mercoledì 7 ottobre 2009

Garfield, il silenzio del Club San Ciro non aiuta a svelenire il clima


di Nino Scarpulla
MARINEO. Sostiene Guastella di essere stato estromesso dal Club San Ciro per motivi pretestuosi legati ad alcune considerazioni sorte in merito alla pubblicazione del libro su San Ciro che ha scritto insieme a Benanti.
Sostiene il presidente del Club che il Guastella ha violato alcuni articoli dello Statuto del Club. E per questo è stato espulso. Appare dalla discussione un certo livore contro il Club San Ciro manovrato da alcuni personaggi marinesi di dubbia caratura. Appare una spaccatura verticale nella comunità marinese in America con decisi distinguo rispetto all'operato del Club e nella comunità locale in deciso appoggio al Guastella con qualche presa di posizione pro dirigenti del Club. La vicenda è assolutamente poco trasparente: i veleni messi i campo offuscano la possibilità di chiarire meglio i termini della questione e il silenzio dei protagonisti non aiuta certo a svelenire il clima.
A Marineo è stata di recente dedicata una via ai Marinesi nel mondo, riconoscendo l'alto valore del contributo che hanno dato al progresso in tutti i posti in cui hanno operato. Considerato l'evolversi di questa vicenda forse è stato un passo affrettato o comunque molto generoso nei confronti di quanti ancora non sono riusciti a scrollarsi di dosso categorie mentali cristallizate dal tempo e dall'uso, mutuate da una cultura familistica sulla quali affonda le radici la sottocultura di tanta parte dei siciliani, marinesi compresi. Peraltro mi ha molto stranizzato che decenni di vita in una nazione che ha fatto tante guerre per esportare in tutto il mondo la democrazia e continua a farlo ancora oggi, non si sia trovato da parte dei nostri avventori del Club San Ciro il modo di un confronto concedendo all'imputato delle violazioni contestate, la possibilità della difesa: questo lo dovevano almeno in ossequio alla bandiera a stelle e strisce all’ombra della quale vivono e in certi casi hanno fatto fortuna. Svelenire il clima che si è creato è il primo passo che consiglio al Presidente del Club San Ciro, ricordando che il santo cui fanno riferimento forniva i suoi servizi gratuitamente a chi ne aveva bisogno. Un chiarimento in nome della comune (?) fede in San Ciro potrebbe ridare dignità alle rispettive posizioni da un lato di gestori di un Club e dall’altro di membro autorevole di un sodalizio per il quale cura le pubbliche relazioni. Svelenire mostrando quali sono i retroscena di questa vicenda, ormai esplosa, e magari rivedere le regole di funzionamento del Club di San Ciro da fondare più sulla vera comune fede e venerazione al Santo che sulle pratiche mondane e sulla visibilità legata al censo.

2 commenti:

Angelo ha detto...

Professore Scarpulla, il suo articolo e' molto garbato e la sua cautela un po eccessiva. I fatti che conosciamo di sicuro finora stabiliscono che:
A) con la lettera spedita a Guastella gli viene revocata l'appartenenza. B) La lettera non spiega i motivi che hanno portato i dirigenti a questa decisione.
C) Ampia opportunita' di tempo e' stata data per loro dare la versione dei fatti. D) Guastella ha messo disponibile il documento che gli e' pervenuto e la sua spiegazione dei fatti avvenuti prima dell'espulusione.

La via dei Marinesi nel mondo e' giusto che venisse intitolata perche onora tutti i Marinesi, non soltanto quelli di Garfield. Guastella che ne e' stato l'ideatore dall'inizio, durante l'inaugurazione della strada, ha avuto parole che onoravano tutti i Marinesi e non un particolare gruppo. Ho sentito il Guastella nel discorso durante la presentazione del libro e mi risulta che anche in quella occasione ha avuto parole di encomio per tutti gli emigrati nel mondo.

Ancora oggi sono curioso di conoscere cosa gli si abbia contestato. Mi auguro che la gente di Garfield voglia aprire uno spiraglio che dia spazio ad un dialogo di "understanding". Lo spero perche non si vengano ancor piu a deteriorare i rapporti fra i Marinesi ed i loro paesani di quella zona.

Anonimo ha detto...

forse una cinquantina d'anni passati nei ghetti italiani d'america non sono riusciti a permeare di democrazia la vera e famosa democrazia tipica americana le menti di chi magari si sara' arricchito di tutto tranne che di quella e allora possono succedere cose di questo tipo.- voglio fare un complimento alla presentazione di questo post-