venerdì 25 settembre 2009

Marineo, 10 palme con i sintomi di attacco da punteruolo rosso


di Carlo Greco
MARINEO. E’ giunto anche a Marineo, come era da aspettarsi, il terribile Punteruolo Rosso delle Palme, il coleottero killer a causa del quale in tutta la Sicilia circa 13000 palme sono state abbattute, mentre altre 15200 risultano, fino ad oggi, infestate.
Una decina di palme mostrano i sintomi tipici da attacco da punteruolo rosso delle palme. Fra queste anche un’esemplare di Phoenix canariensis di circa 100 anni di età localizzata presso la Masseria Lupotto, a pochi metri dal Lago di Scanzano. Alcune presentano l’apice vegetativo quasi irrimediabilmente compromesso, ad altre invece è stata applicata la tecnica della dendrochirurgia. Ciò a dimostrazione che l’infestazione causata dal terribile coleottero curculionide sta diffondendosi verso le aree interne del palermitano, mettendo a rischio le centinaia di palme presenti nelle ville e giardini pubblici e privati dei Comuni dell’entroterra. Indispensabile se non obbligatorio appare, in questo contesto di piena emergenza per la dilagante azione distruttrice del Rhynchophorus ferrugineus, l’applicazione del progetto “Prelopa”, stipulato tra l’Università degli Studi di Palermo, Facoltà di Agraria, Dip.SENFIMIZO e DAAT, il coordinamento dei Sindaci dei Comuni, la Soc.Coop.Target Out Onlus, l’Ass.to Reg.le Agricoltura e Foreste, il Dip.Reg. Aziende Foreste Demaniali Regione Sicilia, il Servizio Fitosanitario Reg.U.O. N.53, l’Unione dei Comuni dall’Eleuterio a Rocca Busambra, il G.A.L. “Terre Normanne” di Monreale. Il progetto, già presentato all’Assessorato Agricoltura e Foreste, attende il definitivo finanziamento. Tramite elaborazione al computer verrà programmata e realizzata una rete per la cattura massale mediante la collocazione di trappole, finora ritenuto il mezzo più efficace nella lotta. Il dato preciso della sistemazione delle trappole scaturirà dalla land evaluation che verrà applicata sotto la guida del prof. Salvatore Raimondi del Dipartimento di Agronomia Ambientale e Territoriale, Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo. La cattura massale e il monitoraggio saranno effettuate mediante la messa a dimora di trappole a feromone che possono essere posizionate in condizioni diverse (trappole al suolo o appese alle piante).

1 commento:

Inguì Giuseppe.(tirrimutuni) ha detto...

Prof. Carlo Greco Grande e avanti.