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di Nuccio Benanti
MARINEO. Il quotidiano francese "Le Monde" ha parlato dell’emergenza rifiuti nella provincia di Palermo, polemizzando con la stampa nazionale italiana che, a suo dire, minimizza il problema per ragioni politiche.
Secondo il giornalista francese, a differenza di quanto avvenne per l’emergenza rifiuti a Napoli, di Palermo adesso non ne parla nessuno, perché la città e la regione sono amministrate dal partito di Berlusconi, che detta i tempi dell’informazione in Italia. Eppure, a Palermo e in molti comuni della provincia i cumuli di spazzatura sotto gli occhi di tutti. E con l’arrivo dell’estate, c’è il rischio che anche le spiagge siciliane vengano inquinate.
A Marineo, invece, sono stati allontanati cassonetti e Coinres. I cittadini sono soddisfatti delle decisioni del comune sul fronte dei rifiuti con l’avvio della raccolta differenziata "porta a porta". Il Coinres ha approvato il consuntivo del 2008, stimando più di 16 milioni di euro di debiti, che dovrebbero essere sborsati dai comuni che sono ancora con le mani in pasta. I comuni restano 22, ma il caso Marineo potrebbe essere valutato da un giudice a parte: infatti, unilateralmente, per decisione dell’amministrazione, il nostro paese si è sganciato dal carrozzone affidandosi ad una ditta privata. Sul fronte di chi la fa se l’aspetti, sono partiti i primi avvisi di garanzia per gli ex amministratori del Coinres che si sono alternati dal 2003 al 2008. Ci sarebbero diversi filoni di indagine: uno della Guardia di Finanza sulle irregolarità nei bilanci; uno della Polizia sui concorsi truccati; uno dei Carabinieri su omicidi e mafia. Manca all’appello l’Esercito (ma restiamo fiduciosi).