giovedì 24 aprile 2014

Camicette Bianche, storie di donne morte alla Triangle di New York


di Piazza Marineo
Mercoledì 23 aprile alle ore 18.30, presso la Sala Magna dello Steri di Palermo, presentazione del libro “Camicette Bianche” di Ester Rizzo (edizioni Navarra). Intervengono Ottavio Navarra, Ester Rizzo, Giuseppina Tripodi e Silvana Polizzi.
Il 25 marzo del 1911 un rogo sviluppatosi alla Triangle di New York, spezzò la vita di 146 persone. Di queste, 126 erano donne di cui 38 di nazionalità italiana e, fra di esse, ben 24 partirono dalla Sicilia. Nell'incendio morì anche Vincenza Benanti, giovane operaia originaria di Marineo. Qualunque fosse il loro luogo di provenienza esse lasciarono, in molti casi per sempre, genitori, fratelli, figli e mariti. In seguito all'incendio alcune morirono arse vive, poiché i caporali della fabbrica, al soldo degli imprenditori, erano soliti chiuderle a chiave dall'esterno; molte altre si lanciarono dalle finestre, nel disperato tentativo di salvarsi. Parecchie di loro erano ancora giovanissime: quasi nessuna superava i trent'anni. Alcune morirono senza neppure un nome e i loro corpi non vennero mai identificati o chiesti indietro. Il processo a cui furono sottoposti i proprietari della fabbrica si concluse senza rendere loro giustizia. Donne e migranti. Donne in ogni caso sfruttate. La loro vicenda è il paradigma di ingiustizie sociali che sono cronaca ancora oggi... Il fuoco ha bruciato i loro volti e reso le loro vite invisibili. La Giornata Internazionale della Donna, che pure commemora la loro tragedia, non le ha mai nominate personalmente, lasciando che tutto fosse avvolto da una memoria generica e indistinta. Il libro di Ester Rizzo, Camicette Bianche, ricostruisce per la prima volta in Italia, i nomi e le storie di queste italiane, contribuendo a ridare loro il posto che le spetta nella storia del nostro paese. Inoltre, insieme con il gruppo Toponomastica Femminile, è stato lanciato un appello rivolto ai sindaci delle città di origine delle vittime, affinchè intitolino loro un luogo pubblico che ne onori la memoria.