martedì 12 febbraio 2008

Brancaleone, la carrozza di Bruxelles e le importanti missioni diplomatiche


(Seconda Parte) Brancaleone più che un cavaliero di ventura era un cavaliero alla sventura, lo quale si era unito ad altri scalcinati alla conquista de lo ducato et de li possedimenti della Rocca di Marineo. Lo progetto Ananas approvato in consiglio prevedeva l’iscavo di una galleria sotto lo cimitero, dove la leggenda collocava lo vaso pieno di mercurio. Prima arrivarono li muli senza la carrozza, poi la notizia che la carrozza con li ducati per costruire la mulattiera a tre corsie non sarebbe più arrivata da Bruxelles. Brancaleone, dalla sacra cima della Serra, benedisse lo suo villaggio et maledisse li saracini comunisti et lo destino crudele. Nell’istesso tempo, per protesta, lesse una sua poesia: la baguette!
Brancaleone restò per mesi et simane et iorni a meditare, uscendo solo per importanti missioni diplomatiche: consegna di targa, inaugurazione mostra, discorso convincente per festa dell’albero et commemorazioni di caduti et dufunti, riuscendo ad infervorare vivi et morti. Diceva da lo pulpito a lo morto: «Non soffrirai più lo freddo né calura. Né fame, né sete, né malanni né bastonate. Ma uno cielo sempre a bello, e l’uccelletti su li rami di arbori in fiore, e l’angioli che ti donano grandi pagnocche di pane, olio extravergine e cacio in abbundanzia, e latte e vino novo locale, e dicono: ‘Vuoi tu magiare? E piglia: beve, mangia, fatti sazio…’». E la gente guardando lo morto finalmente sereno in viso applaudiva e diceva: «Beato isso!»

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