mercoledì 6 gennaio 2010

Danilo Dolci e il cardinale Ruffini


di Francesco Virga
“In questi ultimi tempi (…) è stata organizzata una grave congiura per disonorare la Sicilia; e tre sono i fattori che maggiormente vi hanno contribuito: la mafia, il Gattopardo, Danilo Dolci.”
E’ questo l’incredibile inizio della famosa lettera pastorale, intitolata “II vero volto della Sicilia”, che il Cardinale Ernesto Ruffini la domenica delle Palme del 1964 fece circolare in tutte le chiese dell’isola. Per comprenderne bene il significato e valutarne il valore bisogna collocarla nel tempo in cui è stata concepita e diffusa. Francesco Michele Stabile, fra tutti, mi sembra quello che con maggiore obbiettività ha saputo farlo grazie anche alla possibilità che ha avuto di consultare direttamente fonti di prima mano, compresi alcuni manoscritti inediti, conservati nell’Archivio dell’Arcidiocesi di Palermo. Si tratta, secondo lo stesso Stabile, di un “documento del clerico-sicilianismo” (I Consoli di Dio, Sciascia editore, 1999, pag. 476) che, spostando l’attenzione sull’onore della Sicilia, considera più pericolosi dei mafiosi tutti coloro che, in un modo o in un altro, mettono a nudo le piaghedell’isola. La “congiura” naturalmente esisteva solo nella testa del Cardinale. Peraltro si stenta, ancora oggi, a cogliere il legame presunto tra il celebre romanzo del principe Tomasi di Lampedusa, diventato un film di successo nel 1963, e i libri-inchiesta del sociologo triestino. (continua)

3 commenti:

Dario Domenici ha detto...

'Nostro' per Franco Virga, per me non lo e' stato. La sua notorieta ha usurpato dell'ignoranza dei contadini che per sua causa finivano in galera. Lo sciopero della fame che faceva alla 'Vucciria', spesso veniva intervellato da pranzi luculliani.

Anonimo ha detto...

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO
IN OCCASIONE DELL’APERTURA DEI LAVORI DEL CONVEGNO PER COMMEMORARE IL DECENNALE DELLA SCOMPARSA DI DANILO DOLCI (BASILEA, 9-10 MARZO 2007)
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SONO LIETO DI RIVOLGERE, PER TRAMITE DEL CONSOLE GENERALE D’ITALIA A BASILEA, UN CORDIALE SALUTO AI PARTECIPANTI AL CONVEGNO CHE SI PROPONE DI COMMEMORARE IL DECENNALE DELLA SCOMPARSA DI DANILO DOLCI, TRIBUTANDO IL MERITATO OMAGGIO AD UNA FIGURA CHE COSTITUISCE UNO DEI PIÙ LIMPIDI ESEMPI DI IMPEGNO CIVICO E SOCIALE NELLA STORIA RECENTE DEL NOSTRO PAESE.

SONO MOLTI GLI INSEGNAMENTI CHE SI POSSONO TRARRE DALLA VITA E DALL’OPERA DI DANILO DOLCI, TEORICO DI UN METODO PARTECIPATIVO E NONVIOLENTO APPLICATO SEMPRE CON COERENZA NELLA SUA INSTANCABILE ATTIVITÀ DI EDUCATORE E DI PROMOTORE DI INIZIATIVE POLITICHE. DESIDERO RICORDARNE UNO IN PARTICOLARE: LA CONSAPEVOLEZZA CHE LA PIENA E CONCRETA ATTUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI POSTI ALLA BASE DELLE NOSTRE ISTITUZIONI PASSA ATTRAVERSO IL COINVOLGIMENTO, IN PRIMA PERSONA, DI TUTTI I CITTADINI.

SONO CERTO CHE QUESTA INIZIATIVA CONTRIBUIRÀ A FAR MEGLIO CONOSCERE UN UOMO LE CUI IDEE CONSERVANO UNA STRAORDINARIA ATTUALITÀ, INCITANDO ANCHE LE GIOVANI GENERAZIONI A SEGUIRNE L’ESEMPIO.

EBBI IN ANNI LONTANI PIÙ VOLTE OCCASIONE DI INCONTRARLO E DI DIALOGARE CON LUI. È DUNQUE ANCHE CON SENTIMENTI DI PERSONALE COMMOZIONE E RIMPIANTO CHE RIVOLGO ALLE AUTORITÀ PRESENTI, AI PROMOTORI DELL’INIZIATIVA, A TUTTI I PARTECIPANTI ED IN PARTICOLARE ALLA FIGLIA DI DANILO DOLCI UN VITO APPREZZAMENTO E CALOROSI AUGURI

GIORGIO NAPOLITANO
(FIRMATA)

Ingui Giuseppe (tirrimutuni ha detto...

Mi fa enormemente piacere che tu Carissimo Franco continui a riflettere su questi temi di grande attualità e li proponi a tutti, perche credo che la conoscenza/coscienza di queste tematiche possano cambiare alcune "valenze di pensiero" un caro saluto