lunedì 22 ottobre 2012
Gli ideali rivoluzionari di mastro Ciccio il sellaio tra utopia e realtà
di Giuseppe Mazzara
Io credo che Giuseppe Oddo, lo storico appassionato di tanti studi sul riscatto mancato delle masse contadine siciliane e specialmente dell’entroterra palermitano, abbia dato il meglio di sé in questo romanzo “storico”, in cui, libero dall’esigenza di rendere conto dei fatti nella loro nuda realtà, li fa rivivere in una realtà più rarefatta, ma forse proprio per questo ancora più reale, quale è quella dell’autocoscienza dei suoi personaggi.
Questi sono descritti con un tocco di sensibilità assolutamente profonda nello svolgersi della loro vita quotidiana con le sue contraddizioni, i suoi eroismi e le sue vigliaccherie e meschinità, nei loro gesti anche in quelli apparentemente più insignificanti, nei loro modi di fare, di abbigliarsi, di parlare, di cantare, di pregare e persino di disperarsi. Lo stile descrittivo che egli ha scelto di utilizzare, ricchissimo di variazioni e direi quasi stupefacente per precisione linguistica e denominativa, si adatta bene alla molteplicità e varietà dei casi narrati, e, a mio avviso, non sovrasta mai il suo contenuto; non c’è nessuna concessione alla retorica pura e semplice, nessun cedimento alla divagazione – inevitabile in un’opera del genere – che non sia finalizzata alla evidenziazione ed enfatizzazione del carattere dei personaggi, dei fatti reali o presunti del contesto complessivo, nessuna fuga del linguaggio. (continua)