venerdì 3 aprile 2009

Mozione sul cimitero: e in consiglio comunale scoppia quasi un giallo


Nella seduta di mercoledì sera, il consiglio comunale all’unanimità ha votato una mozione, presentata dal gruppo di minoranza, riguardante il cimitero. Questo è il testo. «Considerata la grande considerazione che nella nostra comunità ha il culto dei morti; considerato il grave stato di abbandono del nostro civico cimitero; considerata la grave situazione relativa alla mancanza di loculi per le tumulazioni. Impegnano l’amministrazione comunale a provvedere per la pulizia straordinaria del civico cimitero; la manutenzione ordinaria e straordinaria dei locali del custode e della casa mortuaria e autoptica; la revisione dell’impianto elettrico con la sistemazione di tutti i cavi che si “aggirano” nelle tombe e negli alberi; la realizzazione di un loculario prefabbricato».
Questa la risposta del sindaco. Per quanto riguarda la pulizia, viene garantita regolarmente, anche se le piogge e il vento forte delle ultime settimane hanno provocato qualche problema. Per quanto riguarda la manutenzione dei locali e quella dell’impianto elettrico, bisogna attendere che ci siano dei fondi in bilancio per potere risolvere i problemi più urgenti. Esclusa, invece, la possibilità di realizzare un loculario prefabbricato, in quanto non più consentito dalle norme vigenti.
Infine, il sindaco ha precisato che attualmente le salme vengono tumulate nelle sepolture delle confraternite, in mancanza di loculi comunali. Iniziati, infatti, i lavori per la costruzione della nuova colombaia, questi sono stati interrotti per ordine della Soprintendenza che deve effettuare dei saggi di natura archeologica in quel terreno. Nel corso del suo intervento, Ribaudo ha detto, in sintesi, che: «mentre i cittadini aspettano i nuovi loculi, qualche politico locale, pur di contrastare l’attuale amministrazione, si adopera a Palermo per ostacolarne la costruzione».
Su questo punto, il consigliere Spinella Mancuso è intervenuto per sottolineare la gravità delle affermazioni. «Sarebbe più corretto – ha detto – fare i nomi dei politici e le circostanze di questi gravi fatti, riferiti e verbalizzati in una pubblica seduta consiliare».

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