venerdì 26 luglio 2013

Marineo, cronache di inciviltà: randagismo e violenze contro i cani


di Elisa Ribaudo
MARINEO. “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”, così diceva Gandhi. Ora vi chiedo: siamo noi marinesi un popolo civile? La risposta non è scontata.
Venerdì scorso è stata uccisa – ad opera di qualcuno di noi marinesi – la cagnetta più dolce mai esistita, Priscilla. Un animale docile che non faceva male a nessuno. Priscilla non chiedeva cibo: Priscilla chiedeva coccole, cercava disperatamente il nostro amore. E cosa ha ottenuto durante la sua vita? Dolore, maltrattamenti, assassinio. Per anni le hanno tirato le pietre addosso per puro svago, ho visto anche qualcuno che sterzava di proposito con l’automobile nel tentativo di investirla. Sempre per gioco. Che bravi che siamo, a giocare con la vita delle creature di Dio. Qualche mese prima di morire, Priscilla ha cominciato a zoppicare leggermente: evidentemente qualcuno è riuscito a sterzare bene. Complimenti al Michael Schumacher locale. Priscilla è stata ritrovata sotto una macchina, in un lago di schiuma che le era uscita dalla bocca. Sua madre fece la stessa fine. Delle persone malvagie, dal cuore marcio, non trovando altro modo per divertirsi, hanno mandato all'altro mondo il cane più dolce di tutti. Tutti avremmo dovuto imparare qualcosa da lei, dalla sua dolcezza, pazienza ed eleganza. Ho sentito una persona dire una frase molto azzeccata: “Priscilla non era un cane, era una cristiana”. Era proprio così. Eppure ce l’hanno portata via, in un lago di schiuma. Mai nessuno, cane o persona, sarà mai un esempio come lei. (continua)