giovedì 20 marzo 2008

Elezioni a Marineo, si consuma il tempo, fino alla beffa finale


Ad un ufficiale viene affidato il comando di una fortezza, ultimo avamposto che domina una desolata pianura, il Deserto dei Tartari, un tempo teatro di incursioni da parte dei nemici. Da molti anni nessun attacco è più giunto da quel fronte, e la fortezza, svuotata ormai della sua importanza strategica, non è rimasta che una costruzione arroccata su una solitaria montagna, di cui molti ignorano l’esistenza. Dimenticata da tutti, essa continua a vivere secondo le norme militari, ed esercita sui suoi abitanti una sorta di incantesimo che impedisce loro di lasciarla. Il tenente che la difende è animato e sorretto da un’unica, inconfessata speranza: vedere apparire all’orizzonte i nemici, per fronteggiarli, combatterli e diventare eroe. Sarebbe l’unica via per restituire alla fortezza la sua importanza, per dimostrare il proprio valore e per dare un senso agli anni spesi in quel luogo. Nell’attesa della “grande occasione” si consuma il tempo, fino alla beffa finale: proprio nei giorni in cui i tartari finalmente avanzano il tenente dovrà lasciare il comando. La storia si ripete.
Foto MarineoWeblog

5 commenti:

Anonimo ha detto...

chissà che i tuoi personaggi fantasmagorici (non tanto) qualche volta non batteranno un colpo?
Se li chiamassi all'appello colle loro maschere "nostrane"? Forse?!
Tra un che è che non è, e "finito che ebbero di leggere, stettero lì alquanto a pensare"(Manzoni): che facciamo scriviamo? Divulghiamo? "Comiziamo"?

Buona Pasqua Nuccio

l.z.f

Anonimo ha detto...

Ma l'uomo che dovrà lasciare il comando alla vigilia delle elezioni è il tenente "medico" di 5 anni fa o un'altro tenente? Questo non si capisce dal racconto? Fa frase sibillina "la storia si ripete" farebbe supporre di sì.

Nuccio Benanti ha detto...

Se leggi attentamente la parte quinta di Brancaleone, si evince che "isso" ha intenzione di allatinare (=rendere coltivabile)una lista (=inclinazione >50°) di candidati (o terreno).
Ma Il Principe fa cominciare il lavoro ad altri (vassalli, valvassori, valvassini e parrini), così all'ultima clessidra (=momento) con un colpo teatrale finale (=miracolo della stampella o miracolo di fra Cipolla con la famosa penna delle ali di San Michele) riesce a ribaltare tutto, riprendersi l'ambito (e remunerato) posto di comando.
Più chiaro adesso?

Anonimo ha detto...

Allora resta valida la regola "i nomi fatti in anticipo si bruciano?"

Anonimo ha detto...

Prova a parlare meno enigmatico anche per rispetto di quelli che hanno fatto la scuola media SERALE come me!! Mi manca il tenente medico: Corrado o Barbaccia??Brancaleone l'ho visto oggi... :)