martedì 15 settembre 2009

Marineo, inizia un nuovo anno scolastico per alunni e... famiglie


di Giovanni Perrone
MARINEO. Inizia il nuovo anno scolastico. Attese, timori e speranze accompagnano i primi giorni di scuola. Al di là di tutti i discorsi riguardanti la scuola che in questi giorni si fanno, ecco alcuni semplici consigli che potranno favorire la maturazione dei ragazzi. Riguardano comportamenti giornalieri che favoriscono l’apprendimento e una buona maturazione.
1. Al mattino ci si alza almeno un’ora prima di andare a scuola: ci deve essere il tempo per svegliarsi adeguatamente, per un’abbondante colazione e per prepararsi bene. Arrivare a scuola digiuni o quasi, con il fiatone, mezzo addormentati rovina la giornata degli alunni (e degli stessi insegnanti). 2. E’ bene percorrere un tratto di strada a piedi: fa risvegliare, ossigena il corpo (cervello compreso), rende più pronti ad apprendere. E… se c’è cattivo tempo? “Non c’è buono o cattivo tempo, c’è buono o cattivo equipaggiamento!” Arrivare in automobile sino alla porta della scuola danneggia l’alunno, l’ambiente e il portafoglio. La strada non è pericolosa; è pericoloso non imparare a difendersi dai pericoli della strada. 3. A scuola si arriva almeno cinque minuti prima dell’orario di inizio delle lezioni. La puntualità è segno di buona educazione. Dare la possibilità agli insegnanti di iniziare puntualmente la lezione è a beneficio degli alunni e segno di rispetto per tutti. 4. Entrando in aula occorre togliersi giacca o cappotto e copricapo. Tenere questi indumenti per paura del freddo favorisce il sudore e i raffreddori. Occorre chiedere agli insegnanti di aerare le aule almeno ogni ora, anche se c’è la neve. Eccessivo calore e cattivi odori favoriscono la moltiplicazione dei batteri. 5. Si mangia bene al mattino prima di uscire da casa, non a scuola! A metà mattinata basta una frutta o una merendina da consumare rapidamente. Il riempir la pancia a metà mattinata fa venire sonnolenza e rallenta i ritmi di apprendimento, nonché fa perdere tempo prezioso. 6. Anche all’uscita dalla scuola è bene camminare a piedi. Spesso a scuola si sta seduti per parecchio tempo e percorrere anche un chilometro a piedi, magari chiacchierando coi compagni di scuola, fa crescere meglio. 7. A casa, anche durante il pranzo, è bene far quattro chiacchiere coi figli (senza tono inquisitorio) per farsi raccontare le esperienze vissute nella mattinata. 8. I compiti per casa non dovrebbero essere eccessivi, ma vanno eseguiti con attenzione e diligenza dal ragazzo. L’aiuto dei familiari è positivo, purché questi non si sostituiscano all’alunno. Quando si studia è bene spegnere televisore ed assicurare al ragazzo serenità e silenzio. E’ opportuno che ogni ragazzo impieghi un po’ di tempo nella lettura di libri adatti a lui. 9. Ogni ragazzo deve avere il tempo per giocare con gli amici, possibilmente in giochi di movimento. 10. Nel pomeriggio è opportuno far preparare lo zaino per la scuola e seguire insieme ai figli il telegiornale, commentando con loro le notizie. 11. E’ opportuno cenare presto (non oltre le 20) in maniera da facilitare la digestione ed assicurare un sonno tranquillo. 12. Per eventuali spettacoli televisivi (al massimo nella prima serata) occorre scegliere quelli non violenti, ma spettacoli moralmente sani e che favoriscano il riposo notturno. 13. A letto presto. I ragazzi hanno bisogno di 8-10 ore di riposo. Tra l’altro il sonno facilita la memorizzazione di quanto studiato. 14. I rapporti con gli insegnanti debbono essere propositivi. Se non si condivide qualcosa è bene parlarne con loro serenamente, senza la presenza dei ragazzi. Insieme si troveranno le soluzioni più idonee alla soluzione di eventuali problemi. Non è bene parlar male degli insegnanti in presenza dei ragazzi, né essere difensori a qualsiasi costo dei ragazzi: la migliore difesa del ragazzo è il trovare vie idonee per l’educazione al bene. 15. Educare i ragazzi all’impegno, all’assunzione di responsabilità, alla collaborazione, al rispetto degli impegni assunti, al far bene ogni cosa, all’amicizia, all’aiuto reciproco è la miglior cosa per aiutarli a maturare. A tutti buon anno scolastico.

5 commenti:

Riccardo Cangialosi ha detto...

Le regole elencate per la loro semplicità e chiarezza dovrebbero essere ovvie. Ma comportano impegno, coerenza e costanza da parte di noi genitori. La nostra pigrizia (e stanchezza) ci porta spesso a perseguire la strada più breve e meno dispendiosa. Penso, ad esempio, quanti di noi sono disposti a spegnere la televisione durante il pasto per parlare, ascoltare, scherzare, manifestare anche le preoccupazioni. L'educazione alla condivisione, all'ascolto, alla solidarietà, non è soltanto tra genitori e figli, ma anche tra fratelli. Spesso il consiglio di un fratello maggiore, che ha superato da poco "l'età ingrata", serve molto di più di quello di un genitore rompiscatole.
Stare zitti, ascoltare i pareri, le opinioni, il linguaggio (spesso farcito di parolacce molto colorite) dei figli, serve molto più dei "sermoni" fine a se stessi e che spesso servono più a noi genitori per sentirci con la coscienza a posto.
Se saremo capaci di ascoltare, forse anche i nostri ragazzi lo saranno nei nostri confronti. La scuola, così come tutti gli impegni che la vita chiamerà ad affrontare, sarà occasione di condivisione, dialogo, aiuto reciproco ad educarsi e crescere anche noi con loro, senza inutili isterismi, paure, apprensioni. Sarà l'occasione per dare dignità al proprio impegno, facendo strada insieme senza incertezze, superando insieme, ma ognuno con le proprie gambe, gli ostacoli che inevitabilmente si presenteranno. Ringrazio, pertanto, il maestro Giovanni Perrone per il contributo che ci offre per riflettere su questi importanti temi educativi. Ognuno dei quindici consigli meriterebbe una attenta riflessione da parte di tutti coloro che, avendo scelto di essere genitori, hanno investito la loro vita nel bene più prezioso: i propri figli.
Riccardo Cangialosi

Anonimo ha detto...

Queste regole sono un distillato di saggezza condito da un pizzico di abitudini antiche.

Complimenti all'autore.

Anonimo ha detto...

Approvo totalmente ciò che dice il Prof. Perrone. La sua esperienza educativa è sempre un toccasana per la nostrà comunità. Le famiglie devono essere più attente ai consigli di gente che di educazione ne ha fatto un motivo di vita, ma spesso si riscontra che bisognerebbe educare per primo i genitori che sostituiscono i loro doveri educativi con telefonini o altri surrogati del genere. Povera scuola. A che cosa serve qualsiasi innovazione in campo scolastico se i genitori corrono da un'altra parte?

Anonimo ha detto...

prof Perrone
come giudica l'annosa questione che i libri per la scuola elementare a marineo arrivino sempre a metà anno scolastico e nella migliore delle ipotesi a novembre?
so per certo che in altre scuole arrivano prima dell'inizio del percorso scolastico, in tempo quindi, per arrivare con il programma scolastico completato entro la fine dell'anno scolastico stesso. grazie

Anonimo ha detto...

salvo ribaudo : grazie prof. le sue dritte sono molto utili