore unione nel servizio ai palermitani. E così, mentre la Santuzza ci invita a gioire insieme nella festa, che la onora come esempio fulgido di virtù umane e cristiane, ci sprona tutti a rinnovare i nostri propositi nel metterci all’opera per la nostra Palermo, per dare ai suoi cittadini, specie a quelli più deboli e bisognosi, un senso alto della vita, piena dignità, necessario rispetto, un’esistenza autentica che realizzi in ogni circostanza quella indiscutibile vocazione donata all’uomo nell’atto della creazione: essere ad immagine e somiglianza di Dio. (continua)
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