mercoledì 26 marzo 2008

Olimpiadi, ipotesi di boicottaggio di Sarkozy. Raccolta di firme per il tibet


Il presidente francese Nicolas Sarkozy è stato il primo capo di governo a prendere una posizione decisa contro le violenze della Cina in Tibet, non escludendo un boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino 2008. Ad una domanda, Sarkozy ha infatti riposto che "tutte le opzioni sono aperte, ma io mi rivolgo al senso di responsabilita' dei dirigenti cinesi. Voglio che il dialogo cominci e io misurero' la mia risposta in funzione della risposta che sara' data dalle autorita' cinesi. Penso che bisogna reagire cosi' se si vogliono dei risultati". In italia sono iniziate le raccolte di firme per impegnare il Governo a schierarsi in difesa dei diritti umani nel Tibet.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La trovata di sarkò non è altri che uno specchi per le allodole: quando si è taccato il fondo coi sondaggi non rimane che spararla grossa e demagogica per risalire.
Se veramente si volesse fare qualcosa per il Tibet basterebbe ricattare sul piano squisitamente economico l'impero del dragone. Ovvero, paventare la rescissione di alcuni accordi economici che, sebbene arrecherebbero danno all'economia mondiale tutta, farebbero, questi sì, mettere "du pedi nta na scarpa" all'ibrido mostro capital-comunista. Ma qual è la nazione che dovrebbe mettere in pratica ciò? Bo! Certamento non la Francia: una nazione, che incurante del genere umano, è dedita offrire un pasto sicuro di radioattività agli abitanti dei luoghi in cui usa testare armi nucleari . Forse ho chiesto troppo, vero? "Talè" è meglio non chiedere troppo, sarebbe chiedere al bue di dire cornuto all'asino.
Boicottiamo le olimpiadi! Sempre se si ha la volontà seria, una volta per tutte, di anteporre la vita umana agli interessi venali?
Altrimenti si faccia "epoché" ( uso eccessivo di indifferenza), come si continua a fare da sempre -ahi noi- e non si accendano le speranze oramai sclerotizzate e fossilizzate appannaggio di un uomo antropologicamente defunto.

P.s.: (O.T) Ma quell'amico/a che mi accusava di "pompaggio plastico... (insomma, quello/a che mi dava dell'impiegato alla mutua, per il mutuare citazioni senza soluzioni di continuità)" dov'è? Quasi quasi, soffro la sua assenza. Non fraintendetemi: non mi mancano i suoi insulti, ma la facondia con cui costruiva locuzioni degne... degne di fantozzi :)))

P.p.s.: Che ci posso fare... mi piace scherzare: almeno quello concedetemelo, anche se le occasioni per ridere sono in via di estinzione .

P.p*.s.: Se posso? Suggerirei di ampliare, con altre tematiche, ancora di più questo blog. Per non far risaltare più di tanto la latitanza della politica "Marinese"...

P.p**.s.: Nuccio, se ti avanza qualche poltrona, ci terrei a sedermi su quella dell'assessorato "varie ed eventuali"...

lzf

Nuccio Benanti ha detto...

Questo blog è nato, quasi per gioco, come un laboratorio di idee. Il progetto finale che avevo in mente è comunque quello di creare una testata giornalistica on-line di informazione.

Sto infatti valutando l'ipotesi della costituzione di una redazione allargata ed aperta ad altre persone esperte nei vari campi (grafica, pubblicità ecc..)

Quindi, per il futuro, certamente sono previsti ampliamenti di tematiche e non solo...

Anonimo ha detto...

La vicenda cinese è la prova provata delle forti contraddizioni che vive il pianeta all'inizio del suo ultimo secolo di vita. ( mi riferisco alla vita umana, poi troveremo solo muschi, licheni e scarafaggi fosforescenti).
Da un ventennio circa si canta ad opera opera della elite capitalistico-globalizzatrice la morte del comunismo. Questa ideologia è stata descritta come il male assoluto generatrice di guerre e lutti infiniti. Mi è gia capitato di scrivere su vari blog il mio pensiero sull'argomento e non voglio tornarci sopra. Quello che colpisce oggi invece è la totale faccia tosta del capitalismo occidentale che dopo aver denigrato e combattutto tutte le sporche guerre contro il comunismo (vedi america latina e africa)oggi è in affari dell'unica superpotenza comunista rimasta al mondo: la CINA. In passato al minimo vagito di socialismo in un remoto e povero paese del sud america la CIA prontamente interveniva con colpi di stato, squadroni della morte, desaparecidos, deportazioni, pulizia etnica, oggi, invece, quando ad ostentare la propria ideologia comunista è un paese di un miliardo di formiche operaie a un dollaro al giorno e cento milioni di miliardari in grado di comprare ferrari e champagne, improvvisamente tutte le riserve ideologiche cadono e la Cina diventa Un'opportunità.
Ma come capirete l'opportunità riguarda coloro che in cina possono fabbricare ad un decimo del costo normale per poi rivendere qui da noi con ricarichi del 2.000%, e quei prodigiosi fautori del made in Italy che in Cina vanno a vendere i loro costosi prodotti di lusso.
E la nostra classe operaia? E il miracoloso nord-est? Ogni giorno decine di industrie chiudono, licenziano gli operai smontano i macchinari e delocalizzano in Estremo Oriente.
Alla faccia dell'anti-comunismo professato alla TV e nei comizi.
Mi spiace che sia solo Tremonti a sollevare qualche dubbio sulla sostenibilità del sistema economico occidentale sotto i colpi dell'invasione del Sol Levante.
Certo a prima vista per il liberismo selvaggio occidentale oggi ci sono soli guadagni ma quando tra un paio di decenni l'america e l'europa saranno solo la provincia dell'Impero Asiatico, quando non ci saranno più soldi per innalzare ad libitum il PIL, poi qualcuni riderà anzi LIDELA'.
Dice il Saggio: "da patruni si diventa garzuni"

nino di sclafani