martedì 28 aprile 2015

Il primo "post" per comunicarvi la mia decisione di chiudere questo "blog"


di Nuccio Benanti
Circa otto anni fa, quando Piazza Marineo emetteva i primi vagiti, ho scritto il commento che segue, traendo ispirazione da una vecchia rubrica di Città Nuove. Nella speranza che il testo sia ancora attuale, voglio riproporvelo per comunicarvi la mia decisione di chiudere questo blog. Il motivo? Sostanzialmente sento l'esigenza di dedicarmi ad altre forme di scrittura. 
(Primo Episodio) Qui ti narrerò le avventure del cavaliero Brancaleone, titolare de lo ducato et de li possedimenti della Rocca di Marineo. Durante uno dei suoi frequenti viaggi nell’amena campagna regionale siciliana, dorata e profumata per lo grano maturo, nei pressi de lo Palazzo dei Normanni si incontrarono mulo a mulo il nostro Brancaleone il democristiano e Teofilatto il bizantino. Li due, per non cedere lo passo (avevano decinaia e decinaia di salme di terreno et voti per lato) decisero di sfidarsi a duello. Non vi furono né vinti, né vincitori: in compenso quell’anno la trebbiatura non ebbe più luogo. Seguirono nelli possedimenti anni di siccità e di moria delle vacche grasse. Quando qualcuno chiedeva “pane et lavoro”, isso per punizione recitava una sua poesia: U pani! Brancaleone provò così a crescere ora le tasse, ora lo pane, ora li possedimenti provocando un'eroica sommossa delle donne. Memore dell’incidente con Teofilatto, affidò ad un nobile in disgrazia una bolla, la quale conferiva al latore della pergamena “lo diritto a costruire una moderna mulattiera a tre corsie per lo trasporto del sommacco nella Libera città di Corleone, et similmente a scavare un grande buco carrabile sotto la Montagnola et camposanto annesso, et rotatoria cum brivatura alla Luisa, all’iscopo di risparmiare alle povere bestie la fatica et il tempo di fare tutto il giro della Valle Eleutera, dove i ricchi proprietari dei mulini ad acqua chiedevano esosi pedaggi et incombenze varie ai turisti panormiti”.