giovedì 10 luglio 2014

Il maestro Carmelo Maneri: dalla Banda di Marineo al Coro del Teatro Massimo


di Nuccio Benanti
A proposito delle note di Ciro Guastella sulla famiglia Maneri del loro legame con la musica (I Maneri a Marine’ siamo di tanti… maneri, ma quando si tratta di musica abbiamo tutti talento da vendere!) un cenno a parte merita il maestro Carmelo, che i suoi contemporanei definirono “un uomo con la musica nel sangue”.
Carmelo Maneri nacque a Marineo il 7 settembre 1884 e morì a Palermo il 18 maggio 1971. All’età di 21 anni ebbe l’incarico di dirigere la Banda musicale municipale di Marineo e, grazie alla sua opera mediatrice, le due bande del paese furono unificate sotto un'unica guida. Fu lui ad introdurre in paese il sistema di paga per età e valore dei musicanti, garantendo agli allievi gratuitamente libri, istruzione, uniforme e strumento. Nel 1904, mentre prestava servizio militare all’ospedale militare di Palermo, diede vita al Coro della cappella. Durante il primo conflitto mondiale prestò servizio in Macedonia e a Verona, dove organizzò e diresse un coro di donne. Finita la prima Guerra mondiale, tornando a Marineo trovò le bande del paese nuovamente divise, così decise di cambiare aria e accettare la direzione del Complesso bandistico di Racalmuto e, in seguito, quello di Licata. Nel 1923 chiuse l’esperienza di direttore di bande per iniziare la carriera di maestro nelle scuole elementari, dove portò la sua esperienza musicale. A Palermo cambiò diverse scuole, e dove arrivava il maestro Maneri nasceva un coro polifonico. Nel 1943, gli americani sbarcarono in Sicilia e riaprirono la radio pubblica. In alcune fasce orarie venivano mandati in onda motivi popolari siciliani: la trasmissione Canta Sicilia trasmise numerosi brani scritti e musicati proprio da Carmelo Maneri ed eseguiti da un Coro di voci bianche da lui diretto. Tra i cori diretti dal maestro marinese il più noto è certamente il “Coro della città dei Vespri” che raggiunse il numero di 600 voci, 200 delle quali, in occasione del cinquantenario della “Cavalleria rusticana” al Teatro Massimo, cantarono l’Inno al sole diretto dallo stesso autore Pietro Mascagni! Alcuni anni dopo, nel 1955, allo stadio comunale di Palermo, diresse un coro di alunni di scuola composto addirittura da 4.000 voci! Quando nel 1958 andò in pensione ottenne di poter continuare ad insegnare canto corale nelle scuole elementari “convinto e fiero – scrisse – di rendere così un utile servizio alla scuola e alla società”. Nei libri di Maneri si evidenzia, inoltre, l’importanza dell’insegnamento della musica nelle scuole: dalla materna all’università! Per volontà dell’amministrazione comunale di Palermo, dal 2004 il circolo didattico di Settecannoli è intestato mastro di Marineo “Carmelo Maneri”.