giovedì 2 gennaio 2014

Ricordo di Mons. Francesco La Spina, da dieci anni alla Casa del Padre


di Ins. Lina La Spina
MARINEO. Una ricorrenza così importante, che ti interroga e ti lascia sorpreso per le meraviglie di Dio, non poteva passare inosservata sia per i marinesi che per tutti coloro che, a vario titolo, hanno conosciuto Padre Francesco.
In effetti, celebrare un anniversario sacerdotale significa lodare e ringraziare il Signore per questo grande dono fatto alla Sua Chiesa e al mondo, significa accostarsi al mistero del giovedì Santo "Fate questo in memoria di me" (Lc 22,19), significa provare la gioia del Natale e della Pasqua nella rinnovata frazione del Pane e del Vino come donazione la più alta, la più piena fatta da Cristo al Padre e ai fratelli; in ultima analisi, adorare il Mistero nascosto nel sacerdozio ministeriale per perdersi nell’infinito di Dio. Don Luigi Sturzo, il nostro siciliano, diceva: "Una Messa vale tanto" a chi gli suggeriva di sostare un poco. Ma non solo: il sacerdote ti immette nella Chiesa dopo averti purificato nell’acqua battesimale. Ti rende, "in persona Christi" nuova creatura nel sacramento della Riconciliazione, ti aiuta a scalare il monte della santità. Sì, il sacerdote è Cristo nei secoli, è lui che, fragile e povero, porta dentro di sé il segreto di mani consacrate dal Vescovo per il Regno. Popolo di Dio, perciò rispettalo, amalo, aiutalo! Il poverello d’Assisi ci ricorda: "Se incontrassi un angelo e un sacerdote, prima saluterei il sacerdote e poi l’angelo". Arrivederci, Monsignor La Spina.