lunedì 2 settembre 2013

Documenti. Storia della Parrocchia di Marineo: dal 1556 ventidue parroci


di Nuccio Benanti
MARINEO. Dopo l’appello di Nino Di Sclafani per la storia della Parrocchia di Marineo, arrivano collaborazioni e documenti riguardanti la nostra comunità, con particolare riferimento agli studi di monsignor Francesco La Spina.
A Marineo in 457 anni si sono succeduti ventidue parroci. Dopo la fondazione del centro abitato, nel 1556, per volontà del marchese Giliberto Bologna, i monaci dell'abbazia di Santa Maria del Bosco eressero un monastero presso l'attuale chiesa del SS.Crocifisso. La guida pastorale della nuova comunità venne affidata a quattro padri olivetani. Fu il sacerdote Antonino Giliberto, che "si dedicò con sacrificio all'organizzazione della nascente chiesa", il primo parroco di Marineo, dal 1573 al 1605. Alla sua morte, il sacerdote Dionisio Clerici ne fu "diligente ed attivo pastore" fino al 1653. Il successore di Clerici, padre Nicolò Amato, guidò la parrocchia dal 1653 al 1665. Il 1665 fu l'anno dell'arrivo a Marineo delle reliquie di San Ciro: ad accoglierle, ancora fresco di nomina, padre Onofrio Rocco, che guiderà la comunità fino al 1679, data in cui consegnerà le chiavi della chiesa a don Onofrio Castelli, parroco per venti anni, fino al 1699. Dottore in teologia e medicina, il sacerdote Michelangelo Camastra si distinguerà dal 1699 al 1744 "per i suoi doni di carità e virtù". Il Settecento fu il secolo in cui vennero realizzate le più importanti opere d'arte custodite oggi nelle nostre chiese. Dal 1745 al 1760, l'arciprete Vincenzo Perrone darà inoltre "un potente impulso alla devozione mariana" nel nostro paese. Nella casa di padre Simone Sclafani, parroco dal 1760 al 1773, trovarono rifugio le famiglie bisognose e i poveri del paese. Dopo di lui seguirono padre Giuseppe Bonanno, dal 1774 al 1784, e padre Giuseppe Salerno, dal 1784 al 1800. La famiglia dei Marchesi Pilo, che aveva dato un sacerdote umile e di grande generosità, padre Giuseppe, diede anche un parroco alla nostra comunità, don Emanuele Pilo Giardina, che la guiderà dal 1800 al 1808. Il suo successore, il sacerdote Ignazio Valenti fu parroco per 29 anni, dal 1808 al 1837, quando venne ucciso nel corso di una rivolta popolare. Dopo l'eccidio del '37, per tre anni il paese venne retto da diversi economi sacramentali. Il paese tornò ad avere un pastore con il sacerdote Emanuele Arcoleo che operò "saggiamente" dal 1840 al 1866. Al suo successore, padre Andrea Oliva, parroco dal 1866 al 1873, si deve la prima riorganizzazione della Dimostranza, di cui curò la regia per diverse edizioni. Tra il 1874 e il 1891 il sacerdote Antonino Arnone visse la sua missione "con semplicità evangelica". Il suo successore, padre Salvatore Fiduccia, dal 1892 al 1909, restaurò i beni della parrocchia, fino al punto da vendere la proprietà personale. Il sacerdote riuscì anche a riaprire al culto la chiesa del Crocifisso. A monsignor Silvestre Inglima, medaglia di bronzo al valore militare, è dedicata la piazza principale del paese. Dal 1909 al 1918 si impegnò per stroncare la piaga dell'usura, soccorrendo e portando conforto agli ammalati e alle famiglie delle vittime della guerra. Il 16 settembre morì improvvisamente, stroncato dalla "febbre spagnola". Il sacerdote Giuseppe Buglino fu parroco fino al 1923, data in cui successe monsignor Natale Raineri, instancabile nel restauro della chiesa Madre e nella produzione letteraria: di lui rimangono numerose pubblicazioni, molte delle quali dedicate a San Ciro. Padre Raineri si ritirò nel 1970, quando subentrò padre Francesco La Spina (nella foto assieme a p. Giacomo Ribaudo, p. Salvino Pulizzotto e p. Massimo Pernice) che ha improntato la sua missione alla "preghiera quotidiana, allo studio e alla ricerca di vocazioni sacerdotali e religiose". Dal 1999 padre Salvatore La Sala ha operato per la "formazione dei giovani, l'educazione alla preghiera, la vita di comunione e lo stimolo al servizio, dando anche inizio ad un intenso lavoro di organizzazione e restauro della chiesa parrocchiale". Infine, dal mese di ottobre 2009 la parrocchia di Marineo è guidata da padre Leo Pasqua, sacerdote colto, dinamico e pieno di iniziative. Originario di Corleone, prima di trasferirsi a Marineo è stato stato vicerettore del seminario arcivescovile di Palermo.