martedì 31 marzo 2015

La "troccula", strumento per scandire il tempo della Settimana Santa a Marineo


di Nuccio Benanti
MARINEO. La “troccula” è lo strumento musicale che scandisce i tempi dei riti della Settimana Santa a Marineo.
È usata, come intermezzo, nei canti della Passione del giovedì. È impiegata per annunciare la processione del venerdì santo. È utilizzata nel corso delle giornate di venerdì e sabato per “segnare” strade e piazze con il suo suono metallico. Lo strumento marinese è realizzato con una tavola di legno duro, preferibilmente olmo, dalla quale, attraverso un foro rettangolare, si ottiene un manico per la presa del suonatore. Sui due lati della tavoletta vengono, infine, applicate delle maniglie in ferro, ognuna delle quali, una volta scossa, deve andare a battere, a destra e a sinistra del legno. Questo meccanismo ricorda quello usato nella “porta con mezzaporta” della civiltà contadina, sulla quale, appunto, veniva applicata una maniglia di ferro battente. Nel dialetto locale “trucculiari” significa anche «bussare alla porta». Ma i suoni possono essere anche interpretati come “lu scrùsciu di li catini” (il rumore delle catene) legate ai piedi di Cristo, condannato a morte. Così, nell’immaginario collettivo, le “troccule” (idiofono a percussione reciproca) percorrono le vie del paese per bussare, per chiamare a raccolta uomini buoni e peccatori che dormono, che sono distratti dal lavoro o da altre faccende, quindi insensibili al dramma che sta per compiersi: «Tri bboti cci ha passatu, ddu Gèsu di sta strata, chista è l'urtima chiamata, emulu a visitari! Tu dormi stracuratu, ti susi e nun tardari, Gesù è Sacramintatu, jamulu a visitari!»