di Nino Di Sclafani
MARINEO. Con stupore sbrigando alcune commissioni in giro per il paese ho notato decine di manifestini che riportano il seguente testo:
“La Cittadinanza si interroga perché si è dimesso il Consigliere Antonino Di Sclafani, punta di diamante dell’ultima campagna elettorale del Sindaco Ribaudo. Da parte del Sindaco nessun commento, come sempre. Non crediamo ai motivi personali. E’ di tutta evidenza che non è possibile convivere con questo capo d’Amministrazione, è ora di smetterla con questo atteggiamento arrogante tipico del SOVIET SUPREMO!!! Giovani PID Marineo”. Si tratta, come è facile intuire di una sgradevole strumentalizzazione delle mie dimissioni, messa in atto da un sedicente gruppo politico di cui in atto non mi è dato di conoscere alcun componente. Dunque potrei considerare l’avviso alla stregua di un anonimo post lasciato in un Blog? Non è così semplice, il PID (Popolari di Italia Domani) è un partito, nato da una costola dell’UDC, di chiara e professata ispirazione cristiano-cattolica. Sfruttare, pertanto, la circostanza delle mie dimissioni a proprio vantaggio per attaccare l’operato del Sindaco lasciando ad intendere che a determinare il mio abbandono sia stata esclusivamente responsabilità di Ribaudo non fa onore a quei principi di rispetto, carità, prudenza che dovrebbero costituire la stella polare di una compagine di tale illuminata ispirazione. Effettivamente basterebbe valutare come per un ministero questa stessa parte politica abbia “dato ossigeno ad un morto conclamato” come il governo Berlusconi la dice lunga su quali siano le reali aspirazioni di detta congrega. Mi ero ripromesso di non ritornare sulle mie dimissioni che confermo essere state presentate per “motivi personali”. Dopo una terribile settimana che mi ha visto impegnato a fronteggiare un grave problema familiare, oggi sono tornato a sfogliare qualche pagina dei Blog locali e mi sono imbattuto in un breve post sul “Guglielmo” di Sanicola che pubblicava una frase tra virgolette attribuita al sottoscritto: “Sono sceso in politica per cercare di cambiare Marineo, dare il mio contributo, costruire, contribuire, ma alla fine mi sono accorto che stavano cambiando me. Quindi mi sono fermato. Tutto qui niente dietrologia. A Marineo non cresce nulla è inutile seminare”. Nonostante non abbia mai pronunciato quelle esatte parole mi sento di condividerle in pieno. Ringrazio Sanicola che, andando al di là dei fatti nudi e crudi, sa spesso centrare il bersaglio molto meglio di molti intellettuali cultori dello scenario politico locale. Se le condizioni lo richiederanno avrò modo di approfondire meglio cosa intenda io per “motivi personali” e quando ciò avverrà vi assicuro che ad uscirne con le ossa rotte non sarà una sola parte politica. In quanto ai rapporti con l’attuale amministrazione posso affermare che continuerò a collaborare a quelle iniziative concernenti cultura, innovazione e difesa ambientale che ritengo congeniali alle mie aspirazioni personali. Nel frattempo, anche se con dispiacere, è opportuno lanciare qualche AVVERTIMENTO. Diffido chiunque a STRUMENTALIZZARE a proprio uso e consumo le mie dimissioni. Vivendo in un piccolo paese potete star certi che in poche ore saprei ciò che di sproposito è stato affermato e a quel punto i noti detrattori si accorgeranno che un libero cittadino può essere molto più incisivo di un Consigliere comunale.
“La Cittadinanza si interroga perché si è dimesso il Consigliere Antonino Di Sclafani, punta di diamante dell’ultima campagna elettorale del Sindaco Ribaudo. Da parte del Sindaco nessun commento, come sempre. Non crediamo ai motivi personali. E’ di tutta evidenza che non è possibile convivere con questo capo d’Amministrazione, è ora di smetterla con questo atteggiamento arrogante tipico del SOVIET SUPREMO!!! Giovani PID Marineo”. Si tratta, come è facile intuire di una sgradevole strumentalizzazione delle mie dimissioni, messa in atto da un sedicente gruppo politico di cui in atto non mi è dato di conoscere alcun componente. Dunque potrei considerare l’avviso alla stregua di un anonimo post lasciato in un Blog? Non è così semplice, il PID (Popolari di Italia Domani) è un partito, nato da una costola dell’UDC, di chiara e professata ispirazione cristiano-cattolica. Sfruttare, pertanto, la circostanza delle mie dimissioni a proprio vantaggio per attaccare l’operato del Sindaco lasciando ad intendere che a determinare il mio abbandono sia stata esclusivamente responsabilità di Ribaudo non fa onore a quei principi di rispetto, carità, prudenza che dovrebbero costituire la stella polare di una compagine di tale illuminata ispirazione. Effettivamente basterebbe valutare come per un ministero questa stessa parte politica abbia “dato ossigeno ad un morto conclamato” come il governo Berlusconi la dice lunga su quali siano le reali aspirazioni di detta congrega. Mi ero ripromesso di non ritornare sulle mie dimissioni che confermo essere state presentate per “motivi personali”. Dopo una terribile settimana che mi ha visto impegnato a fronteggiare un grave problema familiare, oggi sono tornato a sfogliare qualche pagina dei Blog locali e mi sono imbattuto in un breve post sul “Guglielmo” di Sanicola che pubblicava una frase tra virgolette attribuita al sottoscritto: “Sono sceso in politica per cercare di cambiare Marineo, dare il mio contributo, costruire, contribuire, ma alla fine mi sono accorto che stavano cambiando me. Quindi mi sono fermato. Tutto qui niente dietrologia. A Marineo non cresce nulla è inutile seminare”. Nonostante non abbia mai pronunciato quelle esatte parole mi sento di condividerle in pieno. Ringrazio Sanicola che, andando al di là dei fatti nudi e crudi, sa spesso centrare il bersaglio molto meglio di molti intellettuali cultori dello scenario politico locale. Se le condizioni lo richiederanno avrò modo di approfondire meglio cosa intenda io per “motivi personali” e quando ciò avverrà vi assicuro che ad uscirne con le ossa rotte non sarà una sola parte politica. In quanto ai rapporti con l’attuale amministrazione posso affermare che continuerò a collaborare a quelle iniziative concernenti cultura, innovazione e difesa ambientale che ritengo congeniali alle mie aspirazioni personali. Nel frattempo, anche se con dispiacere, è opportuno lanciare qualche AVVERTIMENTO. Diffido chiunque a STRUMENTALIZZARE a proprio uso e consumo le mie dimissioni. Vivendo in un piccolo paese potete star certi che in poche ore saprei ciò che di sproposito è stato affermato e a quel punto i noti detrattori si accorgeranno che un libero cittadino può essere molto più incisivo di un Consigliere comunale.