mercoledì 3 novembre 2010

4 novembre, corona ai Caduti e giornata dell'Unità Nazionale


di Piazza Marineo
MARINEO. L’Amministrazione comunale di Marineo ha organizzato una cerimonia commemorativa per giovedì 4 novembre, giorno dell'Unità Nazionale e giornata delle Forze Armate.
Saranno presenti gli amministratori ed i consiglieri comunali, i carabinieri, la polizia municipale, il parroco, le rappresentanze delle associazioni dei combattenti, gli alunni delle scuole del paese ed i cittadini. Il programma prevede, alle ore 10, il concentramento presso il Municipio, da dove partirà il corteo con la banda musicale. In via Falcone e Borsellino è previsto il discorso celebrativo del sindaco Franco Ribaudo e la deposizione di una corona di alloro ai piedi del Monumento ai Caduti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

lo non sapevo che i piemontesi fecero al Sud quello che i nazisti fecero a Marzabotto. Ma tante volte, per anni.
E cancellarono per sempre molti paesi, in operazioni "anti-terrorismo", come i marines in Iraq.
Non sapevo che, nelle rappresaglie, si concessero libertà di stupro sulle donne meridionali, come nei Balcani, durante il conflitto etnico; o come i marocchini delle truppe francesi, in Ciociaria, nell'invasione, da Sud, per redimere l'Italia dal fascismo (ogni volta che viene liberato, il Mezzogiorno ci rimette qualcosa).
Ignoravo che, in nome dell'Unità nazionale, i fratelli d'Italia ebbero pure diritto di saccheggio delle città meridionali, come i Lanzichenecchi a Roma.
E che praticarono la tortura, come i marines ad Abu Ghraib, i francesi in Algeria, Pinochet in Cile.
Non sapevo che in Parlamento, a Torino, un deputato ex garibaldino paragonò la ferocia e le stragi piemontesi al Sud a quelle di «Tamerlano, Gengis Khan e Attila». Un alltro preferì tacere «rivelazioni di cui l'Europa potrebbe inorridire». E Garibaldi parlò di «cose da cloaca».
Né che si incarcerarono i meridionali senza accusa, senza processo e senza condanna, come è accaduto con gl'islamici a Guantanamo. Lì qualche centinaio, terroristi per definizione, perché musulmani; da noi centinaia di migliaia, briganti per definizione, perché meridionali. E, se bambini, briganti precoci; se donne, brigantesse o mogli, figlie, di briganti; o consanguinei di briganti (sino al terzo grado di parentela); o persino solo paesani o sospetti tali. Tutto a norrma di legge, si capisce, come in Sudafrica, con 1'apartheid.
Io credevo che i briganti fossero proprio briganti, non anche ex soldati borbonici e patrioti alla guerriglia per difendere il proprio paese invaso.

Anonimo ha detto...

Quanto al commento precedente è assolutamente vero!!! Ma il postante omette in modo vergognoso di elencare anche i misfatti della armata rossa in qualsiasi situazione bellica si è trovata, tipo Afganistano o, a detta della croce rossa russa, 110 milioni di russi massacrati dall'ottobre 1918 all'nizio della II guerra mondiale!