sabato 11 maggio 2013

Gemellaggio tra Marineo e Sainte Sigolene: un'avventura di civiltà


di Giovanni Perrone
MARINEO. Trent’anni fa, dal 16 al 18 novembre 1983, Marineo accolse una delegazione di rappresentanti del comune francese di Sainte Sigolène, guidata dal compianto sindaco Jean Salque. 
Aveva lo scopo di conoscere la realtà marinese prima di stilare il patto di gemellaggio. C’era una certa diffidenza iniziale (nella cittadina francese erano state esternate perplessità nei confronti di un comune della lontana Sicilia che avrebbe potuto essere anche inquinato dalla mafia). Ci fu qualche simpatica incomprensione linguistica, quale –ad esempio- l’imbarazzo di fronte all’insistente richiesta ai sigolenesi da parte di alcuni marinesi se avessero fame (il termine “faim” non correttamente pronunciato può essere inteso come “femme”. “Avete fame?” era compreso come “Volete andare a donne?”. Il calore degli amministratori marinesi, guidati dall’allora sindaco, Ciro Spataro, fece ben presto svanire i timori dei francesi che ritornarono a casa entusiasti e pronti ad imbarcarsi in una nuova avventura. Gli amministratori marinesi scambiarono la visita nel gennaio 1984, in occasione della festa dell’Epifania. A questi primi contatti seguì la cerimonia della firma del Patto di gemellaggio, prima a Marineo nella suggestiva cornice di piazza Castello a Marineo, il 6 maggio 1984 (in quell’occasione Marineo accolse circa 400 sigolenesi). Il 14 luglio successivo circa 350 marinesi furono ospitati a Sainte Sigolène per la cerimonia di gemellaggio. A questi momenti iniziali, ricchi di entusiasmo, seguirono gli annuali scambi degli alunni delle classi quinte (e, per un anno, anche di alunni di scuola media) e scambi di gruppi sportivi, di gruppi musicali, di artigiani, di giovani, nonché degli amministratori comunali che si sono succeduti nel tempo. (continua)